Tutto il mondo a Roma per la 33esima edizione di Romaeuropa Festival
Torna, dal 19 settembre al 25 novembre, nella Capitale il Romaeuropa Festival. La direzione ha presentato il programma 2018, con tante presenze internazionali. Ecco tutte le novità
Arrivato alla sua trentatreesima edizione Romaeuropa Festival ha presentato le sue attività durate una conferenza stampa a Roma in cui sono intervenuti Onofrio Cutaia, Direttore Generale Spettacolo Mibact; Albino Ruberti, Capo di Gabinetto della Regione Lazio,Luca Bergamo, Vicesindaco di Roma Capitale con delega alla Crescita culturale; Monique Veaute, Presidente Fondazione Romaeuropa e Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa. Ecco cosa ne è venuto fuori.
IL TEMA BETWEEN WORLDS: UN INNO AL CONFRONTO
Un viaggio che parte dal’Italia e arriva fino ai confini del Mondo. Un percorso contro la paura, i limiti territoriali e sociali. L’arte come elemento primario e fondante per unire i popoli per alimentare il dialogo e per abbattere le differenze. Sulle differenze sociali, sul dialogo e sulle collaborazioni internazionali si fonda quest’edizione di Romaeuropa Festival dove danza, arte e teatro richiamano migliaia di persone da tutto il mondo. “Il titolo scelto è Beetween Worlds” racconta Fabrizio Grifasi durante la conferenza stampa “ci sembravano le parole giuste per raccontare uno stato d’animo. Questo titolo significa prendere atto dei tanti mondi con i quali noi ci confrontiamo ogni giorno, prendere atto anche del fatto che la nostra terra ospita latitudini ed esperienze molto diverse e che queste creano conflitti. Ma bisogna cercare di incontrare questi mondi, di ragionarci assieme e perché no, provare anche a farci festa all’interno di un festival. Questa ci è parsa l’urgenza, il bisogno degli artisti con cui abbiamo collaborato”. Quanto detto da Fabrizio Grifasi viene sottolineato anche da Monique Veaute che aggiunge come “abbiano aderito al progetto artisti provenienti dall’Africa, dall’Asia, dal Medio Oriente, dal Nord e Sud America. 60 compagnie totali di cui 40 che partecipano per la prima volta provenienti da 24 nazionalità differenti”.
FUORI I LIMITI TERRITORIALI: NELLE AREE DEL TERREMOTO
Romaeuropa Festival coinvolge tutta la Capitale. Numerose sono le collaborazioni con enti pubblici e privati: il Maxxi, il Mattatoio, la Pelanda, il Teatro Argentina e Palazzo Barberini solo per citarne alcuni. Quest’anno, come ha scritto in una nota Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, c’è “un motivo in più per sostenere questa importante istituzione culturale: Romaeuropa, infatti, daràvita a sei importanti momenti culturali ad Amatrice, Accumoli e Cittareale. Tre produzioni di livello assoluto che contribuiranno a portare vita e speranza nelle comunità dei territori del sisma. Un altro passo verso la rinascita”. Onofrio Cutaia ha sottolineato, invece, l’eccellenza del Festival: “il denaro pubblico è utilizzato in modo esemplare per creare un’offerta culturale ricca ed innovativa”. Conclude“vi ammiro molto per la capacità che avete di correre dei rischi sperimentando nuovi linguaggi e collaborazioni internazionali”. Luca Bergamo durante il suo intervento ha sottolineato “l’importanza della collaborazione tra Regione e Comune di Roma. Romaeuropa è la porta d’accesso per chiunque voglia conoscere, scoprire, approfondire idee, esperienze di donne e uomini di paesi lontani.”
IL PROGRAMMA PER IL 2018
Un programma ricco, interessante e vario. Difficile da riassumere in poche righe, ma si articola in tre diversi percorsi: storie, visioni e suoni. E in altrettante sezioni: Digitalive a cura di Federica Patti, Anni Lucea cura di Maura Teofili,Dancing Daysa cura diFrancesca Manica, Ref Kids a cura di Stefania Lo Giudice e nelle attività di incontri e workshop di Community a cura di Lara Mastrantonio, Massimo Pasquini e Matteo Antonaci.
– Valentina Poli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati