Cinema. Raffaello, il principe delle arti in tre dimensioni
È una grande lectio a colpi di colori e pennello il film diretto dallo scomparso Luca Viotti e presentato in Italia agli inizi di aprile. Una biografia tridimensionale di uno dei più illustri pittori del Rinascimento.
Colori e pennello hanno caratterizzato la sua vita sin da bambino. Da Urbino, passando per Firenze, giungendo a Roma. Le sue “tracce” sono notevoli, riconoscibilissime e piene di virtù. È Raffaello Sanzio il protagonista di tanta attenzione mediatica e cinematografica negli ultimi giorni. Al cinema in Italia il 3, 4 e 5 aprile scorsi, per poi approdare nelle sale di sessanta Paesi del mondo, distribuito da Nexo Digital per una co-produzione tra Sky e Musei Vaticani in collaborazione con Magnitudo Film. Raffaello. Il principe delle arti in 3D è una grande lectio d’arte che incrocia il racconto filmico con la pittura, la ricostruzione scenica con gli originali del maestro, la sceneggiatura di finzione con le voci degli storici e degli studiosi. Dopo il successo dei primi tre film – Firenze e gli Uffizi, San Pietro e le basiliche papali e Musei Vaticani, Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital si lanciano in una nuova avventura storica, artistica, “scolastica” e cinematografica/televisiva. Cosetta Lagani, direttore Sky 3D, dichiara: “È un film che ci sta molto a cuore. Un film che fa parte di un percorso. Un film in cui, rispetto agli altri, abbiamo voluto lavorare ancora di più tra mondo dell’arte e mondo del cinema. Un dialogo che qui trova la sua sublimazione, tra le digressioni artistiche, mai didascaliche, e autorevoli e appassionate al tempo stesso e le ricostruzioni storiche in cui abbiamo messo in scena la vita di Raffaello, anche queste con una estrema cura della veridicità storico-scientifica”. E aggiunge in ultimo: “Il film è dedicato a Luca Viotto, il regista dello stesso film e di quelli precedenti, scomparso da poco, che era parte di questa famiglia che abbiamo creato”.
LA STORIA DI UN MAESTRO
A prestare volto e voce a Raffaello è l’attore Flavio Parenti che commenta: “Tutto è ispirazione quando hai a che fare con Raffaello. Dai suoi quadri a quello che ha fatto nella sua vita. Quelle che sono state le sue esperienze, i suoi incontri con Leonardo da Vinci, la competizione con Michelangelo. Un prodotto filologico e fedele che spero diverta tanto quanto ci siamo divertirti a farlo”. In Raffaello. Il principe delle arti in 3D sono messi in luce i passaggi chiave della vita di Raffaello, un percorso privato e artistico che sembra essere scritto già nelle sue radici. Giovanni Santi, il padre, era un pittore intellettuale e apparteneva alla corte di Federico da Montefeltro. Con molta probabilità fu il suo primo, grande formatore e ispiratore. Raffaello rimase orfano a soli 11 anni e la sua unica consolazione fu l’arte. Già a 17 anni era chiamato e considerato “magister”. In soli due decenni Raffaello imparò dai migliori, seppe imitarli, sfidarli e superarli. Dalla casa paterna di Urbino alla consacrazione artistica legata alla città di Roma e ai papi, nel film sono celebrate le opere più note in Vaticano: le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Si vedono inoltre anche ambienti esclusivi e non aperti al pubblico, come alcune aree di Palazzo Apostolico: le Logge e la Loggetta all’interno dell’appartamento del Cardinale Bibbiena. La vera esclusiva è la ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando, sotto la volta affrescata da Michelangelo, furono esposti i primi sette arazzi di Raffaello, a oggi conservati nella Pinacoteca Vaticana.
UN AFFRESCO INEDITO
Raffaello. Il principe delle arti in 3D è un inedito affresco dell’arte che abbraccia il cinema e instaura con esso un dialogo equilibrato e coerente. A tale dialogo prendono parte anche Vincenzo Farinella, professore di Storia dell’Arte Moderna della Scuola Normale di Pisa, che narra il periodo di formazione a Urbino; Antonio Natali, storico dell’arte e, fino al 2016 direttore della Galleria degli Uffizi, che nel film traccia il periodo fiorentino di Raffaello; Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016, che illustra in modo egregio e stimolante il periodo romano accompagnando lo spettatore alla scoperta del grande magister.
NUMERI E OPERE
In totale sono venti i siti, tra luoghi d’arte e ambientazioni delle scene ricostruite, diventati set del film. Raffaello. Il principe delle arti in 3D ha richiesto 18 mesi di lavoro tra preparazione, riprese e post produzione; 30 giorni di riprese, un team di produzione di oltre 100 persone, oltre 200 ore di girato, 40 costumi realizzati su misura di cui 10 originali, centinaia di oggetti di scena. Sono state utilizzate le tecniche più evolute: 3D, UHD, Virtual Reality. Oltre 70 opere trattate, di cui più di 30 di Raffaello riunite per la prima volta, anche esposte all’estero, tra cui: lo Sposalizio della Vergine, la Madonna del Cardellino, La Scuola di Atene, La Fornarina, La Velata, La Madonna Sistina, la Trasfigurazione. Tutto questo ha prodotto 90 minuti di montato di puro godimento visivo, sonoro e di racconto. Magari fossero così tutte le grandi lezione di storia dell’arte!
– Margherita Bordino
Luca Viotto – Raffaello. Il principe delle arti in 3D
Biografico, storico
Italia 2017
90’
www.nexodigital.it
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