S’avvicina la Berlinale 2018: anticipazioni dal festival del cinema di Berlino
Il prossimo febbraio la città di Berlino ospiterà come di consueto il festival di cinema tra i più importanti al mondo. Berlinale “detta” lo stile e la tendenza annuale del cinema internazionale e quest’anno apre con un film d’animazione diretto da Wes Anderson
Correva il 2014, quando i colori di Grand Budapest Hotel davano il via al Festival di Berlino. Wes Anderson torna ad illuminare il tappeto rosso della Berlinale 2018 e lo fa con un film d’animazione. Aspettando l’Orso d’Oro ecco le novità del festival che dà il via alla prossima e intensa stagione cinematografica.
IL PRESIDENTE DI GIURIA E LA GOMORRA TEDESCA
Il regista tedesco Tom Tykwer, noto per aver diretto film come Lola corre, firma come ultimo lavoro la regia della serie televisiva Babylon Berlin, presentata alla Festa del cinema di Roma e in onda su Sky Atlantic dal 28 novembre. È lui il Presidente di Giuria della Berlinale 2018 (dal 15 al 25 febbraio). Tom Tykwer è anche sceneggiatore, compositore e produttore. Tra i suoi lavori vanno ricordati anche Cloud Atlas, Profumo – Storia di un assassino tratto dal romanzo di Patrick Suskind e Aspettando il re. La sua ultima opera, Babylon Berlin, è ambientata nella Berlino degli anni 20 ed è stata venduta in 60 Paesi, tra cui Inghilterra, Spagna, Belgio, Stati Uniti, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda. Una serie che si pone all’alto livello delle grandi produzioni internazionali e rappresenta, secondo The Economist, “la produzione seriale più ambiziosa della televisione tedesca, con 40 milioni di euro per produrre 16 episodi”. È forse la “Gomorra” tedesca?
I PRIMI FILM RIVELATI
L’Italia sarà in Concorso alla Berlinale 2018 e lo è con una regista che lì si è fatta conoscere e amare con la sua opera prima. Laura Bispuri dopo Vergine Giurata (2015) torna dietro la macchina da presa per e con Figlia mia. Dirige nuovamente Alba Rohrwacher e accanto a lei nel cast, e come protagoniste, ci sono Valeria Golino e Sara Casu, di soli 10 anni. Dice Laura Bispuri: “Figlia mia è un viaggio in cui tre figure femminili si alternano, si cercano, si avvicinano e si allontanano, si amano e si odiano e alla fine si accettano nelle loro imperfezioni e per questo crescono. Tornare a Berlino mi emoziona moltissimo, sento un legame profondo con questo festival di cui ho sempre apprezzato l’alto impegno politico e il gusto cinematografico. Farne parte è un onore!”. Alba Rohrwacher l’avevamo vista in versione donna/uomo e di “nazionalità” albanese, un ruolo che ha rivelato un’attrice formidabile e delicatissima, questa volta è accanto alla grande e internazionale Golino: una coppia che potrebbe essere veramente interessante sul grande schermo. La Berlinale ha annunciato anche un altro titolo in Concorso, infatti le donne della Bispuri dovranno vedersela con il Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot di Gus Van Sant, storia vera del fumettista John Callahan interpretata da Joaquin Phoenix, Jonah Hill, Rooney Mara, Jack Black e Udo Kier; Eva di Benoit Jacquot tratto da un racconto di James H. Chase, già portato in scena da Jeanne Moreau, con Isabelle Huppert e Gaspard Ulliel; il film russo Dovatlov del geniale Alexej German jr; i titoli tedeschi In den Gängen e Mein Bruder heißt Robert und ist ein Idiot; il polacco Twarz. Tra i Fuori concorso invece: Isle of Dogs di Wes Anderson; lo spagnolo The Bookshop di Isabel Coixet con Emily Mortimer, Bill Nighy, Patricia Clarkson e un altro film tedesco Das schweigende Klassenzimmer.
L’ANIMAZIONE E WES ANDERSON
Isle of Dogs è un film tanto atteso. È il ritorno di Wes Anderson al cinema (in uscita in Italia a marzo 2018). L’acclamato regista de I Tenenbaum e di Grand Budapest Hotel si cimenta nuovamente con l’animazione stop motion dopo il grande successo del 2009 con il film Fantastic Mr. Fox. Dal trailer diffuso si legge una trama “futurista” e distopica, a vent’anni dal nostro presente. Siamo in Giappone e la sovrappopolazione canina -insieme alla diffusione di una strana influenza – spinge il governo autoritario a esiliare tutti i cani in un’isola-discarica. Il figlio del dittatore, Atari Kobayashi, sfiderà la quarantena per andare in cerca del suo fido Spot e sarà aiutato da una banda di alpha dog locali (Rex, King, Duke, Boss e Chief), stanchi della loro vita monotona. Un insolito mondo per un regista sui generis, cosa avrà in serbo per il pubblico: un film esilarante e nuovamente ironico-sarcastico?
– Margherita Bordino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati