Il Museo dell’innocenza del premio Nobel Pamuk in mostra al Museo Bagatti Valsecchi di Milano

Arriva al Museo Bagatti Valsecchi di Milano Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk, vincitore del premio Nobel per la letteratura. Un progetto internazionale che racconta attraverso immagini ed oggetti la storia d’amore tratta dal romanzo omonimo…

Da Istanbul a Milano sulle tracce di una storia d’amore. E non una storia d’amore qualsiasi ma quella di Kemal e Füsun, protagonisti del romanzo Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk (Istanbul, 1952), lo scrittore turco vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 2006. Al Museo Bagatti Valsecchi di Milano è in mostra il Museo dell’innocenza, progetto espositivo nato contestualmente al romanzo omonimo con l’idea di tradurre visivamentel’amore di Kemal per la bella cugina Füsun attraverso una serie di vetrine, una per ogni capitolo del libro, affollate di oggetti.

LA MOSTRA

Il Museo dell’innocenza è stato inaugurato nel 2012 nei vicoli della Istanbul più connotata ed ha ottenuto, due anni dopo, l’European Museum of the Year Award, riconoscimento che viene conferito ogni anno ai migliori spazi museali europei. Il percorso espositivo che si snoda in una abitazione attraverso ventinove vetrine che raccontano attraverso immagini ed oggetti la storia d’amore dei due protagonisti del romanzo sullo sfondo della Istanbul degli anni Settanta e Ottanta. Con un plus in più. Rispetto alle altre sedi, di Londra e Oslo, che hanno precedentemente ospitato la mostra, la casa-museo milanese sembra il luogo naturale per accoglierla. “Il Museo Bagatti Valsecchi compare nella pagine de Il Museo dell’innocenza”, racconta ad Artribune Lucia Pini che cura con Laura Lombardi la mostra, “come uno dei musei preferiti dal protagonista Kemal Basmaci che proprio nella casa museo di fine Ottocento riconosce un fascinoso esempio di collezionismo domestico fortemente incentrato intorno alla vicenda dei due fratelli milanesi; dunque, come lo stesso Orhan Pamuk ha affermato più volte, la casa museo Bagatti Valsecchi è stata una fonte di ispirazione importante per la straordinaria operazione museologica compiuta dallo scrittore nel proprio Museo dell’innocenza”.

IL MUSEO DELL’INNOCENZA

Nel Museo dell’Innocenza, concepito in una totale simultaneità con il museo omonimo, aperto qualche anno dopo a Istanbul”, ci racconta Laura Lombardi, “Kemal colleziona nel corso di vari anni oggetti legati alla tormentata storia d’amore con la giovane Füsun e che rivestono un ruolo consolatorio. Lo stesso Kémal decide poi, dopo la morte tragica dell’amata, di aprire un museo in cui riunirli, situato nell’edificio che era stato l’abitazione della madre della ragazza”. A differenza di quanto avvenuto nelle precedenti mostre, ospitate in ambienti neutri, a Milano le vetrine dialogano con gli ambienti della casa museo, luogo frequentato dallo stesso Kemal nel romanzo. La mostra milanese crea dunque una sorta di “museo nel museo”, dando vita a un vertiginoso corto circuito tra realtà e finzione in cui il visitatore si ritrova a calcare le orme dello stesso Kemal. “Nel romanzo e nel museo”, conclude Laura Lombardi, “realtà e finzione si intrecciano in un progetto che sfida le categorie e sollecita a interrogarsi sulle relazioni tra l’arte del romanzo e la realtà, ma anche tra manufatto artistico e oggetto d’uso, tra vero e falso, copia, riproduzione. Oltre a mettere in questione lo statuto stesso dell’opera d’arte e quello del suo contenitore, il museo, a essere indagata è proprio la relazione che si instaura tra parola, immagine e rappresentazione.

– Mariacristina Ferraioli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

Scopri di più