Giovanni dal Ponte. Un tardogotico a Firenze
Galleria dell’Accademia, Firenze – fino al 12 marzo 2017. L’istituzione toscana rende omaggio a uno dei protagonisti di un’epoca delicata, al confine tra universo tardogotico e svolta rinascimentale. Grazie a una serie di prestiti illustri e a un percorso espositivo che ne evoca la storia.
UN PITTORE RICHIESTO
A neanche un anno dalla sua nomina a direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg presenta con orgoglio la prima esposizione monografica dedicata a Giovanni dal Ponte (1385-1437), vantando prestiti illustri concessi da tutto il mondo. Continua così la tradizione del museo fiorentino volta a stimolare una costante linea di ricerca, con l’obiettivo di fornire spunti anche per studi futuri.
Il progetto risale al 2012, quando gli Uffizi ospitarono la mostra Bagliori dorati. Il Gotico Internazionale a Firenze, 1375-1440 e l’allora curatore Angelo Tartuferi individuò la necessità di promuovere un riposizionamento critico di Giovanni dal Ponte, tale da riconoscergli un ruolo nella scala di valori degli artisti fra Trecento e Quattrocento. L’idea si concretizza oggi grazie al lavoro dello stesso Tartuferi e alla co-curatela di Lorenzo Sbaraglio, direttore della Villa medicea di Poggio a Caiano, per presentare al grande pubblico un consistente nucleo di opere di uno dei pittori più richiesti nella Firenze degli Anni Trenta del Quattrocento.
LA MOSTRA
Il percorso espositivo si apre con l’Incoronazione della Vergine, tra i fiori all’occhiello della Galleria dell’Accademia, posta a confronto con uno dei prestiti più importanti della mostra: il Trittico Würzburg di Gherardo Starnina, artista decisivo nella formazione di Giovanni dal Ponte. L’elegante allestimento delle sale gioca sulla contrapposizione abbacinante tra il nero delle pareti e il susseguirsi ritmato dei fondi oro, cui la recente campagna di restauri ha restituito in gran parte l’antico splendore. Meno efficace, forse, la scelta di introdurre e corredare la mostra con dei pannelli raffiguranti l’esterno della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Un elemento che, se può essere inteso come omaggio al patronato spirituale della maggiore impresa civica fiorentina, ufficialmente consacrata nel 1436, non ne giustifica il legame esclusivo con il corpus di opere esposte.
LO STILE
Nonostante “l’evidente sviluppo altalenante del suo stile”, come hanno sottolineato più volte i curatori, il visitatore riesce comunque a seguire facilmente le orme del fecondo discepolato artistico di Giovanni dal Ponte all’ombra di maestri come Lorenzo Ghiberti, Paolo Uccello e Masolino da Panicale, fino ad apprezzarne le più precoci interpretazioni delle novità masaccesche.
La mostra non può che tradursi anche in un significativo tributo alle pionieristiche ricerche di due grandi studiosi recentemente scomparsi, quali Miklós Boskovits e Luciano Bellosi, affettuosamente ricordati da Lorenzo Sbaraglio a conclusione della presentazione alla stampa.
Caterina Fioravanti
Firenze // fino al 12 marzo 2017
Giovanni dal Ponte – Protagonista dell’Umanesimo tardogotico
a cura di Angelo Tartuferi
GALLERIA DELL’ACCADEMIA
Via Ricasoli 58-60
055 2388612
[email protected]
www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it
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