Da New York a Napoli: “I musici” di Caravaggio incantano Palazzo Zevallos Stigliano
Proveniente dal Met, l’olio su tela è stato presentato dall’esperto Claudio Strinati al pubblico di Sky Arte Festival. Sul lungomare Caracciolo i volti di migliaia di napoletani diventano testimoni di un nuovo rinascimento culturale.
Non sono mancate neppure le file all’esterno delle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, maestosa sede museale di proprietà di Intesa Sanpaolo, su via Toledo, dove da sabato 6 maggio, in concomitanza con la prima edizione di Sky Arte Festival, è esposta l’opera I musici di Caravaggio. Un’attesa ampiamente ripagata dalla possibilità di vedere il dipinto eseguito dal pittore lombardo nel 1595 in Italia, senza recarsi al Metropolitan Museum of Art di New York, dove è conservato in forma permanente. Al secondo piano del palazzo nobiliare partenopeo, in una sala dedicata contraddistinta da un’illuminazione ben calibrata, I musici sono esposti nella struttura espositiva progettata dall’architetto Lucia Anna Iovieno. L’istituzione statunitense ha concesso il prestito temporaneo del capolavoro del pittore lombardo nell’ambito del programma di scambi L’Ospite illustre. Mentre il dipinto I musici, testimonianza relativa alla fase iniziale della permanenza di Michelangelo Merisi nella Capitale, resterà a Napoli fino al 16 luglio prossimo, Il Martirio di Sant’Orsola, dello stesso autore, è arrivato negli Stati Uniti. È infatti una delle opere chiave della mostra Caravaggio’s last two paintings, un itinerario che esamina gli anni conclusivi della parabola del Maestro italiano.
DAI RITRATTI DEI NAPOLETANI SUL LUNGOMARE ALLA MOSTRA MASTER OF PHOTOGRAPHY
Due, inoltre, i luoghi della città che ospitano altrettanti appuntamenti espositivi promossi per il debutto di Sky Arte Festival. A Villa Pignatelli, la mostra “Master of Photography”, curata da Filippo Maggia, rivela i risultati messi a punto dai dodici concorrenti che si sono sfidati nel corso delle otto puntate del format prodotto da Sky Arts Production Hub. L’itinerario si snoda tra le sale del primo piano della dimora sulla Riviera di Chiaia, intercettando generi e linguaggi eterogenei. Una breve passeggiata conduce al lungomare Caracciolo, temporaneamente “occupato” dai ritratti di migliaia di napoletani che hanno risposto all’appello lanciato dal francese JR. Per il Festival, l’artista ha infatti condotto anche nel capoluogo campano il suo Inside Out Project, operazione artistica alla quale hanno fin qui aderito oltre 130mila persone di 100 diversi stati. Lunga una tra le passeggiate più amate e frequentate della città, i ritratti fotografici in bianco e nero, riprodotti in grande formato, sono stati fissati al suolo, dando vita a una potente azione corale che non può passare inosservata. Rielaborate dallo staff di Inside Out, le immagini sono state disposte secondo due file parallele e aderiscono proprio alla pavimentazione. “Napoli è un mondo. Napoli è uno stato mentale. Napoli è un’attitudine. Napoli è il luogo dove si possono testimoniare la vivacità e le contraddizioni culturali e sociali del Paese. Le facce di napoletane e napoletani per sostenere con forza che il rinascimento culturali non può che partire da qui.” Uno spirito che si pone in perfetta coerenza con il tema guida dell’intero Festival, la rigenerazione.
–Valentina Silvestrini
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