Perugia. Tutta l’Umbria in una mostra

In occasione del suo 100esimo anniversario, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita una mostra che racchiude la storia artistica locale.

È scorrendo l’elenco delle circa 130 opere scelte per Tutta l’Umbria una mostra che si coglie come il ciclo di iniziative promosso per i cento anni della Galleria Nazionale dell’Umbria sia guidato da uno “spirito di coesione”. A balzare agli occhi sono i nomi degli autori coinvolti: Pintoricchio, Perugino, Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Niccolò di Liberatore, Benozzo Gozzoli, affiancati da artisti forse meno noti al grande pubblico come l’Alunno e Matteo da Gualdo. Al lettore scrupoloso, la medesima lista fornisce un parametro di analisi non secondario, soprattutto in questa circostanza: il dato geografico relativo alla provenienza.
Con un patrimonio artistico formidabile, capillarmente distribuito e custodito con fierezza entro i confini regionali, tra musei civici ed ecclesiastici, chiese, palazzi e collezioni private, l’intera Umbria ha infatti aderito a questa mostra: un tributo, corale e convinto, al proprio passato, alla propria identità, a un territorio ferito, ma sempre tenace e solidale.

Gentile da Fabriano, Madonna dell'Umiltà, 1415-16

Gentile da Fabriano, Madonna dell’Umiltà, 1415-16

LEGAMI LOCALI

Ispirata alla memorabile Mostra d’antica arte umbra del 1907, il cui successo di pubblico si accompagnò alla definizione – per la prima volta – dei caratteri peculiari della scuola artistica locale, fissando divergenze e distanze rispetto all’“ingerente” tradizione toscana, la rassegna curata da Cristina Galassi e Marco Pierini si qualifica dunque come un’operazione capace di oltrepassare i confini canonici di un processo culturale, seppur complesso.
L’adesione di tanti soggetti, di tante città, paesi e borghi, attraverso il prestito delle singole eccellenze dei propri patrimoni, e il ruolo di coordinamento della Galleria Nazionale, presente con una ricca selezione di opere, rinsalda i legami locali e favorisce una lettura consapevole e comparata della specificità dell’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento.

Lattanzio di Niccolò, San Michele Arcangelo, 1523

Lattanzio di Niccolò, San Michele Arcangelo, 1523

TUTELA E VALORIZZAZIONE

Nelle sale di Palazzo dei Priori a Perugia ‒ sede della GNU – il vigoroso colore blu che unifica l’allestimento, curato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, esalta e amplifica la magnificenza dei fondi oro, assegnando anche al fecondo settore delle arti decorative visibilità e riscatto. A testimoniarlo, nella mostra del 1907 come in questa, sono, tra gli altri lavori delle maestranze locali, i gonfaloni processionali, nella cui ideazione ed esecuzione la scuola umbra raggiunse risultati di notevole interesse e originalità. Trainata da un efficace titolo-slogan, Tutta l’Umbria una mostra è stata preceduta da una robusta campagna di restauri e interventi conservativi. “A riprova che i musei sono – e devono continuare a essere – istituti dedicati alla tutela”, ha sottolineato il direttore Pierini, “oltre che alla valorizzazione, e non possono recidere lo strettissimo vincolo con il contesto geografico, storico e culturale dal quale sono nati e nel quale hanno fino a ora operato”. Naturalmente, non solo in Umbria.

Valentina Silvestrini

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #9

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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