A Venezia chiude il ciclo di mostre targato Axel Vervoordt. Palazzo Fortuny inaugura Intuition

Attesa a maggio 2017 la prossima mostra prodotta e ideata dalla Fondazione Vervoordt, per gli spazi suggestivi di Palazzo Fortuny, a Venezia. L’ultimo appuntamento di un ciclo lungo un decennio.

Sono trascorsi 12 anni da quando incontrai Axel Vervoordt; era una giornata di agosto e iniziava così la nostra intensa collaborazione. Insieme abbiamo avviato un percorso di esplorazione delle arti e, più in generale, dei concetti di ‘pensiero’ e ‘riflessione’. È stata una continua messa in discussione di temi universali, che ogni periodo storico interpreta attraverso nuovi prismi. Ci siamo immersi in progetti comuni, spesso seguendo diversi percorsi e approcci, ma, alla fine, sempre convergendo in una visione condivisa. Per me INTUITION è la sintesi di un lungo viaggio, la fine di un ciclo di ricerca, che apre nuove prospettive”.
È l’appassionato saluto, pieno di gratitudine e forse già di nostalgia, che Daniela Ferretti, direttore di Palazzo Fortuny, dedica al grande collezionista, dealer e imprenditore belga Axel Vervoordt. Ovvero, la mante, l’anima – e il grande produttore – di quel ciclo di straordinarie mostre ospitate dal museo veneziano a partire dal 2007, sempre in concomitanza con l’opening della Biennale d’Arte: l’esordio con Artempo, poi In-finitum (2009) , quindi TRA. Edge of Becoming  (2011), l’omaggio ad Antoni Tàpies nel 2013 e infine nel 2015 Proportio, premiata con il Best exhibition of the year. Tutte mostre – a eccezione di quella dedicata al maestro spagnolo – costruite intorno a temi di carattere filosofico, tra estetica e teoretica, attingendo dall’immensa collezione della Axel & May Vervoordt Foundation. Un catalogo infinito di opere d’arte e manufatti di pregio, che dalla preistoria giungono alla contemporaneità.
Ciclo destinato a restare nella storia, per coerenza progettuale, complessità dei contenuti, unicità della location e fascino degli allestimenti. E che oggi volge al termine, con una nuova mostra.

Intuition, Palazzo Fortuny, Venezia, 2017. Video and installation by Gilles Delmas (France, 1966) "Damien Jalet, the Ferryman" 2017. Choreography, performance and texts by Damien Jalet. Voice: Marina Abramovich. Courtesy Gilles Delmas and Damien Jalet.

Intuition, Palazzo Fortuny, Venezia, 2017. Video and installation by Gilles Delmas (France, 1966) “Damien Jalet, the Ferryman” 2017. Choreography, performance and texts by Damien Jalet. Voice: Marina Abramovich. Courtesy Gilles Delmas and Damien Jalet.

L’ULTIMA MOSTRA A PALAZZO FURTUNY

L’anticipazione l’avevamo data già un paio di settimane fa, oggi il lancio ufficiale: Intuition, fra il 13 maggio  e il 24 novembre 2017, affronterà i meccanismi segreti della genesi creativa ed intellettuale, soffermandosi su quella folgorazione indicibile che guida lo spirito e la mente, tra sogni, telepatia, fantasia paranormale, meditazione, ipnosi, ispirazione del genio. In mostra opere storiche, moderne e contemporanee, con nomi che vanno da Vassily Kandinsky a Paul Klee, da Kazuo Shiraga del gruppo Gutai a Pierre Alechinsky, da Günther Uecker a Lucio Fontana, da Mario Deluigi a Joseph Beuys, e ancora il surrealismo di André Breton, André Masson, Paul Eluard, le sperimentazioni fotografiche di Raoul Ubac e Man Ray, le opere su carta di Henry Michaux e Joan Miró, arrivando a figure cruciali dell’attualità come Susan Morris, Marina Abramovic, Anish Kapoor, Kimsooja, Berlinde De Bruyckere. Tra gli italiani un maestro del neo concettualismo come Alberto Garutti, un esploratore delle forme-colore e delle percezioni come Maurizio Donzelli e il giovanissimo torinese Renato Leotta.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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