Apre a Roma la Postmasters Gallery di New York. In programma mostre pop-up e progetti speciali
In 32 anni di storia la galleria si è ritagliata un ruolo di primaria importanza a cavallo fra attivismo politico e new media art. Fra gli artisti che rappresenta gli italiani Eva e Franco Mattes (0100101110101101.org) e Federico Solmi
Come mai importanti gallerie d’arte internazionali continuano a puntare sull’Italia per espandere il proprio business? La domanda si presta a ricevere due risposte alquanto contrapposte, che richiamano un po’ la questione del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: la prima versione – ahinoi, la meno accreditata – è che siano attratte dalla brillantezza e dal dinamismo del nostro mercato, magari affiancate – e qui già ci siamo – dal fascino ambientale offerto dalle città e dei monumenti italiani. La seconda lettura, ben più plausibile, è che in un momento storico di crisi generalizzata e quindi di concorrenza sempre più agguerrita, individuino in Italia una scena più o meno “vergine”, su certi livelli internazionali, e quindi foriera di eventuali virtuosi sviluppi. I casi sono ormai molti: a partire dalle ormai consolidate big come Lisson a Milano o Gagosian a Roma, alle più recenti aperture di Gavin Brown e di Emanuel Layr ancora a Roma, all’annunciata inaugurazione di Thomas Dane a Napoli.
SUPERVISIONATA DA PAULINA BEBECKA
In questo quadro si colloca ora l’annuncio dello sbarco, sempre a Roma, della newyorkese Postmasters Gallery: player che in 32 anni di storia si è ritagliato un ruolo di primaria importanza nel suo core business, che è quello a cavallo fra attivismo politico e new media art. Fra gli artisti che rappresenta ci sono gli italiani Eva e Franco Mattes (0100101110101101.org) e Federico Solmi, assieme a Monica Cook, David Diao, Ernesto Klar, Steve Mumford, Serkan Özkaya, Anton Perich, Sally Smart, Chris Verene. Dopo l’apertura nell’East Village nel 1984, la galleria si è trasferita prima a SoHo nel 1989, poi a Chelsea nel 1998, fino ad approdare nel 2013 a Tribeca. Senza disdegnare la presenza a grandi fiere d’arte, da ultime Untitled a Miami Beach e viennacontemporary nel 2016, Moving Image Istanbul nel 2015, l’Armory Show nel 2014. Ora l’annuncio dell’espansione romana, sul quale però resta il riserbo quanto a date e scelta della sede: le uniche informazioni comunicate dicono che la galleria italiana potrebbe essere utilizzata per ospitare mostre pop-up e progetti speciali, e che sarà supervisionata da Paulina Bebecka, attuale co-direttore della galleria di New York.
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