Dalla pittura alla fotografia, le 7 mostre da non perdere nell’autunno 2017 in Italia
Epoche, stili, generi artistici diversi che attraversano oltre un secolo di storia dell’arte. La prossima stagione offre un’ampia programmazione di mostre che interesserà tutto il Bel Paese, arrivando anche in Svizzera. Ecco un elenco di 7 grandi retrospettive che Artribune ha selezionato tra quelle che inaugureranno il prossimo autunno.
Dalla pittura alla fotografia passando dalla litografia, attraversando un arco di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni: è ampia e variegata l’offerta delle mostre che ci attende nella imminente stagione autunnale e che interesserà l’intera penisola italiana – e non solo, contraddistinta da retrospettive dedicate ai “mostri sacri” della storia dell’arte e ad artisti contemporanei di fama mondiale. Dalla grande mostra che l’Italia dedica a Van Gogh negli spazi della Basilica Palladiana di Vicenza, le incisioni di Toulouse-Lautrec al Palazzo Reale di Milano, il focus sul periodo toscano di Giovanni Boldini ai Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia, le opere di grandi dimensioni di Hans Hartung alla Galleria Nazionale dell’Umbria, gli scatti di Robert Doisneau al Broletto di Pavia, l’antologica di Turi Simeti al Museo delle Arti di Catanzaro, fino alle fotografie di Oliviero Toscani a Chiasso: ecco la nostra lista di 7 mostre da non perdere a partire dal prossimo settembre.
– Desirée Maida
LA RETROSPETTIVA DI VINCENT VAN GOGH A VICENZA
Van Gogh. Tra il grano e il cielo è il titolo della mostra curata da Marco Goldin e promossa dal Comune di Vicenza e Linea d’ombra dedicata a Vincent Van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890) che verrà ospitata negli spazi della Basilica Palladiana di Vicenza dal prossimo 7 ottobre fino all’8 aprile 2018. Attraverso 40 dipinti e 85 disegni provenienti da diversi musei tra i quali spicca il Kröller-Müller Museum in Olanda, la mostra ricostruisce l’intera vicenda biografica dell’artista, ponendo l’accento sui decisivi anni olandesi che, dall’autunno del 1880 nelle miniere del Borinage fino all’autunno del 1885 a conclusione del fondamentale periodo di Nuenen, sono stati per l’artista anni di particolare contraddistinti dalla condivisione e in confronto con Jean-François Millet e con gli artisti della cosiddetta Scuola dell’Aia, di cui sono esposte le opere in mostra.
LA BELLE ÉPOQUE PARIGINA DI TOULOUSE-LAUTREC A MILANO
Aristocratico ma amante della bella vita e delle ballerine dei locali nei bassifondi parigini, Henri Toulouse-Lautrec (Albi, 1864 – Saint-André-du-Bois, 1901) è il protagonista della mostra che inaugurerà il prossimo 17 ottobre al Palazzo Reale di Milano e si protrarrà fino al 18 febbraio 2018. Toulouse-Lautrec. Il mondo fuggevole è il titolo dell’esposizione che raccoglie oltrre 250opere realizzate dall’artista francese, comprendenti ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati dall’artista ‘maledetto’, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi e da importanti musei e collezioni internazionali come la Tate Modern di Londra e la National Gallery of Art di Washington, per citarne alcuni. Un tuffo nella vita e nelle opere dell’artista francese che ebbe un pennello provocatorio e smaliziato, uno schiaffo al luogo comune della società perbenista francese di cui egli stesso, paradossalmente e ironicamente, faceva parte.
LE PITTURE MURALI DI GIOVANNI BOLDINI A PISTOIA
Evento di punta all’interno del programma di Pistoia Capitale Italiana della Cultura, Giovanni Boldini. La stagione della Falconiera è una mostra che punta i riflettori su una particolare opera della produzione artistica del celebre pittore, per la precisione il ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) eseguì durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer. Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi, che ospitano la mostra curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella e che sarà visitabile dal 9 settembre al 6 gennaio 2018. Il ciclo pittorico sarà oggetto di nuove riflessioni alla luce di documentazione anche inedita che permetterà di sondare il mistero intorno alle origini della signora Falconer, al suo ruolo di mecenate nei confronti dell’irrequieto ma geniale Boldini e all’influenza che ella ebbe nella scelta iconografica del ciclo pittorico che rimane impresa unica, nel suo genere, nell’entourage dei Macchiaioli.
I “POLITTICI” DI HANS HARTUNG A PERUGIA
Polittici è il titolo della mostra che celebra Hans Hartung (Lipsia, 1904 – Antibes, 1989), una delle figure di spicco dell’astrattismo europeo del Novecento. La rassegna, curata da Marco Pierini e visibile presso la Galleria Nazionale dell’Umbria dal 24 settembre al 7 gennaio 2018, presenta 40 lavori su carta e 16 dipinti di grandi dimensioni, realizzati tra 1961 e 1988 (sei dei quali mai esposti prima) e a Perugia mostrati per la prima volta tutti assieme come serie. La serie dei polyptiques – spesso così identificati dallo stesso Hartung sul retro delle opere, nonostante non si tratti di titoli veri e propri – nasce agli inizi degli anni Sessanta, quando l’artista prende a dipingere direttamente sulla tela senza prima concepire l’opera su carta, sperimenta nuove tecniche, dilata i formati, giungendo nell’ultimo periodo, costretto sulla sedia a rotelle, a realizzare i propri dipinti con l’aerografo. La collezione della Galleria Nazionale dell’Umbria, ricchissima di tavole dal XIII al XVI secolo di autori come Duccio, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Piero della Francesca, Perugino, molte delle quali composte in origine nella forma del polittico, ha costituito lo spunto per la riscoperta di queste opere di Hartung come nucleo omogeneo: al pari di quelli antichi, i suoi ‘polittici’ si articolano in elementi distinti, fissati in sequenza, sebbene senza alcuna gerarchia fra le immagini ma solo in scansione ordinata nello spazio.
GLI SCATTI DI ROBERT DOISNEAU A PAVIA
C’è anche il celeberrimo Bacio tra le fotografie che saranno esposte in Pescatore di immagini, la mostra dedicata a Robert Doisneau (Gentilly, 1912 – Montrouge, 1994), curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille ed Annette Doisneau in collaborazione con Piero Pozzi che sarà visitabile dal 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018 al Palazzo Broletto di Pavia. La rassegna presenta 70 immagini in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese, mettendo in mostra alcune delle icone più riconoscibili della sua carriera come il già citato Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon. Attraverso i suoi affascinanti scatti, Doisneau conduce il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese. I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo.
L’ARTE DI TURI SIMETI A CATANZARO
Dopo la recente retrospettiva che gli è stata dedicata a Palazzo Riso a Palermo, anche il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro ospita un’antologica che celebra la carriera di Turi Simeti (Alcamo, 1929), uno degli artisti italiani più significativi emersi negli anni sessanta. La mostra, dal titolo Opere 1961-2017, aperta al pubblico dal 22 settembre al 24 novembre 2017, ripercorre la lunga carriera dell’artista siciliano, dagli anni Sessanta fino alle opere più recenti. Il percorso espositivo prende avvio da un collage di carte bruciate realizzato nel 1961, ponendo l’accento sul ruolo di Simeti nell’ambito delle più interessanti ricerche degli anni del boom economico fra Roma e Milano. Le ricerche del dopoguerra vedono in Simeti un rappresentante aggiornato seppur anomalo rispetto al contemporaneo panorama europeo. La sua attività si discosta per un’attenzione al dato di superficie inteso quale campo sensoriale, lontano da un’impostazione meramente oggettuale e positivistica della tela. All’indagine puramente bidimensionale, l’artista risponde con il perfezionamento del luogo della pittura che diviene tridimensionale, attraverso applicazioni sulla tela di elementi a rilievo.
LE VISIONI DI OLIVIERO TOSCANI IN SVIZZERA
Dall’8 ottobre al 21 gennaio 2018 il m.a.x. museo di Chiasso in Svizzera ospiterà gli scatti del poliedrico e spesso discusso fotografo italiano Oliviero Toscani (Milano, 1942), in una retrospettiva che si inserisce nell’ambito della nuova stagione espositiva del museo che verte attorno al tema “I visionari”. Oliviero Toscani. Immaginare è il titolo della mostra, un’antologica curata da Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini che pone l’accento sull’atto dell’immaginare, inteso come momento di scelta consapevole del mestiere del fotografo. L’esposizione tratterà il tema della multiculturalità, materia spesso trattata dal fotografo durante la sua carriera – celeberrima la sua campagna pubblicitaria per la casa di moda Benetton negli anni Ottanta –, spesso con linguaggi provocatori ma dal forte impatto comunicativo.
http://www.centroculturalechiasso.ch/
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