Apre a Napoli la Thomas Dane gallery. Le immagini del nuovo spazio
L'apertura della mostra è prevista ufficialmente per il 24 gennaio, ma siamo già in grado di mostrarvi le immagini degli spazi e delle opere della nuova galleria, di origine britannica, dentro gli ambienti di Casa Ruffo.
Sei ambienti più gli uffici, con un grande salone centrale e un’aura neoclassica a dominare il bell’appartamento all’interno di Casa Ruffo. Quattro gli artisti nella mostra inaugurale: così il gallerista britannico Thomas Dane presenta, insieme al socio Francois Chantala, la sua nuova galleria napoletana. Presente anche la direttrice della galleria Federica Sheehan, con una formazione tra Milano e New York e da sette anni residente nel capoluogo campano. Artribune, il primo giornale a dare la notizia dell’espansione italiana dello spazio originario di Londra, era presente alla anteprima della mostra che inaugurerà il prossimo 24 gennaio e della quale vi mostriamo alcune immagini.
LO SPAZIO E LA MOSTRA
Lo spettatore viene accolto da un ampio salone centrale che in occasione della prima mostra è stato lasciato vuoto e attorno al quale si snodano le stanze che compongono la galleria. Ogni stanza è dedicata ad un artista che racconta con le sue opere, direttamente o indirettamente la sua idea di Napoli. La città è protagonista sia nelle opere che nell’idea di galleria di Thomas Dane. Si parte con la pittura di Caragh Thuring che rappresenta il vulcano simbolo di Napoli (e ben visibile anche dalle finestre della galleria) in chiave vernacolare. Seconda tappa la protezione del video in 16mm Running Thunder di Steve McQueen, 2007, dove l’artista crea un cortocircuito di senso tra il mezzo usato e il soggetto ritratto, un cavallo già morto. Si prosegue con le opere di Kelley Walker che lavora in una sorta di collage digitale utilizzando le foto d’archivio di Mimmo Jodice. Nelle sei opere in mostra il ritratto di Napoli avviene attraverso la storia nobile dell’arte contemporanea, soprattutto con il magico incontro tra Joseph Beuys, l’anima europea, e Andy Warhol, americana e pop, voluto nel 1980 da Lucio Amelio. Si prosegue con la serie di otto ritratti fotografici di Catherine Opie, che non raccontano la città rappresentando la comunità leather della West Coast negli USA. Tuttavia la cultura classica e i ritratti antichi ispirano l’artista in questa produzione dal 1993 al ’95 (e forse un legame può essere anche con la natura underground di Napoli?). Infine, c’è il bellissimo film di Bruce Conner, Easter Morning (realizzato nel 2008 e riadattato da Easter Morning Raga, super 8 del 1966). Con le musiche di Terry Riley, suonate dalla Shanghai Film Orchestra con strumenti tradizionali cinesi, è una danza di luce che ricorda una partitura classica. Il dì di festa viene raccontato attraverso un copioso trionfo di fiori, paesaggi immoti, il corpo di una donna nuda, una atmosfera intima e sonnolenta di una non qualunque domenica mattina. Chiude il cerchio una splendida terrazza che si affaccia sul mare di Napoli, con uno scenario mozzafiato.
LA GALLERIA
Fondata nel 2004, Thomas Dane è tra le più importanti gallerie di Londra ed è presente sul mercato internazionale. Quella di Napoli è la prima esperienza di nuova sede per la galleria londinese fuori dalla città natale. “Siamo rimasti molto colpiti“, racconta il gallerista, “dal grande riscontro ricevuto. Sono venute tantissime persone provenienti da tutta Europa, sicuramente per il grande interesse che questa città genera“. E il mercato? Quello che bisogna cercare di costruire è più che altro una nuova attitudine. Il movimento positivo che si è creato intorno ai grandi artisti, ai gruppi, che hanno reso importante l’arte degli anni ’60 e ’70, trovava nelle opere una risposta alle esigenze del tempo e dell’ambiente. Il mercato viene naturalmente, come una conseguenza. O almeno dovrebbe.
– Santa Nastro
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