La Paiz Art Biennial del Guatemala farà tappa a Cuba. Nell’anno in cui non si terrà la Biennale
Gerardo Mosquera e il suo team annunciano il programma della 21. Paiz Art Biennial che quest’anno avrà collaborazioni in Messico, Colombia e a Cuba. Nel frattempo a La Havana viene postposta la Biennale e gli artisti organizzano una Biennale Alternativa.
Il concetto di “oltre” è l’asse portante della 21. Edizione della Paiz Art Biennial, una delle istituzioni “biennalesche” più antiche del mondo. Fino ad oggi confinata, se così si può dire, all’interno dello stato del Guatemala. A voler andare oltre, per l’appunto, è il curatore Gerardo Mosquera, a capo di una squadra che comprende inoltre Maya Juracán e Laura A. L. Wellen ed Esperanza de León alla didattica. La mostra, che inaugurerà il 16 agosto, per concludersi solo un mese dopo, non avrà un tema: la frammentazione evocata dal titolo, Más Allá, che in spagnolo significa al di là di, sta a sottolineare l’intenzione principale di fare del topic una metodologia di lavoro, in una atmosfera inclusiva, decentralizzata, rizomatica. E come decentralizzare, se non decentralizzando?
LA RISPOSTA DEI CURATORI
Ecco che dunque il team di Mosquera decide di fare della geografia uno degli elementi fondanti del progetto, innanzitutto eccedendo i confini della Città del Guatemala e spaziando in sedi istituzionali e non nel cuore del paese, stipulando collaborazioni con artist-run spaces, musei, eventi e altri operatori culturali, anche uscendo fuori dai rigidi schemi dell’art world. Ma ancora non è sufficiente: la selezione degli artisti, realizzata tramite open call, si concentra di default su artisti guatemaltechi; ovviamente nel 2018 anche questa regola sarà forzata. In mostra ci saranno, tra gli altri, il movimento H.I.J.O.S, il fotografo di guerra Gervasio Sánchez, gli artisti Xu Zhen, Simón Vega, Ricardo Lanzarini, Julio Hernández Cordón, Tania Bruguera, Alejandro Paz, Magdalena Atria, Manuel Colom Agrieta.
BEYOND GUATEMALA
Il progetto uscirà, inoltre, anche dai confini del Paese, creando collaborazioni importanti con iniziative, istituzioni e progetti che fanno base in altri stati. I curatori annunciano collaborazioni a Mexico City e Bogotà, ma anche mostre e residenze dell’artista Sandra Monterroso nello studio dei Los Carpinteros a La Havana. Un risvolto, questo, interessante nell’anno in cui non si svolgerà la Biennale de l’Havana, che avrebbe dovuto tenersi regolarmente nel 2018. A seguito dei danni ingenti dovuti all’Uragano Irma, gli organizzatori hanno infatti deciso di rimandare la manifestazione al 2019. Non senza qualche risentimento da parte della comunità degli artisti cubani, che hanno quindi deciso di mettere in piedi l’episodio pilota di una biennale alternativa. Apparentemente, secondo le ultime notizie, la mostra dovrebbe tenersi dal 5 al 15 maggio 2018.
LA BIENNALE ALTERNATIVA
Tra gli artisti che hanno confermato la partecipazione ci sono Lázaro Saavedra e, immancabile, Tania Bruguera. Inoltre, a sostegno dell’iniziativa sono intervenuti numerosi spazi indipendenti. La #00 Bienal de la Habana, così si chiama è promossa dal Museum of Politically Uncomfortable Art della città, coinvolgendo anche musicisti e altri intellettuali. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe inoltre che la biennale coinvolgerà anche artisti europei, africani e provenienti dal Sud America. L’iniziativa vede tra i suoi promotori Luis Manuel Otero Alcántara, che ha raccontato alla testata 14ymedio gli sviluppi del progetto: costerà 20.000 dollari, si spera raccolti con una campagna di crowdfunding. Naturalmente, nelle prime fasi di gestazione, ha già trovato parecchi sostenitori, ma anche molti avversatori.
– Santa Nastro
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