La luce-scultura in una stanza. Giuseppe Gabellone a Torino
Quartz Studio, Torino – fino al 30 giugno 2018. Per la seconda mostra della stagione nello spazio non profit torinese, l’artista brindisino di stanza a Parigi propone una scultura-lampada che invade completamente l’ambiente. Modificandolo.
Essenzialità, rigore e concretezza. È ciò che si prova varcando la soglia dello spazio-vetrina Quartz Studio che, dopo il progetto fantasmagorico dell’artista lettone Ola Vasiljeva, propone, per la sua seconda mostra della stagione, sempre organizzata grazie al sostegno della Fondazione Sardi per l’Arte, la solidità di Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973).
Un ritorno al grado zero della scultura per l’artista brindisino di stanza a Parigi che, nella sua struttura-lampada in acciaio concepita per invadere completamente l’ambiente e cambiarne i connotati ostruendone gli spazi, ha eliminato la componente pittorica e materica del fare scultura presente in lavori precedenti, a favore di un minimalismo delle forme, poeticamente umanizzato dalla luce. “Volevo che la scultura si estendesse il più possibile nello spazio. Come se qualcuno aprisse le braccia più che può per impedire agli altri di avvicinarsi o di entrare”, racconta Gabellone. “La scultura è lunga quattro metri per un metro e settanta circa. Ci sono quaranta lampade e questa sarà l’unica illuminazione dello spazio”.
‒ Claudia Giraud
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