Biennale d’Arte 2019, Hong Kong rivela il nome dell’artista che la rappresenterà a Venezia
Finlandia, Austria, Francia, Estonia, Lituania, Scozia, e adesso anche Hong Kong: si va componendo il quadro delle partecipazioni nazionali alla prossima Biennale d’Arte di Venezia, con i nomi degli artisti chiamati a rappresentare il proprio Paese in Laguna. In attesa di scoprire che saranno i tre artisti del Padiglione Italia…
L’ultima volta che vi abbiamo parlato della 58. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, che si terrà il prossimo anno dall’11 maggio al 24 novembre, è stato poche settimane fa, in occasione della nomina di Milovan Farronato a curatore del Padiglione Italia. Nulla si sa ancora sui nomi dei tre artisti coinvolti nel progetto ideato da Farronato, però negli ultimi mesi già molti Paesi partecipanti alla Biennale hanno rivelato chi saranno gli artisti a rappresentarli in Laguna, svelando inoltre alcune indiscrezioni sugli interventi che saranno presentati alla Mostra. In questi giorni è stata la volta di Hong Kong, che ha annunciato che porterà a Venezia l’artista Shirley Tse, con un progetto promosso da M+ Museum (museo di Hong Kong dedicato alla cultura visiva del ventesimo e ventunesimo secolo progettato dallo studio Herzog & de Meuron) e Hong Kong Arts Development Council con la curatela di Christina Li.
HONG KONG PRONTA PER LA BIENNALE
Il lavoro di Shirley Tse verte su installazioni che incorporano elementi di scultura, testo, fotografia e video, per una ricerca e pratica visuale che fa dell’eterogeneità il suo carattere dominante. Con all’attivo esposizioni in diversi musei internazionali come il Kettle’s Yard a Cambridge, il Museum of Modern Fine Art a Minsk, il Pasadena Museum of California Art e la Osage Gallery a Hong Kong, Tse nel 2009 è stata ammessa alla Fellowship della Fondazione commemorativa John Simon Guggenheim. “È un onore profondo rappresentare Hong Kong, la mia città natale, e un luogo che ha plasmato i miei anni formativi come artista”, ha dichiarato Shirley Tse. “Grazie a Christina Li per avermi fatto visita nel mio studio di Los Angeles in una rara giornata di pioggia e per avermi invitato. Non vedo l’ora di collaborare con il team curatoriale guidato da lei per portare a compimento la nostra visione”.
GLI ALTRI PADIGLIONI
Si compone dunque di ulteriori tessere il grande mosaico delle partecipazioni nazionali alla Biennale d’Arte di Venezia 2019; oltre al già citato Padiglione Italia, molti altri Paesi sono già al lavoro in vista dell’impegno del prossimo anno. Il Miracle Workers Collective, crew formata da artisti, registi, scrittori, intellettuali, performer e attivisti, rappresenterà la Finlandia, mentre alla femminista Renate Bertlmann e Laure Prouvost sono stati rispettivamente affidati i Padiglioni dell’Austria e della Francia. A Kris Lemsalu, invece, rappresenterà l’Estonia – il cui Padiglione il prossimo anno sarà ospitato in un edificio industriale alla Giudecca, isola che nel 2017 ha già accolto i padiglioni del Portogallo, del Kenya e dell’Islanda – con Fountain, performance in cui saranno coinvolti musicisti e gli spettatori saranno invitati a partecipare a un “mondo fantasy reale e fiabesco”. Sun and Sea è invece il titolo del progetto presentato da Nida Art Colony per la Lituania, mentre Charlotte Prodger rappresenterà la Scozia, con un lavoro video che descriverà la sua esperienza di “queer wilderness”.
– Desirée Maida
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