Matisse in the studio. Alla Royal Academy di Londra gli oggetti del pittore francese
La mostra, che resterà visitabile fino al 12 novembre, raccoglie le collezioni di oggetti del grande pittore espressionista francese, contraddistinta da semplici utensili quotidiani e da manufatti provenienti da tutto il mondo. Cose di cui l’artista amava circondarsi nella quotidianità del suo studio, ma anche fonte di ispirazione per i suoi quadri più celebri.
“Ho lavorato tutta la mia vita davanti agli stessi oggetti… L’oggetto è un attore. Un buon attore può recitare in dieci spettacoli diversi; un oggetto può svolgere un ruolo in dieci diverse immagini”. Così, nel 1951, uno dei più grandi pittori del Novecento, Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954), con semplici parole raccontava un aspetto che contraddistinse la sua produzione artistica, ovvero la presenza di oggetti comuni all’interno dei suoi quadri. Citazioni tratte dalla sua vita quotidiana e fonti di ispirazione per la sua arte, gli oggetti ebbero un ruolo centrale nella vita di Matisse: amava circondarsi, nel suo studio, di manufatti e di cose tra i più curiosi, dai semplici oggetti domestici francesi alle sculture e alle maschere africane che tanto ispirarono la sua pittura. Oggi una mostra alla Royal Academy di Londra raccoglie una selezione di oggetti tratti dall’eclettica collezione del pittore, e li mette a confronto con oltre 60 dipinti in cui questi manufatti sono presenti e ritornano costantemente, come un diario visivo con il quale l’artista racconta se stesso.
LA PITTURA DI OGGETTI E L’ASTRAZIONE
Matisse in the studio è il nome della mostra appena inaugurata a Londra e che sarà visitabile fino al prossimo 12 novembre. Una insolita ricostruzione della vita e delle opere di uno dei massimi esponenti della corrente espressionistica dei Fauves, le “belve selvagge” che con l’impeto del gesto e l’energia del colore diedero una sferzata alla pittura europea del primo Novecento. Se è vero che le opere di Matisse rispecchiano tale temperie, è anche vero che lo stile di vita dell’artista fu piuttosto sereno e pacato, tendente alla ricerca della calma interiore che trasponeva in pittura attraverso l’annullamento della figurazione “occidentale”, a vantaggio di macchie di colore, arabeschi, motivi ornamentali orientali e africani che esprimevano meglio la sua Gioia di vivere, per citare uno dei suoi dipinti più celebri del 1905. Nonostante alcuni di essi non abbiano un evidente valore “materiale”, gli oggetti in mostra hanno avuto una notevole importanza nella vita dell’artista, tanto da diventare fonte di ispirazione e spesso protagonisti inconsapevoli dei suoi dipinti.
UNA COLLEZIONE ECLETTICA
Tra gli oggetti a cui Matisse era affezionato e che oggi sono in mostra, un vaso di vetro, una brocca di peltro, tazze modellate, una pentola per il cioccolato, tutte cose che ritornano spesso nei quadri. E poi, la sua collezione di manufatti provenienti dall’Africa Occidentale e Centrale, la statua buddista della Thailandia, le figure Bamana del Mali, tutte opere che l’artista aveva iniziato ad acquistare da alcuni rivenditori di Parigi a partire dal 1906. Collezionava anche tende, mobili e tessuti nordafricani, ornamenti e tessuti decorati del mondo islamico che ha influenzato i dipinti degli anni Venti, quando dipingeva le sue odalische esotiche, proprio all’interno del suo studio, oramai trasformato in una Wunderkammer e in un magico e sensuale set da mille e una notte.
– Desirée Maida
Matisse in the studio
Fino al 12 novembre
Londra, Royal Academy
https://www.royalacademy.org.uk/
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