Morto Pasquale Ribuffo, fondatore della Galleria De’ Foscherari di Bologna

È scomparso a Bologna l’11 ottobre, il gallerista Pasquale Ribuffo, fondatore, agli inizi degli anni’60, della Galleria De' Foscherari di Bologna insieme a Franco Bartoli. Lo annunciano la moglie Valeria e i figli Francesco ed Elena.

Attenzione verso gli artisti più consolidati e voglia di captare le nuove avanguardie artistiche: su questi elementi ha fondato e portato avanti la sua ricerca il gallerista bolognese Pasquale Ribuffo, in cinquant’anni di attività.

50 ANNI DI STORIA DELL’ARTE

Sin dalla sua fondazione nei primi anni ’60, la Galleria De’ Foscherari, oggi diretta dal figlio Francesco Ribuffo, è stata il crocevia di eventi ed esperienze legate alla scena artistica e culturale di Bologna, con un percorso espositivo orientato verso il lavoro dei principali artisti del ‘900, da quelli della prima metà del secolo come Paul Klee, Giorgio Morandi Max Ernst e George Grosz, fino alle correnti artistiche che hanno definito il ‘900 del dopoguerra, dalla Pop Art americana all’Arte Povera, dall’arte concettuale alle generazioni di artisti attivi negli anni ’80. La galleria ha anche la peculiarità di essere una delle poche, tra le storiche bolognesi, a non aver mai saltato un’edizione di ArteFiera Bologna, fattore che nei cinquant’anni di attività ha contribuito al suo prestigio anche su scala internazionale.

Vedovamazzei, After Mick Jagger, 2018. Courtesy Galleria de’ Foscherari, Bologna

Vedovamazzei, After Mick Jagger, 2018. Courtesy Galleria de’ Foscherari, Bologna

LA MOSTRA DI SVOLTA

Tra le mostre monografiche più note che si sono avvicendate negli spazi della galleria si ricordano le esposizioni dedicate a Paul Klee, Giorgio Morandi, Max Ernst, George Grosz, solo per citarne alcuni. Ma fu nel 1968 che la Galleria De’ Foscherari decise di dedicare una grande mostra all’ Arte Povera con opere di Gilberto Zorio, Alighiero Boetti, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Giovanni Anselmo, Emilio Prini, Mario Ceroli e Gianni Piacentino. Il curatore  era Germano Celant, che solo pochi mesi prima aveva portato, per la prima volta, l’Arte Povera alla galleria La Bertesca di Francesco Masnata a Genova, con opere di Boetti, Fabro, Kounellis, Paolini, Pascali e Prini. L’evento bolognese, poi riconosciuto tra le azioni chiave per la diffusione dell’Arte Povera su scala internazionale, accese l’attenzione dei più prestigiosi critici e storici dell’arte sul gruppo di giovani artisti, quasi tutti torinesi, e allora quasi tutti sconosciuti, dando vita a una tipologia di dibattito teorico sull’avanguardia artistica che in poco tempo si sarebbe confermata come la cifra distintiva della galleria.

LE MONOGRAFIE

L’interesse verso la storia e la teoria dell’arte ha spinto Pasquale Ribuffo verso la cura di progetti editoriali che hanno dato vita non soltanto ai cataloghi di accompagnamento alle mostre, ma a una serie di importanti monografie, come quelle su Morandi, Klee, Ernst, Sutherland o Dubuffet, fino alle collane tematiche tra cui si ricordano “Espressionismo Tedesco”, “Pop art americana”, “New american cinema”, “La povertà dell’arte”.

Umberta Genta

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Umberta Genta

Umberta Genta

Nata a Torino, a 19 anni si trasferisce a Londra dove si laurea in Fine and Decorative Arts. La sua formazione prosegue con un postgraduate in fotografia al Central Saint Martins. Inizia quindi un percorso di apprendistato nella sede londinese…

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