Tania & Lazlo vanno in Virginia. Intervista al duo fotografico
Parola al duo di giovani artisti dello scatto, Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto. Sono loro che riescono a trasformare l’immagine fotografica in un affresco surreale ispirato alle atmosfere della settima arte e della pittura. E ora sono in partenza per la Virginia.
La rappresentazione della figura umana, un tema senza tempo, è al centro delle raffinate opere fotografiche del giovane duo di artisti composto da Tania Brassesco (Venezia, 1986) & Lazlo Passi Norberto (Verona, 1984), insieme sulla scena dell’arte oltre che nella vita. Un solo “destino incrociato” alla ricerca della bellezza nella realtà quotidiana o tra le pieghe del sogno, alzando il sipario sull’inconscio, tra fragilità e poesia, labirinti mentali e suggestioni lontane, che proiettano lo spettatore in una dimensione sospesa, avvolta di malinconia, densa di illusionismo surreale.
Il risultato: un remake performativo dallo stile personalissimo e riconoscibile, in cui si fondono mirabilmente – e con una nota di ironia – fotografia e cinema, installazione e arte visiva: la stessa Tania, anche modella e attrice, contribuisce alla realizzazione a quattro mani del set di ogni nuovo progetto e cuce i vestiti dei propri personaggi, trasformandosi in femme fatale, nell’eroina di un dipinto di Klimt (è il caso di Nuda Veritas, 2010) o di Rossetti (Daydream, 2012), nella Bella addormentata (Sleeping Beauty, 2011) o in fiore (Nameless Flower #2, 2014).
Come nasce la vostra ispirazione e quanto questa conserva una dimensione individuale trattandosi di un duo?
La dimensione individuale si fonde inevitabilmente con quella dell’altro, ma entrambe rimangono in qualche modo intoccate e presenti. Quando abbiamo delle idee, ne parliamo e iniziamo a ragionarci: siamo abituati a confrontarci sempre sui nostri pensieri e, vivendo assieme, capita di continuo. Quando nasce un’idea –può venire da un sogno, da un ricordo o da un luogo – iniziamo a parlarne, a mescolare i nostri pensieri e fare dei bozzetti, che spesso poi cambiano forma e diventano qualcosa di nuovo.
Qual è il segreto per confrontarsi con le opere pittoriche di altre epoche, misurandosi con la fantasia, la vertigine e anche l’ossessione che racchiudono, riuscendo al contempo a rinnovarsi?
Probabilmente non c’è nessun segreto, è solo una sincera passione per quello che facciamo e per le opere a cui ci siamo avvicinati. Molta dedizione e ricerca. Ovviamente fantasia, vertigine e ossessione, come dici giustamente, sono tutti elementi molto presenti durante la creazione artistica e si intrecciano alla vita di tutti i giorni.
La serie The Essence of Decadence vi ha avvicinati al grande pubblico. Quanto incidono i gusti dei fruitori sui processi produttivi?
Ci ha avvicinati al pubblico ma soprattutto è stata la serie che ha visto nascere la nostra collaborazione, per questo le saremo sempre particolarmente legati. Negli ultimi anni abbiamo però continuato a fare ricerca e sperimentato nuove vie. Fortunatamente ci sentiamo molto liberi nel nostro processo creativo e produttivo e i gusti dei “consumatori” non incidono su questo aspetto.
Quando abbiamo in mente un’idea, cerchiamo di realizzarla e dargli vita così come ce la immaginiamo. Però una delle sensazioni più belle è quando riceviamo dai fruitori delle nostre opere sinceri pensieri e opinioni e quando ci raccontano delle emozioni che siamo riusciti a suscitare in loro.
Eravate ad Arte Fiera e ora a New York, con la curatela firmata da Linda Wolk-Simon, per oltre un ventennio al Metropolitan. Siete soddisfatti?
L’anno che si è appena concluso è stato davvero produttivo e importante, e la mostra al Quick Center for the Arts curata da Linda Wolk-Simon è stata un’ottima chiusura. Siamo onorati dell’attenzione che ci è stata rivolta e molto felici che la mostra abbia avuto un grande riscontro e che per questo sia stata prorogata di tre mesi.
Siamo contenti di poter continuare a portare avanti parallelamente il nostro percorso anche in Italia con persone che credono nel nostro lavoro, come con la recente partecipazione ad Arte Fiera, felicemente rappresentati dalla Galleria PH-Neutro che, oltre alle nostre opere, ha esposto una selezione di lavori di artisti che amiamo particolarmente.
Cosa avete in cantiere?
Ci siamo appena trasferiti a New York, dobbiamo ancora disfare le valigie, e di progetti in cantiere ne abbiamo molti, uno tra tutti quello di presentare la nostra nuova serie che abbiamo realizzato nell’ultimo anno e mezzo e sviluppato proprio qui negli Stati Uniti.
Tra gli eventi imminenti, invece, una mostra molto interessante al Muscarelle Museum of Art in Virginia [intitolata Light Works: A Century of Great Photography. Masterworks by Famous Photographers from Ansel Adams to Andy Warhol, che inaugura proprio oggi 6 febbraio, N.d.R.] che racchiude una collezione incredibile di fotografie e dove abbiamo l’onore di vedere le nostre opere esposte.
Domenico Carelli
www.tanialazlo.com
www.muscarelle.org
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