Anche Damien Hirst diventa social: si mette a gestire il suo profilo Instagram in prima persona
Il profilo Instagram di Damien Hirst si è trasformato da una settimana in una sorta di diario scritto dall’artista di suo pugno. È un cambio di rotta rispetto alla linea precedente, più impersonale, che vedeva lo staff in prima linea nell’attività di social media management.
Il profilo Instagram del celeberrimo Damien Hirst (Bristol,1965) è cambiato. Si è trasformato in una sorta di diario, scritto dall’artista in prima persona, ricco di riflessioni, video e forse con qualche nota malinconica e una certa nostalgia per il passato. Un collaboratore dello studio Hirst, conferma l’attività sui social da parte dell’artista, ma non spiega i motivi di questo cambio di tendenza. Fino ad oggi, infatti, il profilo era stato gestito dallo staff, con una comunicazione efficace ma sicuramente più impersonale.
ALCUNI POST
I 300 mila follower si dichiarano entusiasti e ringraziano l’artista per le parole e le immagini che sta condividendo. Uno dei post, che ha totalizzato quasi 17 mila “cuoricini”, recita “The Golden Calf è stato il lotto principale dell’asta che ho fatto a Sotheby’s nel 2008. Ha rappresentato la caduta di qualcosa e anche la fine di un’era per me; il mondo dell’arte è andato forte per alcuni anni e vendevo qualsiasi cosa realizzassi. Sentivo che questa situazione non sarebbe potuta durare per sempre.”Oppure “Quando ho fatto questo nel 1988, ho pensato che sarebbe stata la cosa più innovativa del pianeta. Ho dipinto scatole di cereali e Bacoil con la vernice lucida e le ho attaccate con il bluetack sul muro. Sembrava una di quelle schifezze realizzate nei programmi visivi per bambini.”
GLI ALTRI ARTISTI INSTAGRAMMER
Non solo Damien Hirst ma anche Maurizio Cattelan, Nan Goldin, Cindy Sherman e molti altri utilizzano in maniera continua ed originale le nuove possibilità offerte dai social network, con una predilezione per Instagram. Ognuno decide di usarlo in maniera completamente differente. C’è chi desidera raccontarsi condividendo scatti privati, c’è chi invece usa i social addirittura come veicolo di un progetto artistico. Sorprendente ed inaspettata è stata ad esempio la decisione di Nan Goldin (Washington, 1953) che dopo numerose riluttanze e dichiarazioni, non proprio benevole sul mondo dei social, ha stupito tutti decidendo di iscriversi raggiungendo in poco tempo più di 30 mila follower. Maurizio Cattelan (Padova, 1960) inserisce periodicamente nel suo profilo, con 80mila follower, una sola immagine che dura pochissime ore, per essere cancellata e lasciare il posto ad una nuova, esaltando e sottolineando la natura effimera del mezzo.
IL MERCATO SUI SOCIAL NETWORK
Non solo gli artisti però popolano Instagram, ci sono anche critici, gallerie, mecenati e case d’asta che ne fanno un massiccio utilizzo. Hans-Ulrich Obrist (Weinfelden, 1968), ad esempio, conta qualcosa come 207 mila follower. Il critico, curatore e storico dell’arte condivide post-it scritti a mano da artisti, personaggi dello spettacolo e molti altri. Il progetto nasce da una riflessione più profonda delle teorie di Umberto Eco “I bambini, e non solo loro, non sanno più scrivere a mano. La nostra generazione ha imparato a scrivere a forza di ricopiare in bella grafia le lettere dell’alfabeto”. Tra le gallerie, un colosso mondiale dell’arte contemporanea, la Gagosian Gallery, vanta più 700 mila follower, mentre la Galleria Continua di San Gimignano ne ha ben 50 mila. I loro post presentano mostre o artisti, sfruttando il social come vetrina per avvicinare ed informare i collezionisti sulle loro ultime novità. Lo stesso Loic Gouzer, vicepresidente del Dipartimento Post-War and Contemporary Art di Christie’s, ha pensato di rendere note le prossime aste tramite il proprio profilo mostrando in anteprima i lotti presenti in asta.
– Valentina Poli
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