L’architettura di Zaha Hadid spiegata ai piccoli lettori. Nel libro The world is not a rectangle
Trionfi, cadute e visioni della formidabile progettista prematuramente scomparsa confluiscono nel libro “The world is not a rectangle”. Scritto e illustrato da Jeanette Winter, si rivolge ai più piccoli, con un insegnamento valido per tutti.
Disponibile dal 22 agosto prossimo, la nuova opera della scrittrice e illustratrice statunitense Jeanette Winter – già autrice, tra gli altri volumi, di Malala una ragazza coraggiosa del Pakistan – Iqbal un ragazzo coraggioso del Pakistan – combina testi coincisi e immagini accattivanti per tratteggiare un ritratto di Zaha Hadid, tra le voci più influenti dell’architettura mondiale contemporanea. Destinato a un pubblico di lettori fino a 10 anni e pubblicato da Simon & Shuster, The world is not a rectangle. A Portrait of Architect Zaha Hadid ripercorre l’esistenza della progettista rinunciando al linguaggio specialistico: dall’infanzia a Bagdad, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, alla formazione londinese; dai primi passi nella professione fino all’avvio della società che porta il suo nome, oggi guidata da Patrick Schumacher.
UN’OPERA CHE INFRANGE STEREOTIPI E CONVENZIONI
Tra successi, critiche e battute d’arresto – come nel caso della mancata realizzazione della Cardiff Bay Opera House –, in The world is not a rectangle l’autrice impiega colori vivaci e forme sinuose per condurre il lettore in un universo visionario e innovativo, permeato anche da ispirazioni desunte dalla natura. Il libro ricorda l’importanza di coltivare, fin da piccoli, sogni all’apparenza impossibili da concretizzare. Gli stessi che, una volta diventati reali con tenacia e ostinazione, contribuiranno a infrangere stereotipi e convenzioni. Nell’architettura come nella società.
E ZAHA HADID È ANCHE SU UN FRANCOBOLLO
Non solo libri per il famoso architetto iracheno. Zaha Hadid è infatti protagonista anche di una serie di francobolli che riprendono gli edifici delle archistar più famose. Zaha è infatti in ottima compagnia. Qual è il suo progetto immortalato? Vincitore del British Construction Industry’s Major Building Project Award e ispirato alla forma fluida dell’acqua in movimento, il complesso progettato dalla Hadid per Londra 2012 è considerato come uno dei lasciti più significativi nell’esperienza olimpica nella capitale.
– Valentina Silvestrini
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati