Fondation Louis Vuitton Building in Paris by Frank Gehry
L’Espace Louis Vuitton Venezia inaugura la mostra “Fondation Louis Vuitton Building in Paris by Frank Gehry, con l’intervento di Daniel Buren”. Una vera e propria immersione nei processi creativi e tecnici che hanno reso possibile la nascita della Fondation Louis Vuitton a Parigi.
Comunicato stampa
"Sogno di progettare un magnifico veliero per Parigi,
che simboleggi la profonda vocazione culturale della Francia." Frank Gehry
L’Espace Louis Vuitton Venezia inaugura la mostra “Fondation Louis Vuitton Building in Paris by Frank Gehry, con l’intervento di Daniel Buren”. Una vera e propria immersione nei processi creativi e tecnici che hanno reso possibile la nascita della Fondation Louis Vuitton a Parigi. "Sogno di progettare un magnifico veliero per Parigi, che simboleggi la profonda vocazione culturale della Francia": questa è la filosofia alla base della mostra che vuole ripercorrere la progettazione architettonica di Frank Gehry, insignito del Pritzker Prize nel 1989.
Una selezione inedita di opere, schizzi e maquette create dallo Studio Gehry a Los Angeles, illustra il progetto della Fondation Louis Vuitton, commissionata da Bernard Arnault, Presidente e CEO di LVMH e inaugurata al pubblico il 27 ottobre 2014 a Parigi. Un luogo che è già diventato un punto di riferimento per la creazione artistica contemporanea francese e internazionale, la Fondation incoraggia e promuove la creazione artistica contemporanea e l'arte moderna francese e internazionale in tutte le sue forme.
La mostra presenta una selezione di modelli in scala realizzati per il progetto dal Gehry Partners Studio. Essi sono organizzati per gruppi e ripercorrono lo studio dei diversi aspetti dell’edificio: integrazione al sito, programma architettonico, concezione del progetto, spazi interni, «iceberg» e vele di vetro.
I modelli sono raggruppati in modo tale da evocare banchi di pesci, simboli cari a Frank Gehry. Le opere sembrano fluttuare in un’atmosfera liquida, con un movimento dinamico scandito da un video sorprendente, realizzato grazie a dei droni per offrire una visione non antropometrica dell’edificio.
Il percorso proposto ai visitatori riflette l’edificio stesso, ricco di deviazioni e scoperte, invitandoli ad immergersi nel progetto di Frank Gehry per scoprire la genesi di questo monumento che arricchisce il patrimonio architettonico di Parigi e ha accolto più di 1 milione di visitatori.
Presentata per la prima volta a Parigi in occasione dell’inaugurazione della Fondation Louis Vuitton, la mostra è stata appositamente riprogettata da Gehry Partners per l’Espace Louis Vuitton di Venezia.
Questa mostra itinerante, che fa parte del programma di eventi organizzati dalla Fondation chiamati «Beyond the Walls», racconta non solo la sbalorditiva architettura dell’edificio, ma anche le altre attività della Fondation. Tra esse, le mostre temporanee raccontate da un punto di vista contemporaneo o storico; presentazioni della collezione della Fondation e i concerti che hanno animato l’Auditorium.
Come parte della mostra, Daniel Buren ha creato un’installazione speciale per le vetrate dell’Espace Louis Vuitton di Venezia. L’opera fa eco al suo ultimo lavoro “Observatory of Light”, realizzato per la Fondation di Parigi e svelato l’11 maggio. Installata sulle iconiche vele di vetro della Fondation, l’opera offre una nuova e affascinante percezione dell’edificio.
In questa occasione, anche lo Spazio Louis Vuitton Etoile di Roma presenterà un programma dedicato alla Fondation Louis Vuitton, allineandosi con l’Espace Venezia.
Frank Gehry
Nato a Owen Goldberg, Toronto, Canada il 28 febbraio 1929. Studia alla University of Southern California e Harvard University. Il suo studio è basato a Los Angels fin dagli anni ‘60. È uno dei più acclamati architetti del XX Secolo ed è conosciuto soprattutto per l’utilizzo inusuale di materiali e forme postmoderni. Gehry si sposta a Los Angeles nel 1949 e si impegna in vari lavori durante il periodo del college. Inizia successivamente gli studi ad Harvard che non terminerà per ritrasferirsi in California, facendosi un nome con la sua linea di mobili di cartone “Easy Edges”. La linea viene venduta tra il 1969 e il 1973. Negli ultimi anni Gehry ha anche insegnato architettura presso la Columbia University, Yale e l’University of Southern California. È stato anche membro della USC School of Architecture. Fra tutti i premi ricevuti, nel 1989 viene insignito del prestigiosissimo Pritzker Prize, un premio dato ad un architetto ancora in vita “I cui lavori abbiano dimostrato una combinazione perfetta di talento, visione e impegno, che ha prodotto un contributo significativo all’umanità attraverso l’arte dell’architettura.
Daniel Buren
Nato a Boulogne-Billancourt, Francia il 25 marzo 1938, si laurea alla Ecole Nationale Supérieure des Métiers d'Art a Parigi, nel 1960. Inizia a dipingere e creare sculture nei primi anni ‘60.
È un artista concettuale francese molto acclamato e le sue opere comprendono sculture, quadri e installazioni. Si fa un nome tra gli artisti a Parigi con il B.M.P.T. group (le iniziali di Buren, Mosset, Parmentier e Toroni) nel 1966-67 e continua ad accrescere la sua notorietà fra la critica. A partire dagli Anni ‘90, il suo lavoro si è focalizzato sempre di più verso il mondo architettonico, utilizzando recinti e griglie e strutture di vetro. Ne è un esempio l’installazione per Monumenta al Grand Palais si Paris (2012). Ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia del 1986.
Fondation Louis Vuitton
Progettata da Frank Gehry e inaugurata il 27 ottobre nel 2014, la Fondation Louis Vuitton è la naturale progressione dell’interazione e dell’impegno di Louis Vuitton nel mondo dell’arte. Sin dalla sua fondazione nel 1854, la Maison Louis Vuitton ha mantenuto relazioni stabili e proficue con il mondo dell’arte in generale, lavorando e coinvolgendo talenti artistici di ogni generazione. La Fondation è una fondazione corporate e un’iniziativa culturale privata dedicata all’arte e agli artisti: la sua missione è quella di incoraggiare e promuovere la creazione artistica contemporanea e l'arte moderna francese ed internazionale in tutte le sue forme. L’edificio della Fondation include gallerie espositive dedicate a mostre permanenti, mostre temporanee e commissioni. Inoltre è provvista di un auditorium ”flessibile” dedicato alla presentazione di eventi e performance multidisciplinari. Dalla sua apertura a ottobre 2014 presso il Jardin d’Acclimatation, nella parte settentrionale del Bois de Boulogne a Parigi, la Fondation Louis Vuitton ha ospitato svariate mostre sia temporanee che permanenti.
La Fondation Louis Vuitton ha creato, parallelamente alle mostre permanenti dedicate a un tema comune, un programma regolare di mostre temporanee che si declinano in progetti contemporanei o in prospettive storiche. È infatti stata presentata la personale di Olafur Eliasson “Contact” nel dicembre 2014 come accompagnamento alla seconda fase del programma della Fondation, seguita dalla corale “Les Clefs d’une Passion” ospitata fino all’estate del 2015. La terza fase è stata dedicata ad un’altra prospettiva, focalizzata sulla musica, il suono e il movimento pop: tra le opere esposte quelle, fra tutti, di artisti del calibrio di Marina Abramovic, Jean- Michel Basquiat, Bertrand Lavier, Richard Prince and Andy Warhol.
Espace Louis Vuitton Venezia
Inaugurato nel giugno 2013 con l’intento di promuovere il dialogo tra l’arte contemporanea e il patrimonio storico artistico della Serenissima, l’Espace Louis Vuitton Venezia ha all’attivo sei mostre.
L’Espace Louis Vuitton Venezia ha instaurato un dialogo innovativo tra la scena artistica contemporanea e l’arte classica, contribuendo a celebrarne la straordinaria vitalità e attualità e restituendo opere spesso dimenticate alla città di Venezia doppiamente: nella riscoperta, resa possibile dal restauro, che le rende nuovamente fruibili al grande pubblico e nella rilettura fornita dall’arte contemporanea.
Il confronto tra l’arte di ieri e quella di oggi iniziato con la mostra “Where Should Othello Go?”, che proponeva il faccia a faccia tra “La morte di Otello” (1866) di Pompeo Molmenti e l’installazione “Strawberry, Ecstasy, Green” di Tony Oursler (2013), rivelando un’esplosione di corrispondenze complici e impreviste, è proseguito con “Reinassance”, in cui Vittore Carpaccio e Bill Viola a confronto esploravano il tema della natività e della passione di Cristo, e in seguito con il romanicismo dei cayer de voyage di Mariano Fortuny e Jiro Taniguchi, in “Sguardi incrociati a Venezia”. Nel 2015 nuovi dialogi e confronti hanno visto l’Espace Venezia ospitare i rimandi tra “Le vedute d’ottica cinquecentesce e Olafur Eliasson”, le lunette di Francesco Hayez e le creazioni dell’artista Tilo Schulz, fino all’ultima mostra che ha unito tre mondi, il Settecento dell’abito Andrienne appartenuto ad una dama veneziana e fatto rivivere in versione contemporanea dagli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sotta la supervisione del premio Oscar Piero Tosi e del maestro Maurizio Millenotti e dalla creazione dell’artista contemporanea Movana Chen.
L’Espace Louis Vuitton Venezia a partire dal 2016 inizia un nuovo corso che vedrà i suoi spazi ospitare la grande arte contemporanea nella programmazione ideata dalla Fondation Louis Vuitton per lo spazio parigino e per le sedi degli Espace Louis Vuitton di Tokyo, Monaco, Pechino e Venezia.