I Giovedì della Villa #34 – Yoko Ono / Claire Tabouret
L’Accademia di Francia a Roma inaugura a Villa Medici la mostra One day I broke a mirror di Yoko Ono e Claire Tabouret, secondo momento del ciclo di esposizioni Une, ideato e fortemente voluto dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curato da Chiara Parisi.
Comunicato stampa
Giovedì 4 maggio, l’Accademia di Francia a Roma inaugura a Villa Medici la mostra One day I broke a mirror di Yoko Ono e Claire Tabouret, secondo momento del ciclo di esposizioni Une, ideato e fortemente voluto dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curato da Chiara Parisi.
Il vernissage della mostra, aperto gratuitamente al pubblico di Villa Medici, è un appuntamento del ciclo I Giovedì della Villa, curato da Cristiano Leone.
In programma, alle 20.30 di giovedì 4 maggio, la storica performance di Yoko Ono Sky piece for Jesus Christ (1965, un gruppo di performer avvolgevano i musicisti di un ensemble con delle garze, fino a immobilizzarli) riproposta eccezionalmente dalla JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia per la serata di inaugurazione.
Dalle Grandes Galeries alla Loggia, dai Giardini all’Atelier di Balthus, le opere delle due artiste dialogano come in un contrappunto musicale che trasforma Villa Medici in un unico progetto espositivo per due voci soliste - dal 5 maggio al 2 luglio 2017.
One day I broke a mirror è il titolo creato da Yoko Ono per questa mostra, che, attraverso tredici opere, esplora principalmente il decennio 1960-1970 della produzione di un’artista multidisciplinare, tanto attiva nella scena underground newyorkese da ridefinire e rappresentare, assieme al movimento Fluxus, l’arte di quel periodo.
La critica verso ogni forma di guerra e l’armonia tra i popoli sono tematiche costanti nelle installazioni e nelle performance di Yoko Ono, così come il suo attivismo politico che si sublima in poesia, l’insofferenza per il convenzionale, l’adesione ai movimenti pacifici di protesta.
Questi e altri elementi risuonano nelle grandi tele di Claire Tabouret, classe 1981, rivelazione sorprendente dell’ultima generazione. L’artista ha conquistato il riconoscimento della critica grazie alle sue tele dai colori acidi, stranianti e atemporali, le sue donne guerriere dallo sguardo risoluto, il suo esercito di bambini mascherati nell’atto di brandire lance luminose, a metà tra un quadro di Paolo Uccello e l’immaginario di Guerre stellari. Dopo la partecipazione alle mostre Shit and Die di Maurizio Cattelan e L’illusione della luce a Palazzo Grassi, nel 2014, Claire Tabouret torna in Italia con quaranta nuove produzioni realizzate nel suo atelier di Los Angeles, dove vive e lavora.
Un unico catalogo, della nuova collana dedicata all’arte contemporanea edita da Electa-Mondadori, consacra le due esposizioni. La pubblicazione, in versione italiana, francese e inglese, sulla scia del successo di critica e di pubblico riscosso dalla mostra di Annette Messager, include un carnet di note e di idee, insieme a un ampio apparato iconografico delle opere esposte, e non solo, delle due artiste.
Dopo Yoko Ono e Claire Tabouret, in ottobre sarà presentato il dialogo tra Camille Claudel e Elizabeth Peyton e, all’inizio del 2018, un face à face tra Katharina Grosse e Tatiana Trouvé.
Il prossimo appuntamento de I Giovedì della Villa è in calendario l’11 maggio con l’artista multimediale Dragana Zarevac (Keep your memory on a cloud. Or on a rainbow ?) e il grande chef francese Alain Passard (Perché la cucina è un’arte).