Prima visione – Roberto Ciardo

Informazioni Evento

Luogo
FRANCESCO FORESTA
Via Federico D'aragona , Lecce, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
01/07/2015

ore 20

Patrocini

Progetto promosso da Galleria Francesco Foresta
Direzione e coordinamento
Ester M.V. Annunziata
Alfredo Foresta
Tiziana Panareo

Artisti
Roberto Ciardo
Curatori
Lorenzo Madaro
Generi
arte contemporanea, personale

Il secondo appuntamento della rassegna presenta Roberto Ciardo con la mostra dal titolo Campi geometrici.

Comunicato stampa

Dopo il positivo riscontro della rassegna Punto a SudestArte, prosegue a gran ritmo l’attività della galleria Francesco Foresta che promuove Prima visione, una rassegna curata da Lorenzo Madaro, dedicata ad artisti esordienti under 35.

Tre vetrine a disposizione della galleria Francesco Foresta per favorire un primo dialogo tra le loro opere e i passanti, più o meno distratti, della via Federico D’Aragona. Dopo le prime “visioni”, verrà indetto un concorso nazionale di idee per artisti under 35, al fine di realizzare progetti site-specific inediti nelle “vetrine” e negli spazi della galleria.

Il secondo appuntamento della rassegna presenta Roberto Ciardo con la mostra dal titolo Campi geometrici che si inaugura mercoledì 01 luglio 2015. Nato a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1991, Ciardo frequenta l'Accademia di Belle Arti di Lecce, città in cui vive e lavora.
Osservando il paesaggio dal finestrino di un treno in corsa, irrimediabilmente tutto si astrae. Al disorganico repertorio in progress del paesaggio agricolo violato o dei centri urbani in costante movimento (verso cosa?, ci sarebbe da chiedersi!) si contrappone una calma apparente, una terza via che corrisponde a un astratto e contaminato paesaggio, mentale, prima che tangibile. È una storia di pendolarismo quella che Roberto Ciardo avanza con questo progetto, proponendo brandelli di legno intelaiati su cui l’esordiente artista ha incasellato una serie di materiali di recupero. Sono soprattutto carte, sovrapposte, abbinate senza un’apparente metodologia, strizzando l’occhio a talune esperienze materiche approfondite probabilmente durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Lecce. C’è un “rapporto”, per dirla con Roberto Longhi, con le opere di Alberto Burri, ma anche verso esperienze informali meno celebrate. Ma c’è soprattutto un’attenzione diffusa verso una certa visione del paesaggio, d’altronde le sue prima prove erano legate a un vedutismo rivisitato, poiché è anche l’architettura a incuriosire il suo sguardo. I brandelli di carta colorata si alterneranno all’interno di alcuni spazi delimitati della galleria, all’insegna di un’orizzontalità e di una verticalità calibrate costituiranno un’installazione rigorosa. Delineano così un nuovo ambiente, etereo e volutamente incompiuto, in cui si celebra il silenzio, l’assenza, l’esperienza. (dal testo di Lorenzo Madaro in mostra).