Sandra Binion – Dark Water

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA PASSAGGI
via Garofani 14, 56125 , Pisa, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato 15.30 - 19.30 e su appuntamento

Vernissage
18/03/2017

ore 18

Artisti
Sandra Binion
Generi
arte contemporanea, personale

Attraverso un articolato dispositivo di visione che si avvale di media diversi – video, suono, fotografia e scultura – Dark Water induce a riflettere con uno sguardo contemporaneo sulla figura di Eva e sul Giardino dell’Eden, luogo archetipico di creazione, bellezza, purezza, ma anche di tentazione e peccato, dove la deliberata volontà soppianta l’innocente abbondanza.

Comunicato stampa

Passaggi Arte Contemporanea ha il piacere di presentare nel suo spazio espositivo Dark Water, un’installazione multimediale realizzata dall’artista statunitense Sandra Binion.

Attraverso un articolato dispositivo di visione che si avvale di media diversi - video, suono, fotografia e scultura – Dark Water induce a riflettere con uno sguardo contemporaneo sulla figura di Eva e sul Giardino dell’Eden, luogo archetipico di creazione, bellezza, purezza, ma anche di tentazione e peccato, dove la deliberata volontà soppianta l’innocente abbondanza.
La possibilità di poter ricostruire un proprio Giardino dell’Eden in una condizione esistenziale dove bellezza e caducità coesistono è al centro della riflessione della Binion. Dark Water, come sottolinea la storica J. Michelle Molina nel testo scritto per il catalogo della mostra “cattura per un istante ciò che è disperso, mutevole, dilatato e ci fa soffermare davanti alla misteriosa bellezza dell’immanente”. Tra le fonti di ispirazione del progetto, vi sono anche due giardini particolarmente cari alla Binion, quello che sua madre ha coltivato nella sua casa di Chicago per oltre sessant’anni e quello della sua amica Pia Pera, scrittrice e saggista tristemente scomparsa di recente, che ha lasciato una struggente testimonianza della sua malattia e del suo intenso rapporto con la natura nel libro Al giardino ancora non l’ho detto.

Dark Water, si configura come un’installazione multimediale composta di cinque elementi interconnessi. Eva è un’opera audiovisiva monocanale proiettata su una parete attraverso un velo trasparente, che “filtra e raddoppia” il volto in primo piano di una giovane donna contemporanea, rappresentata nel gesto di mangiare una mela; il modo in cui si rivolge allo spettatore, con uno sguardo assorto, interlocutorio, e a tratti di sfida, si presta a molteplici letture. La scultura Ramo è un calco in bronzo di un ramo di pino trovato dall’artista; con la sua pigna sfaccettata e i ramoscelli serpeggianti, il ramo richiama l’Albero della Conoscenza: una parte per il tutto, una “reliquia” che incorpora il potere dell’originale. L’opera che dà il titolo alla mostra, Dark Water, è una fotografia che raffigura un bacino d’acqua scura con foglie cadute sulla superficie, un’immagine potente che evoca abbandono, silenzio ma che rimanda anche alle stratificazioni fangose sottostanti, quali fonti primordiali di vita. La scultura Ragnatela consiste in una lastra di marmo statuario in cui è incisa una ragnatela, che sembra quasi invitare lo spettatore a seguire coi polpastrelli i suoi fili; è un puzzle tattile e attraente, laborioso e complesso, delicato ma ineluttabile come il destino in cui ogni uomo è irretito. Il video La coppia di bagnanti è un dittico le cui immagini di un Adamo e un’Eva non più giovani scorrono su un monitor posto orizzontalmente in un contenitore di marmo rosa; i loro corpi nudi, immersi in una vasca d’acqua chiara, recano i segni inesorabili del passaggio del tempo, emanando al contempo un senso di calma, di attesa e di carnale innocenza.

Dark Water, al pari di altre recenti opere multimediali di Sandra Binion, quali Ennesbo, Rough Beauty e Distillé, trae ispirazione da una tematica per poi restituirla attraverso immagini altamente poetiche, in cui si intrecciano materiali, immagini, forme e significati. Più che indicare dei percorsi, le installazioni della Binion si configurano come opere aperte che evocano una molteplicità di suggestioni, invitando l’osservatore a seguire le proprie associazioni.

In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il catalogo della mostra, contenente testi di J. Michelle Molina, dell’Università di Northwestern, Chicago; di Sandra Lischi, dell’Università di Pisa; e di Silvana Vassallo, direttrice della Galleria Passaggi Arte Contemporanea. Il catalogo, di 56 pagine, è pubblicato dalla Casa Editrice ETS di Pisa.

Sarà anche disponibile Aftermath, libro in edizione limitata di 68 pagine che contiene una serie di disegni di Sandra Binion collegati al progetto Dark Water.

Biografia
Sandra Binion è un artista multimediale che vive e lavora a Chicago. I temi principali su cui si focalizza il suo lavoro riguardano la “coreografia del quotidiano” e l'esame delle sfumature dei dettagli, spesso trascurati, dell’ambiente naturale e sociale. La sua carriera artistica inizia a metà degli anni ‘70 in ambito performativo. Dopo aver studiato cinema nei primi anni ‘90, il suo lavoro si è concentrato sempre più sulla realizzazione di opere multimediali. Nel corso degli ultimi dieci anni ha realizzato prevalentemente complesse installazioni multidisciplinari, utilizzando in varie combinazioni video, fotografia, pittura, scultura, suono e suggestioni olfattive. Tra i suoi lavori più recenti: Distillé, un’installazione multimediale basata su Madame Bovary di Gustave Flaubert, presentata all’Abbazia di Noirlac, nel centro della Francia; Rough Beauty, una meditazione sul paesaggio naturale di Tereglio, piccola località montana della Garfagnana, in Toscana; e Ennesbo, un progetto incentrato sulla fattoria appartenente alla bisnonna svedese dell’artista, presentato presso il Consolato Svedese e in cinque musei negli Stati Uniti. Le sue performance, fotografie, dipinti e installazioni sono state presentate in numerosi musei, gallerie, teatri e festival sia negli Stati Uniti che in Europa. Le sue opere si trovano in numerose collezioni private e in numerose collezioni museali, tra cui l'Art Institute di Chicago.