Best Of 2017 di Artribune. Il meglio dell’anno su città, artisti, musei, gallerie, politici
Artisti, mostre, galleristi, mecenati, ecco come è andato il 2017 secondo Artribune, con l’attesa classifica del meglio dell’anno appena conclusosi. E voi cosa ne pensate?
Come è andato questo 2017? Quale è stata la mostra che più vi è piaciuta? L’artista che vi ha più convinto? La galleria più interessante? La redazione di Artribune si è fatta qualche idea e anche quest’anno ha deciso di accettare la scommessa: ecco la nostra classifica del “meglio del 2017” E voi cosa ne pensate?
MIGLIOR GIOVANE ARTISTA
Nuvola Ravera (1984) studia Pittura a Genova, frequenta il biennio al Bauer e muove i primi passi nella fotografia di documentazione, collaborando, tra gli altri, con Giorgio Andreotta Calò. La sua ricerca prende avvio dalla sua famiglia, per esigenza psicoterapeutica, con un’opera work in progress dal titolo Erbario familiare. Soffre di stati ipnagogici, fenomeno che la guida nel formalizzare “stati non ordinari di coscienza” attraverso la fotografia e l’installazione, pensando che “una goccia d’acqua possa bucare la pietra”. È stata l’artista di copertina di Artribune n.36, selezionata da Daniele Perra.
MIGLIOR ARTISTA AFFERMATO
Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) per la “consacrazione” alla Biennale di Venezia e per aver vinto la seconda edizione dell’Italian Council. Il suo Senza Titolo nella mostra Il mondo magico a cura di Cecilia Alemani, è stata una delle opere più apprezzate dell’ultima Biennale Arte di Venezia, all’interno di un Padiglione Italia finalmente all’altezza. Ora sono affari suoi però: come immaginare nuovi progetti dopo una uscita di così grande impatto?
MIGLIOR ARTISTA INTERNAZIONALE
Banksy per la sua capacità di mantenere sempre di alto livello e vigile lo sguardo sull’attualità in modo pungente e inaspettato e in questo 2017 lo ha fatto dall’inizio alla fine con un unico progetto: aveva, infatti, inaugurato il 2017 con l’ambizioso progetto del Walled Off Hotel, un albergo situato a Betlemme proprio di fronte al muro che divide i territori israeliani da quelli palestinesi. Per chiudere l’anno in bellezza, l’albergo “con la peggior vista al mondo”, così viene pubblicizzato, ha ospitato uno spettacolo di Natale molto particolare, diretto da Danny Boyle, regista di Trainspotting e premio Oscar nel 2009 per The Millionaire.
MIGLIOR MUSEO IN ITALIA
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli – MANN. Perché rendere attuale e coinvolgente l’antico è sempre una sfida, e il museo sta portando avanti un programma di valorizzazione e modernizzazione che può essere esemplare per altri musei. Nonostante la sentenza del TAR del Lazio del 25 maggio, che aveva messo in discussione le nomine di alcuni dei super direttori nominati da Dario Franceschini, tra cui quella di Paolo Giulierini, il management del museo non si è abbattuto e ha continuato a lavorare infaticabilmente per un museo sempre più all’avanguardia all’altezza dei colleghi europei. Fino alla riconferma da parte del Consiglio di Stato, avvenuta a inizio dicembre. Per fortuna
www.museoarcheologiconapoli.it
MIGLIOR NUOVO MUSEO
Il Louvre ad Abu Dhabi. La storica grandeur europea sposata con quella più recente del Golfo: il Louvre di Abu Dhabi è l’apoteosi della muscolarità e incarna il meglio e il peggio della nostra epoca. Impossibile non andare a visitarlo per chiunque lavori in questo settore. Con in più il colpo recente dell’acquisizione del Salvator Mundi di (forse) Leonardo da Vinci.
MIGLIORE CASA D’ASTE
Christie’s ha avuto la fortuna, diciamo così, di avere sottomano l’opera che è stata battuta a 450 milioni di dollari, ovvero il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci e acquistato dal Louvre di Abu Dhabi. Inevitabile che si aggiudichi la menzione come miglior casa d’asta.
MIGLIOR COLLEZIONISTA/MECENATE
Giuseppe Morra. Mecenate poliedrico e brillante, per i tantissimi progetti di respiro internazionale realizzati per la sua città, Napoli. Tra questi, oltre ovviamente all’ormai “storico” Museo dedicato a Hermann Nitsch, ci sono Casa Morra e il Quartiere dell’arte a Napoli. La Fondazione Morra, come già raccontato da Artribune si lancerà, dopo aver firmato una convenzione con il Comune di Napoli, in un grande progetto di restauro e riqualificazione del palazzo, con l’obiettivo di riportarlo all’antico splendore, abbattendo tutti gli apparati superflui realizzati nel corso del tempo e di rendere lo spazio sempre più museo, dotandolo di un doppio accesso, servizi aggiuntivi e naturalmente spazi per residenze, laboratori, workshop, mostre. Inoltre ha acquisito Palazzo Spinelli di Tarsia e ne ha fatto la casa del maestro del Gutai, Shozo Shimamoto. Con questa operazione, Napoli si arricchisce di un nuovo spazio per l’arte.
MIGLIOR MOSTRA
Non è la più “bella”, non è la più “sperimentale”, non è nulla di tutto questo. Ma la mostra di Damien Hirst nelle due sedi della Fondazione Pinault a Venezia è indubbiamente la mostra dell’anno, sicuramente per l’Italia, probabilmente per il continente. Muscolare, gigantesca, un progetto d’altri tempi, soprattutto se si pensa che è fatta tutta con mezzi privati. E ha avuto il merito di far discutere moltissimo: sul collezionismo, sulla carriera degli artisti, sulla questione del vero e del falso nella nostra contemporaneità e su mille altre questioni.
MIGLIORE FIERA ITALIANA
In Italia a distinguersi c’è stata Flashback di Torino, con il nuovo spazio sempre al Palaisozaki, con ingresso monumentale, una location più ariosa con stand ampi e ben organizzati. E un sacco di chicche. Da premiare anche la formula di un impegno che dura tutto l’anno con il progetto Opera Viva Barriera di Milano.
MIGLIORE FIERA INTERNAZIONALE
La 44esima edizione di Fiac a Parigi ha confermato il trend positivo della fiera grazie ad una consolidata presenza di gallerie internazionali e un significativo numero di opere di altissimo livello (anche nelle gallerie italiane). Il periodo è internazionalmente complesso e l’arte ne risente, ma la fiera è una super potenza se raffrontata alla diretta concorrente, ebbene in ripresa, Frieze.
MIGLIOR EVENTO
L’apertura delle OGR a Torino. È stato sicuramente “l’evento” dell’anno, con i suoi 1000 giorni di cantiere e 100 milioni di euro di investimento della Fondazione CRT che ha progettato il nuovo cuore della creatività, della cultura e dello spettacolo. E l’opening non ha tradito le attese, con grandi nomi quali Giorgio Moroder, The Chemical Brothers, William Kentridge che hanno animato la serata sotto il titolo di Big Bang. Il risultato non è ancora raggiunto, intendiamoci, però se si riuscirà a riempire di contenuti stabili e alti il contenitore, la caratura della partita sarà elevatissima.
MIGLIOR PAESE
La Francia. A 7 mesi dalla vittoria elettorale, Emmanuel Macron si appresta a rendere attuativo nel 2018 il programma culturale presentato durante la campagna presidenziale. L’obiettivo è raddoppiare gli investimenti nel campo della ricerca e dell’innovazione, ma anche aumentare le possibilità di accesso all’istruzione e alla formazione. L’ultima scommessa del presidente è creare un collegamento tra la scuola e la sfera della creatività mettendo in contatto studenti con artisti ed intellettuali. Nell’attesa della grande offensiva del presidente, che sarà annunciata a gennaio, iniziano a trapelare le prime indiscrezioni su programma ed investimenti. Nel frattempo durante l’anno ha portato all’Eliseo la bravissima italiana Claudia Ferrazzi per occuparsi di cultura nel suo staff, ha restituito ad Algeri i resti degli insorti algerini uccisi nella seconda metà del XIX secolo dall’esercito francese e conservati al Musée de l’Homme di Parigi. Una nota a margine, la Biennale di Venezia curata dalla francese Christine Macel, Viva Arte Viva! è la mostra più visitata in Italia del 2017.
MIGLIOR CITTÀ STRANIERA
Lisbona e il suo Lisboom non si fermano. Trainata da un museo come il MAAT, resa solida da un lento ma costante sviluppo del panorama galleristico. In un contesto culturale a 360° vivacissimo e con un supporto dell’amministrazione che facilita e rende possibile gli investimenti e il cambiamento della città.
MIGLIOR CITTÀ ITALIANA
Firenze. Tante le mostre e gli eventi che hanno reso il capoluogo toscano grande in questo 2017. Dalla megamostra di Jan Fabre a Ytalia. Criticabile per tanti aspetti, ma con un progetto forte e ben definito, l’apice di una operazione condotta da Sergio Risaliti e Dario Nardella su una città che è stata riportata al centro del dibattito sull’arte dei nostri giorni. E, come succede nelle grandi capitali della cultura, anche gli imprenditori privati stanno seguendo l’impostazione pubblica: basti vedere i progetti immobiliari alle Ex Manifatture Tabacchi e alla Costa San Giorgio. Centinaia di milioni di investimenti dei quali beneficerà anche il panorama creativo fiorentino.
MIGLIOR DIRETTORE MUSEO ITALIA
Andrea Viliani. Un lavoro puntuale e rigoroso su collezione e mostre temporanee. E una energia incredibile portata in città, nell’ultimo anno della sua direzione, con le recenti collaborazioni con Pompei per la mostra al Madre e con Capodimonte per la mostra in quest’ultimo museo. E non dimentichiamoci che quando prese la direzione del museo napoletano, tutti davano questo spazio per spacciato o quasi. Tutti pensavano che avesse alle spalle il suo periodo migliore. E invece…
MIGLIOR CRITICO/CURATORE
Cecilia Alemani ha risollevato le sorti del Padiglione italiano alla Biennale di Venezia, ha curato Art Basel City Buenos Aires e proprio quest’anno ha fatto il suo ingresso ufficiale nella Power100 di Art Review. Inoltre il suo impegno sulla parte artistica della High Line di New York non si arresta e anzi amplia i suoi orizzonti dietro alla crescita del famoso giardino pensile.
MIGLIOR NOTIZIA
Che, nonostante tutto, abbiamo ancora un capitale da spendere e valorizzare in termini di attrattiva culturale. Senza voler essere apocalittici, tuttavia, questo stesso capitale non è più enorme e quindi dovremmo giocarci al meglio i prossimi appuntamenti internazionali: Manifesta a Palermo e Matera Capitale della Cultura 2019. A livello meno sistemico, l’operazione di Bolzano sul fregio fascista è di caratura internazionale, a dimostrazione che – quando vogliamo – sappiamo insegnare a tutto il mondo come affrontare i problemi. Una spanna sopra anche agli Stati Uniti.
MIGLIOR GALLERIA D’ARTE
Monitor. Non solo per la selezione degli artisti, ma anche per la capacità dei suoi galleristi, nel cercare nuovi formati per nuovi progetti in rete. Dal progetto Corale nel 2016 a Milano, ai Frigoriferi Milanesi, alla fiera boutique Granpalazzo (oggi sospesa) ideata da Paola Capata e Delfo Durante per Monitor, insieme a Federica Schiavo e Ilaria Gianni, fino a Straperetana a Pereto. E, ovviamente, all’apertura del nuovo spazio a Lisbona a maggio scorso. Il tutto partendo da Roma, la città più complicata e faticosa del momento.
MIGLIOR UOMO POLITICO
Finalmente si inizia a ragionare seriamente anche di fiscalità all’interno del Mibact. La redazione di Artribune conferma Dario Franceschini. Come tutti i pubblici amministratori, sta facendo sicuramente anche errori, ma ha l’intelligenza di capirlo e di correggere il tiro. Il nuovo corso ha inoltre visto persone giuste ai posti giusti con un gran coraggio, come Antonio Lampis alla direzione musei del Ministero. In questo quadro, Artribune non può fare a meno che esprimere la propria preoccupazione circa le sorti della cultura italiana in vista delle prossime elezioni politiche nel 2018. Speriamo che il nuovo Governo possa avere la stessa impostazione e sensibilità. Franceschini ha avuto il grande merito di riportare nell’ultimo quinquennio questa esigenza al centro delle strategie del nostro Paese. Con risultati misurabili. Bisogna insistere e migliorare, non tornare indietro dando ascolto a ideologie e spiriti di rivincita.
MIGLIOR PROGETTO FUTURO
Il 2018 si preannuncia un’annata importante in terra di Frisia. Leeuwarden sarà Capitale Europea della Cultura, offrendo un denso calendario di iniziative. Il concetto di comunità aperta, iepen mienskip in lingua frisone, rappresenta il fil rouge dei sessanta eventi principali e delle centinaia di proposte collaterali ideati attorno a quattro nuclei tematici che rispecchiano lo spirito della Frisia: osa sognare, osa fare, osa essere diverso, Royal Frisian. Grazie alle mostre su Mata Hari (già in corso al Fries Museum) e Maurits Cornelis Escher fino agli interventi di artisti contemporanei del calibro di Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla e Jaume Plensa, la Frisia sarà una delle mete più gettonate dell’anno che verrà. Una menzione, parlando di progetti futuri, anche al Comune di Roma che dal prossimo anno proporrà un vantaggioso abbonamento per l’ingresso a tutte le mostre e musei civici.
MIGLIOR UFFICIO STAMPA
Non ce ne vogliano tutti gli altri, bravissimi colleghi, ma Silvio Salvo è riuscito attraverso il suo lavoro con la stampa e con i social media ad accorciare le distanze tra la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il pubblico con sensibilità, cultura e senso dell’umorismo. Grazie a questo intelligente lavoro di comunicazione oggi la Fondazione è percepito come un luogo aperto e informale, nonostante le notevoli operazioni muscolari che ne caratterizzano programmazione e piani di sviluppo.
MIGLIOR GIORNALISTA
Gabriele Ferraris: una lunghissima appartenenza alla Stampa, di recente approdato al Corriere della Sera. Ma soprattutto animatore di un blog torinese che fa le pulci quotidianamente all’amministrazione cittadina, con puntualità, rigore, una sana dose di cattiveria e senza fare sconti a nessuno. Ce ne fossero 3-4 in ogni città, allora forse l’Italia sarebbe un Paese un poco migliore.
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