Arco Lisboa. Il successo di una fiera boutique
Dopo il successo della prima edizione che ha contato più di 12.800 visitatori e la presenza di 45 gallerie, Arco Lisboa è tornata dal 18 al 21 maggio nei suggestivi spazi della Cordoaria Nacional, ex fabbrica di corde per la navigazione.
Il format già proposto durante la prima edizione è quello della fiera boutique, sono “solo” 50 le presenze rispetto alla madrilena Arco che conta più di 200 gallerie. La direzione artistica ci tiene a mantenere questo formato come distintivo della fiera portoghese. E infatti la visita è slow tra gli spazi irradiati dalla luce delle vetrate della ex fabbrica. Tanti i talk che hanno visto la partecipazione di direttori e curatori di importanti musei internazionali.
Anche quest’anno la maggior parte delle presenze sono state spagnole e portoghesi, come la storica galleria Cristina Guerra di Lisbona, che ha puntato i riflettori sull’austriaco Erwin Wurm. Mentre Pedro Cera ha invitato l’italiana Mariella Senatore a esporre Procession, un progetto legato alla pratica artistica della performance. Le processioni performative riflettono per l’artista la creatività attraverso la celebrazione collettiva di cerimonie pubbliche, rituali religiosi o festival.
GALLERIE E PROGETTI
Numerose le gallerie di Oporto, come Murias Centeno e Quadrado Azul, che hanno posto l’accento su artisti portoghesi, rispettivamente sul duo Musa paradisiaca composto da Eduardo Guerra e Miguel Ferrão e sull’artista Paulo Nozolino, una delle figure centrali della fotografia contemporanea. La galleria Kubik ha esposto tra gli altri l’opera dell’artista portoghese Pedro Tudela, presente nelle collezioni di differenti istituzioni nazionali quali il Museu Calouste Gulbenkian.
Tra la fitta presenza di gallerie spagnole Parra & Romero hanno posto l’accento sulla produzione di Walid Raad e la galleria Espacio Minimo sull’opera dell’artista spagnola Teresa Lanceta.
Interessanti anche le presenze internazionali, tra le quali spiccano le italiane Giorgio Persano, la galleria romana Monitor con una nuova sede a Lisbona e la collaborazione tra la galleria Nome con sede a Berlino e diretta da Luca Barbeni in collaborazione con la galleria Fridman di New York, che mettono in dialogo le sculture di Reuven Israel con la produzione di Navine G. Khan Dossos, opere accomunate dalla ricerca astratta. Le sculture di Israel esplorano codici di rappresentazione non figurativi, l’eleganza della geometria è il suo linguaggio preferito. Mentre Navine G. Khan Dossos sviluppa un’astrazione geometrica che emerge dalla tradizione aniconica islamica unita alla natura algoritmica del mondo interconnesso nel quale viviamo.
Quest’anno si è aggiunto il progetto Opening dedicato alle gallerie sotto i sette anni di attività. Il programma include alcune nuove gallerie portoghesi in dialogo con gallerie internazionali come Bwa Warszawa, Dürst, Britt & Mayhew, José García, Narrative Projects.
IL GRANDE FASCINO DI LISBONA
Il successo della fiera è legato anche agli investimenti immobiliari sempre maggiori da parte di stranieri in Portogallo, attenti anche al mercato dell’arte.
Lisbona è quest’anno capitale Ibero-Americana della cultura e il Meeting of European and Latin American Museums si terrà per la prima volta in portoghese. Diretto da Juan Gaitán e Pedro Gadanho con la presenza di venti direttori e curatori di importanti istituzioni provenienti dai due lati dell’Atlantico.
Anche quest’anno la fiera ha collaborato con le istituzioni locali che propongono in concomitanza con la fiera una serie di interessanti mostre. Al Torreão Nascente da Cordoaria Nacional il prestigioso museo di arte contemporanea Serralves di Porto ha inaugurato una mostra che presenta più di quaranta opere della sua collezione in collaborazione con artisti creando un singolare percorso espositivo.
A pochi passi dalla sede della fiera il MAAT propone la mostra Utopia/Dystopia curata da João Laia, e altri progetti espositivi di artisti quali Carlos Garaicoa, Ana Pérez-Quiroga e João Onofre.
Da segnalare anche le mostre al Museu Calouste Gulbenkian. La grande retrospettiva sull’artista Almada Negreiros, importante esponente delle avanguardie dei primi del Novecento e che attraversa con la sua produzione artistica tutto il secolo breve. E le deambulazioni insolite dell’artista Manuela Marques nel palazzo di Versailles.
Dopo i grandi successi di Madrid anche Lisbona si sta consacrando quale meta prediletta dai collezionisti.
– Giorgia Losio
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