Arte Fiera tenta il rilancio. Ecco le immagini dell’edizione 2018 e qualche riflessione (positiva)
Guarda al futuro in maniera positiva Arte Fiera Bologna e fa pensare con grande ottimismo al futuro della manifestazione. Le nostre riflessioni e le prime immagini per la seconda volta di Angela Vettese.
Immagini dalla preview di Arte Fiera Bologna, 42. edizione, secondo anno sotto la direzione di Angela Vettese. Dopo la prima prova, forse organizzata in tempi record del 2017, l’appuntamento del 2018 mostra che la direttrice ha saputo prendere le misure degli spazi e della storia della manifestazione. Il restyling è cominciato e la strada richiede ancora alcuni aggiustamenti, ma l’Arte Fiera di quest’anno è bella, si visita con piacere, ha una buona segnaletica, presenta molte proposte interessanti, spazi ben articolati, una lounge piacevole e un bouquet di gallerie che rispecchia, almeno parzialmente, l’identità della più antica fiera d’Italia negli anni d’oro.
LA FIERA ITALIA
Ha ragione la direttrice Angela Vettese, quando sottolinea l’importanza del mercato e degli artisti italiani in Arte Fiera. A far gli avamposti d’Oltralpe ci sono già appuntamenti come miart e Artissima, che si collocano anche a livello d’agenda in periodi più confacenti al taglio delle kermesse. Ma Bologna è sempre stato il collegamento centrale tra Nord e Sud, con la capacità di attrarre un collezionismo affezionato da tutto lo Stivale, che torna in fiera, e che magari non mette l’opera in magazzino e non apre musei, ma che rappresenta un importante tessuto per l’economia nostrana. Vince anche il programma di eventi collaterali, ad esempio con il convegno universitario Tra mostra e fiera: entre chien et loup (che mostra anche l’investimento personale della Vettese nella fiera, con il coinvolgimento dell’Università IUAV, dove insegna) o il fresco programma di performance, e il coinvolgimento della città che quest’anno partecipa con un fitto programma di eventi, mostre e progetti all’artweek, sul quale è evidente che la fiera abbia puntato molto.
PRIMI SGUARDI
Sono molti gli stand da non perdere e le opere da monitorare (Artribune come sempre vi segnalerà i migliori). Spiccano i solo shows con le grandi installazioni, gli spazi dedicati alla fotografia, gli stand imponenti (da Emilio Mazzoli, a Galleria Continua, da De Foscherari a Alessandra Bonomo), fino alle proposte più giovani e alle opere della grande storia dell’arte nel padiglione 26. Arte Fiera segna anche il ritorno di una galleria, Studio la Città di Verona, assente dalle fiere dal 2012, che torna con il marchio Città Projects con il logo, disegnato negli anni ’70 da Stepan Zavrel, per la prima galleria del brand veronese, e un progetto di Giorgia Severi. La Severi, inoltre, è anche in mostra in Via Galleria, nel concept store del caffè Segafreddo, Essse Caffè.
–Santa Nastro
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