Immagini da Art Unlimited, il progetto di Art Basel con le opere fuori scala
Ecco le immagini da Art Unlimited la sezione progetto di Art Basel che porta in Svizzera opere muscolari e di grande formato
Quale è il bisogno di affiancare ad una (grande) fiera una (grandissima) sezione con opere di grandi dimensioni? Serve ai galleristi per mostrare opere che mai e poi mai potrebbero stare in un normale e canonico stand fieristico. Questa è la logica da cui germina il progetto Art Unlimited, idea di Art Basel (forte degli spazi fieristici di tutto riguardo che la fiera di Basilea mette a disposizione) per rendere più che museale l’allure di quella che comunque era già la fiera più importante del mondo.Per lunghi anni Unlimited è stata proprio così: enormi opere in un hangar sconfinato. Poi piano piano il progetto da innovativo che era si è normalizzato, sono nati tanti muri in cartongesso e l’ambiente si è fatto più “fieristico”, più segmentato in tante stanze e stanzette. A lungo abbiamo criticato questa deriva.
L’edizione 2018 di Unlimited non ha eliminato tutti i difetti e le incoerenze degli ultimi anni (peraltro spiegabilissimi a livello commerciale e di business), ma appare decisamente più magniloquente rispetto al passato. Le opere di respiro ragguardevole davvero non mancano sebbene affiancate da lavoretti (un quadruccio di James Rosenquist, un lavoruccio di Richard Long, perché?) dalla scala non idonea.
Non perdetevi la prigione di piante di Rashid Johnson dentro la quale un giovanissimo pianista suona uno spartito, l’enorme sfera di proiettili di Robert Longo, la parete di Ibrahim Mahama, la collina di scale metalliche di Daniel Buren, lo sconfinato dipinto di Katherine Bernhardt e le sale di Paul Chan e soprattutto di Lara Favaretto. Per consentire a chi non è a Basilea di calarsi nell’atmosfera ecco la nostra gallery.
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