Morta a Berlino l’artista Dorothy Iannone. Aveva 89 anni
È scomparsa il 26 dicembre all’età di 89 anni a Berlino, dove risiedeva dal 1976, dopo una breve malattia. A dare il triste annuncio Air de Paris, la galleria parigina con la quale l’artista statunitense collaborava da anni
Nata a Boston, Massachusetts, nel 1933, laureata in letteratura americana alla Brandeis University, Dorothy Iannone spese la sua vita fra l’arte e l’attivismo per la libertà; il suo impegno in tal senso cominciò nel 1961, quando, rientrando negli Stati Uniti dopo un viaggio in Europa, alla dogana dell’aeroporto newyorkese di Idelwild (oggi intitolata a John Kennedy) le venne sequestrata la copia del romanzo di Henry Miller Tropico del Cancro, che nel Paese era all’epoca vietato perché ritenuto sessualmente troppo esplicito.
La causa che intentò con successo in collaborazione con la Civil Liberties Union di New York la vide vincitrice, e nel contesto della sentenza venne posta fine al divieto di circolazione del romanzo che durava da quasi tre decenni.
DOROTHY IANNONE: LA CARRIERA E LE MOSTRE
Dopo gli inizi presso la Stryke Gallery, alla metà degli anni Sessanta entrò nel movimento Fluxus, ma la sua arte cominciò essere considerata in maniera più attenta soltanto verso la fine degli anni ’90. Ha tenuto mostre in Europa e negli USA, e sue opere sono presenti anche nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, del Centre Pompidou e del Museum Ludwig di Colonia. Fra gli ultimi impegni, una mostra antologica presso il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, in Danimarca, terminata lo scorso 11 settembre.
Come ha dichiarato la sua galleria parigina, Air de Paris, in un comunicato, “l’amore e la libertà sono stati al centro del lavoro di Dorothy Iannone per sei decenni, con piena forza fino alla sua inaspettata morte il 26 dicembre. Ci mancherà profondamente come artista originale, come essere umano intellettuale e impegnato, come amica affettuosa, divertente e compassionevole”.
IL SODALIZIO CON DIETER ROTH
Nel corso di un viaggio a Reykjavik nel 1967, Iannone incontrò l’artista svizzero Dieter Roth del quale si invaghì al punto da separarsi dal marito (il pittore James Upham) appena la settimana successiva. L’uomo divenne il principale ispiratore del lavoro della compagna, sorta di musa maschile che compare in gran parte delle sue opere d’arte; uno degli esempi più completi è il libro d’artista An Icelandic Saga (1978-86), che illustra vividamente il primo incontro dell’artista con Roth e la sua successiva rottura con il marito sulla scia di un mito nordico; numerosi anche i ritratti della coppia nuda in pose erotiche ispirati allìnatichità, ad esmepio I Am Whoever You Want Me To Be (1970) e I Begin To Feel Free (1970) fanno riferimento sia ad Antonio e Cleopatra. Iannone e Roth rimasero compagni fino alla scomparsa dell’uomo, nel 1998.
L’ARTE DI DOROTHY IANNONE
Per sei decenni, Dorothy Iannone ha sviluppato e coltivato un immaginario epico e intensamente personale. Basandosi sulla sua stessa vita e su una ricchezza di riferimenti storici, ha reso omaggio all’amore libero, all’estasi e all’incontro sia piacevole che spirituale tra amanti. La libertà applicata all’amore e alla sessualità, così come l’unione estatica con l’altro sono temi centrali nei dipinti esplicitamente autobiografici ed erotici dell’artista.
Iannone ha lavorato su un’ampia varietà di media tra cui pittura, disegno, collage, video, scultura e libri d’artista. Combinando spesso testo e immagini, la sua grafica colorata ha tratto ispirazione dalla sua vita personale, nonché da xilografie giapponesi, mosaici bizantini, affreschi egiziani e fumetti americani. Iannone, sia nella vita che nel lavoro, ha combattuto la censura e rifiutate le convenzioni sociali.
Niccolò Lucarelli
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