Al Maxxi di Roma la Festa dell’Architetto 2017: anche “un Oscar alla carriera” a Cino Zucchi
Tra giovani talenti e conferme, nel corso dell’annuale appuntamento che è si svolto al Maxxi di Roma è stato anche conferito il titolo di “Architetto Onorario” a Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia. Ecco tutti i premiati.
Accompagnata dall’incontro tra il filosofo Nicola Emery, lo psichiatra Vittorino Andreoli, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick e Paolo Baratta, che si sono confrontati sul tema “una legge per l’architettura”, l’edizione 2017 della Festa dell’Architetto ha rappresentato il primo passo verso l’VIII Congresso Nazionale degli Architetti italiani, in programma a luglio 2018. Giunto alla quinta edizione, l’appuntamento è anche legato al conferimento dei premi “Architetto dell’anno” e “Giovane Talento dell’Architettura italiana”, istituiti dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, insieme alla rete degli Ordini provinciali degli Architetti e al MAXXI, per dare visibilità agli architetti italiani che “nelle loro opere abbiano saputo testimoniare il valore civile e culturale dell’architettura nella società italiana e nel mondo”. Oltre ai due riconoscimenti citati, nella stessa occasione sono state assegnate le menzioni d’onore per le categorie “Opere di nuova costruzione”, “Opere di Restauro o recupero”, “Opere di allestimento o d’interni” e “Opere su spazi aperti, infrastrutture, paesaggio”. La giuria – composta dal coordinatore del Dipartimento Cultura del Consiglio Nazionale, dai vincitori dell’edizione 2016 dei Premi, da un rappresentante degli Ordini territoriali e da uno del mondo istituzionale e presieduta dall’architetto ed esperto di pianificazione territoriale Andreas Kipar, ha inoltre conferito “una sorta di Oscar alla carriera” a Cino Zucchi. Con queste parole è stata infatti introdotta la Menzione Speciale attribuita all’architetto milanese, già curatore del Padiglione Italia alla 14. Mostra di Architettura di Venezia.
– Valentina Silvestrini
PREMIO ARCHITETTO ITALIANO 2017
Progettato e costruito nell’arco di un decennio, dal 2005 al 2015, il Centro di riabilitazione psicomotoria Jigiya So’ è stato realizzato a Katì, nella Repubblica del Mali. Lo studio caravatti_caravatti architetti, con sede a Monza, insieme al suo team di collaboratori, ha realizzato un’opera qualificata dalla giuria come “rispettosa non solo dei luoghi, ma anche dei contesti sociali nei quali si inserisce”. L’importo totale dell’intervento è pari a 315mila euro, risorse che hanno tuttavia permesso di concepire “un’architettura essenziale, capace di dare forma ad una funzione nobile come quella del Centro”.
PREMIO GIOVANE TALENTO DELL’ARCHITETTURA ITALIANA 2017
Ultimato nel 2014, su incarico del Comune di Goteborg, il progetto di Elisabetta Gabrielli – socia-fondatrice dello studio italo-svedese Manofactory, attualmente non più in attività – si è aggiudicato il Premio Giovane Talente dell’Architettura Italiana 2017 ma anche la Menzione d’onore per la categoria “Opere su spazi aperti, infrastrutture, paesaggio”. L’intervento, destinato al molo della Baia di Askim, affronta un tema “molto importante per il rapporto tra terraferma e acqua, un approfondimento della connessione tra natura e cultura approcciato in maniera architettonica senza mai dimenticare la funzione sociale dell’architettura. Il molo, infatti, prevede percorsi alternativi per consentire ai bagnanti con impedita capacità motoria la discesa in acqua.”
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
Per il nuovo HQ di Lavazza a Torino è già tempo di riconoscimenti. Tra gli edifici più attesi dell’anno in corso, il cento direzionale “riesce a stabilire un equilibrato rapporto tra il tessuto esistente e la nuova architettura inserita”, come ha sottolineato la giuria. Meritevole di “una sorta di Oscar alla carriera”, Cino Zucchi è stato inoltre definito un “grande interprete dell’architettura del Novecento italiano”.
MENZIONE D’ONORE PER LA CATEGORIA OPERE DI ALLESTIMENTO O D’INTERNI
Progettata in occasione della 15. Biennale di Architettura di Venezia, diretta dall’architetto cileno Alejandro Aravena, l’installazione Aequilibrium si è aggiudicata il riconoscimento nella categoria “Opere di allestimento o di interni”. Formata da una passerella, rossa e sospesa, disposta sopra a un maxi “tappeto” nel quale erano riprodotti alcuni interventi di edilizia scolastica, era stata presentata dallo studio trevigiano come “una struttura che trova l’equilibrio cercando lo sbalzo (…). È forse un inganno perché non se ne coglie ne l’origine ne la fine.”
MENZIONE D’ONORE PER LA CATEGORIA OPERE DI RESTAURO O RECUPERO
Su commessa della Provincia Autonoma di Bolzano, l’architetto di base a Merano Markus Scherer, classe 1962, ha curato il recupero di un complesso architettonico costruito dal 1833 al 1838 dall’ingegnere militare Franz von Scholl. Dopo il restauro del Forte basso (2007) e il Forte medio (2008), che oggi hanno finalità espositive, il progettista ha infatti operato di recente anche nel cosiddetto Corpo C.
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