Basilea capitale dell’architettura: un tour nei distretti in trasformazione della città svizzera
Tra nuovi distretti in trasformazione, cantieri in progress ed edifici d’autore, la città svizzera al confine tra Francia e Germania si conferma una delle destinazioni di punta della scena architettonica europea.
Con la sua eccezionale concentrazione di musei, spazi espositivi e luoghi destinati alla fruizione culturale, Basilea non ha certo bisogno di introduzioni tra gli art addicted. Negli ultimi anni, interessanti processi architettonici continuano a susseguirsi anche nel fronte residenziale, nell’ambito degli spazi per il lavoro e la ricerca, nei settori dello sport, del tempo libero e del commercio. Lo testimoniano, tra gli esempi disponibili, il Novartist Square 3 del team giapponese Maki and Associates, ultimato nel 2009, o le strutture per il colosso farmaceutico Roche progettate dallo studio Herzog & de Meuron. Quest’ultimo, proprio nella sua città d’origine, a dicembre 2017 si è aggiudicato il concorso per il nuovo masterplan di Nordspitze, l’area più a nord dell’eclettica Dreispitz.
-Valentina Silvestrini
IL NUOVO VOLTO DI DREISPITZ
Si chiama Transitlager il complesso ultimato dallo studio danese BIG in seguito alla vittoria nel concorso del 2011; insiste nell’area di Dreispitz, la cui reputazione è stata a lungo associata all’ambito produttivo-industriale. Da alcuni anni però questa zona è al centro di una profonda trasformazione immobiliare, che ha già portato alla costruzione di strutture scolastici e di edifici residenziali. Alla ridefinizione della sua identità stanno prendendo parte nomi di rilievo della scena internazionale. Oltre al tema guidato da Bjarke Ingels, incaricato del restyling del cosiddetto Transitlager – un magazzino risalente agli Anni Venti del secolo scorso ampliato con tre nuovi livelli – passeggiando per Dreispitz si possono incontrare la sede dell’Academy of Art and Design della University of Applied Sciences of Northwestern Switzerland, opera del 2014 degli architetti Morger + Dettli, o l’Helsinki Dreispitz dello studio Herzog & de Meuron. Al suo interno, oltre ad abitazioni private, è presente l’archivio dell’importante studio svizzero, visitabile su appuntamento.
MERET OPPENHEIM TOWER DI HERZOG E DE MEURON
Nel popoloso quartiere di Gundeldinger, Herzog & de Meuron si sono aggiudicati il concorso indetto nel 2002 dall’azienda del trasporto locale SBB. L’incarico riguarda l’edificazione di un complesso a uso misto in un’area situata a sud della principale stazione ferroviaria di Basilea. Una volta ultimata, entro il 2019, la Meret Oppenheim Tower disporrà di cinque piani destinati ad uffici e di una caffetteria e di ristorante con affacci su Güterstrasse e sulla piazza Meret Oppenheim; nei livelli dal sesto al ventiquattresimo livello saranno collocati appartamenti di diversa metratura, accessibili in maniera indipendente rispetto alle funzioni pubbliche. Analizzando le peculiarità compositive, l’edificio è stato presentato come il risultato di un “processo di impilaggio, sottoposto a diverse fasi, nel corso delle quali abbiamo testato come le proporzioni, le dimensioni e le funzioni risultanti si adatterebbero alle aspettative e ai requisiti urbanistici. (…) L’impilamento dei volumi genera una sorta di topografia di varie terrazze, piattaforme, spazi e spazi esterni.”
NATURARBAD RIEHEN: LA “PISCINA” DI HERZOG E DE MEURON
Si dice Svizzera e si pensa (anche) allo sport e all’attività fisica all’aria aperta; meno di frequente si riflette sul ruolo chiave dell’opinione pubblica, chiamata a esprimersi su questioni, grandi o piccole, di interesse collettivo. Desiderosi, da decenni, di sostituire le obsolete piscine situate in prossimità del fiume Wiese con una nuova struttura di balneazione, i cittadini di Riehen hanno discusso di questo tema in varie occasioni. Il processo si è concluso con l’approvazione – tramite voto – dell’aggiornamento del progetto con cui lo studio Herzog & de Meuron si era aggiudicato il concorso di progettazione nel lontano 1979. La rimodulazione del layout originario ha portato all’abbandono della piscina convenzionale, dotata dei “canonici” sistemi di trattamento meccanico e chimico, a favore dell’adozione di un innovativo modello a “filtrazione naturale”. Aperto nel 2014, questo centro sportivo e per il tempo libero è schermato dall’esterno da una sobria recinzione in legno, diretta evocazione del tradizionale “Badi”, la tipica struttura locale eretta lungo gli argini dei fiumi. Oltre alle quattro piscine per utenti di diverse età, sono presenti una caffetteria, un’area bbq e ulteriori dotazioni.
LA FONDAZIONE BEYELER VERSIONE ZUMTHOR
Si resta a Riehen, sempre nel Canton Basilea Città, per conoscere come evolverà la Fondazione Beyeler. A essere stato incaricato del progetto che andrà ad affiancarsi all’edificio ultimato nel 1997 da Renzo Piano è stato l’architetto svizzero Peter Zumthor. All’opera negli Stati Uniti con la nuova ala del Los Angeles County Museum of Art (LACMA), l’autore delle celeberrime Terme di Vals ha scelto di collocare nell’antistante Iselin-Weber Park tre distinti volumi. A ciascuno sarà associata una funzione specifica, ma in comune avranno la relazione con gli alberi e il paesaggio circostante, garantita da ampie superfici vetrate.
NEL SEGNO DELLA CONVIVENZA DELLE EPOCHE: LICHTSTRASSE 9 DI HHF
Vincitore, tra gli altri premi, dello Swiss Architecture Award nella categoria “Housing” nel 2015 con il complesso residenziale Lichtstrasse 9, realizzato nell’area di St. Johann a Basilea, lo studio HHF è una delle realtà più interessanti di base nella città svizzera. Fondato nel 2003 da Tilo Herlach (Zurigo, 1972), Simon Hartmann (Bern, 1974) e Simon Frommenwiler (Londra, 1972), ha all’attivo interventi in Svizzera, Germania, Francia, Cina, Messico e Stati Uniti. Oltre a 18 appartamenti di diverse metrature, il pluripremiato Lichtstrasse 9 dispone di uno dei migliori ristoranti della città al piano terra.
www.hhf.ch
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