Party d’addio al Capitalismo. A Milano per il Fuorisalone il design s’interroga sulla sua crisi
Gli oltre 4000 mq di Cascina Cuccagna, a pochi passi da Porta Romana, ospitano la mostra curata dal gruppo di architetti, designer, filosofi Raumplan costruita come un’immaginaria festa d’addio al Capitalismo
Metti i prodotti iconici figli dell’età dell’oro del capitalismo industriale novecentesco, accanto a quelli nati in un contesto sociale ed economico radicalmente mutato come quello odierno, e avrai Capitalism is over. A farewell party: un’ipotetica festa d’addio a un modello di economia in profonda crisi. L’ha ideata il gruppo di architetti, designer (con un filosofo) Raumplan che già l’anno scorso, nella stessa location della Cascina Cuccagna in occasione del Fuorisalone a Milano, aveva presentato in Failures una riflessione sul fallimento nel processo creativo e produttivo del design. Questa volta, invece, la mostra mette a confronto le immagini di prodotti iconici del passato e di quelli figli del contesto contemporaneo, con l’attuale diffusione di modelli alternativi alla consueta sequenza designer-azienda-consumatore, offrendo una panoramica sulle possibilità (e le criticità) aperte dalle nuove tecnologie.
THE CAPITALISM IS OVER, DA AMAZON A IKEA
Così nella retrospettiva But it used to be so cool, i prodotti cult come la Lettera 22, la Divisumma o la Valentine fotografati da Louis De Belle presso il polo produttivo e l’Archivio storico Olivetti, ripercorrendo alcune vicende di una delle aziende simbolo del boom economico italiano, introducono il visitatore alle altre due sezioni della mostra: Bigger Faster Cheaper e New times New rules. La prima, attraverso le fotografie degli stabilimenti logistici di Amazon e Ikea scattate da Delfino Sisto Legnani, vuole dare una rappresentazione della smaterializzazione dell’autorialità del prodotto a favore della velocità della sua distribuzione; la seconda racconta, invece, i nuovi modelli di business nati in risposta alla crisi economica, come quello dell’auto-produzione, con la sua dose di rischio e opportunità per designer e piccoli imprenditori.
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