Un coreografo al museo. La mostra personale di Jérôme Bel al Pecci di Prato
È una ricerca che vuole ridefinire il concetto stesso di danza, quella di Jérôme Bel. Il coreografo francese approda al Centro Pecci di Prato con una mostra che ripercorre le tappe salienti della sua carriera. Una mostra sul tempo, più che sullo spazio
La mostra di Jérôme Bel (Montpellier, 1964; vive a Parigi) al Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato, curata da Antonia Alampi, è la prima personale in un museo dedicata al coreografo francese, anche se le sue opere, sotto forma di performance live o di video, sono state esposte spesso all’interno di mostre e biennali in giro per il mondo.
Il titolo, 76’38’’ + ∞ allude alla somma delle lunghezze dei video: un incoraggiamento a osservare i lavori dall’inizio alla fine, norma classica all’interno del teatro, comportamento inconsueto nel museo. ∞ è invece riferito alle innumerevoli possibilità della nuova danza, un loop creato appositamente per il Pecci: un’opera senza fine realizzata per essere esperita dai pochi secondi all’eternità. La mostra si articola intorno a cinque opere chiave realizzate negli ultimi vent’anni ed è accompagnata da una performance live in anteprima nazionale nel contesto del festival Fabbrica Europa. La pièce, intitolata Gala (10 – 11 maggio 2017 alle ore 21, Stazione Leopolda di Firenze) riunisce danzatori professionisti e non per un lavoro che vuole essere una riflessione sul concetto stesso di danza.
Nel video che vi proponiamo, un estratto da uno degli spettacoli più conosciuti di Bel, Disabled Theatre, realizzato con la compagnia Theater Hora di Zurigo, un gruppo costituito da undici attori tra i 18 e i 51 anni con disabilità cognitive.
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