Bombino, il bluesman del deserto
Suona come Jimi Hendrix ma non viene dagli States. Bombino, al secolo Oumara Moctar, è un Tuareg nigerino, e il suo “blues del deserto” sta conquistando il mondo
È uno dei più grandi chitarristi rock blues viventi. Ma non viene dal Delta del Mississippi o da Chicago. Bombino (età presunta 38 anni) è un Tuareg nato, poi scappato (ora ogni tanto ci ritorna) ad Agadez in Niger. Agadez per i migranti africani che sperano di arrivare in Europa è l’avamposto più settentrionale in cui convergere prima di attraversare la distesa libica del Sahara. Ora il tuareg Oumara Moctar, meglio noto come Bombino, (storpiatura dell’italiano bambino) con il suo sesto album, Deran è sul punto di diventare una star internazionale. E grazie a lui il “blues del deserto” rischia di diventare la World Music di maggior successo dopo il reggae.
Bombino è autodidatta, canta in Tamasheq (la lingua della sua etnia) ma attualmente pochi sanno maneggiare la Fender Stratocaster in maniera fluida come lui. A chi si ispira? Innanzitutto a Jimi Hendrix e a Mark Konpfler, che però ha conosciuto in maniera davvero avventurosa. In una recente intervista rilasciata al New York Times ha dichiarato di averli ascoltati dapprima senza sapere chi fossero: “Quando una cassetta arrivava dal deserto ad Agadez l’etichetta era quasi sempre completamente cancellata e si ascoltava il nastro senza nessuna idea di chi lo avesse inciso”.
Ritornato in Niger nel 2010 si è esibito in un concerto trionfale davanti alla Grande Moschea di Agadez. Le clip della performance di Bombino pubblicate online hanno attirato l’attenzione di produttori di prima linea e nel 2013 per Bombino arriva l’album Nomad, accompagnato da un tour americano che lo lancia nel business musicale in maniera definitiva
Deran però, uscito questo maggio, Bombino lo ha registrato in Africa a Casablanca in uno studio di proprietà del re del Marocco, e presenta ciò che Bombino considera più vicino a se stesso senza troppi filtri dei suoi precedenti produttori anglosassoni.
– Aldo Premoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati