Smetto? No, ricomincio. Damien Hirst torna a produrre i quadri a pois e li espone in undici gallerie contemporaneamente. Targate Gagosian, of course
Nel 2008, poco prima della storica asta di Sotheby’s in cui mise in vendita oltre duecento opere bypassando le gallerie, aveva detto chiaramente che avrebbe smesso. Niente più spot paintings. Ora Damien Hirst ci ha ripensato, e non solo ha ricominciato a produrre, con l’aiuto di una pletora di assistenti naturalmente, i famosi quadri “a […]
Nel 2008, poco prima della storica asta di Sotheby’s in cui mise in vendita oltre duecento opere bypassando le gallerie, aveva detto chiaramente che avrebbe smesso. Niente più spot paintings. Ora Damien Hirst ci ha ripensato, e non solo ha ricominciato a produrre, con l’aiuto di una pletora di assistenti naturalmente, i famosi quadri “a pallini”, ma ha in programma un progetto espositivo che li rilancerà alla grande. Dal 12 gennaio al 18 febbraio 2012, infatti, ben 11 gallerie targate Gagosian nel mondo (tra cui New York, Beverly Hills, Londra e Honk Kong) ospiteranno simultaneamente una mostra di Hirst composta di soli spot paintings.
In tutto si tratta di circa trecento lavori, realizzati dal 1988 a oggi (il primo esemplare, l’unico dipinto da Hirst in persona, fu realizzato come murale in occasione della mostra fondativa della Young British Art, la famigerata Freeze). Al momento, i quadri a pallini in giro per il mondo sembrano essere però in totale circa 1400 e saranno riuniti in un catalogo ragionato la cui pubblicazione è prevista sempre per gennaio.
Lo show globale anticipa di poco la grande retrospettiva che la Tate Modern dedicherà all’artista inglese, in programma da aprile a settembre 2012, in cui saranno esposti tutti i lavori più importanti, dallo squalo alla Pharmacy.
– Valentina Tanni
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