Appuntamento in Brianza, per celebrare il legame tra le arti. È il parco di Villa Tre Tetti di Giorgio Riva lo scenario per una serie di serate all’insegna di musica, danza, letteratura e scultura
Cinque serate alla ricerca dell’arte totale, tra le stradine sterrate e le colline nel cuore della Brianza. musica, danza, letteratura e scultura ospitate al calar del buio nel parco di una villa, per esplorarne La connessione misteriosa. Questo il titolo della serie di appuntamenti promossi a Sirtori da Giorgio Riva (Milano, 1933), l’architetto/artista creatore di […]
Cinque serate alla ricerca dell’arte totale, tra le stradine sterrate e le colline nel cuore della Brianza. musica, danza, letteratura e scultura ospitate al calar del buio nel parco di una villa, per esplorarne La connessione misteriosa. Questo il titolo della serie di appuntamenti promossi a Sirtori da Giorgio Riva (Milano, 1933), l’architetto/artista creatore di Villa Tre Tetti e delle Sculture luminose allestite nel giardino.
Si comincia sabato 29 giugno con il pianista Alfonso Alberti e la grecista Edi Minguzzi, che trovano terreno comune nell’indagine del mito, per proseguire, il 6 luglio, con il compositore Fabrizio Campanelli e il dialogo tra le sue sperimentazioni sonore e le Luminose di Riva, a cui parteciperanno anche le voci del pubblico. Il Bolero di Ravel sarà protagonista il 13 luglio, in un esperimento di spazializzazione dei suoni compiuto dal padrone di casa con Gabriel Cismondi, mentre il 20 luglio Francesco Rampichini, chitarrista e compositore, tenterà di far sentire le stelle attraverso l’acusmetria, una tecnica da lui inventata con la quale le immagini visive vengono rappresentate come immagini acustiche.
Ancora musica, ancora arte il 27 luglio, questa volta, però, nella Villa Monastero di Varenna, in cui alcuni protagonisti delle serate precedenti, Edi Minguzzi, Francesco Rampichini e Giorgio Riva, presenteranno “un’opera video-acustica in dieci quadri, una composizione di suoni e immagini dove il ‘la’ è alternativamente dato dalla musica o dalla pittura”.
– Marta Cereda
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