Idea Finsesettimana. Al via il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Musica, danza, teatro. E l’arte? Non manca nemmeno quella. Tra le mostre a Palazzo Callicola e gli “Sconfinamenti” di ABO
Spoleto in festa, per la 56esima edizione del Festival dei Due Mondi, rassegna internazionale per le arti contemporanee fondata nel 1958 dal compositore Gian Carlo Menotti, scomparso nel 2007. Curato da Giorgio Ferrara, il Festival di Spoleto 2013 presenta, tra il 28 giugno e il 14 luglio, alcune eccellenze nel campo della musica, del teatro, della danza, dello spettacolo; una su […]
Spoleto in festa, per la 56esima edizione del Festival dei Due Mondi, rassegna internazionale per le arti contemporanee fondata nel 1958 dal compositore Gian Carlo Menotti, scomparso nel 2007. Curato da Giorgio Ferrara, il Festival di Spoleto 2013 presenta, tra il 28 giugno e il 14 luglio, alcune eccellenze nel campo della musica, del teatro, della danza, dello spettacolo; una su tutte, la nuova produzione The Piano Upstairs, in cui le musiche di Arvo Part e Philip Glass incontrano le coreografie di Alessandra Ferri: un gioiello scenico, con cui inaugurare il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti.
Tra giganti del teatro come Bob Wilson e Peter Stein, o della danza, come Mark Morris e Benjamin Millepied, anche una serie di mostre, collegate alla kermesse. I nostri consigli per il’art weekend, allora, non potevano che portarvi nella splendida cornice umbra, per uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno.
Sulla facciata di Palazzo Collicola, che conferma la sua attenzione speciale ai codici dell’arte metropolitana, cinque nuovi wall painting, firmati da 2501, Borondo, Lucamaleonte, Moneyless, Sbagliato: una mappatura murale che prende spunto, idealmente, dalla sala di Sol LeWitt battezzata Bands of Color.
All’interno del Museo si inaugura il terzo capitolo del progetto Cosmogonia. Le supernova del collezionismo italiano, un’esplorazione delle collezioni italiane con cui rivelare storie, memorie, passioni, intuizioni, vicende intime. Tocca stavolta a Marina Deserti, imprenditrice bolognese di successo, che ripercorre la sua avventura con l’arte attraverso le opere di Mario Schifano, raccolte negli anni: settanta in tutto, distribuite in dodici sezioni tematiche, tra disegni, tele, collage, stampe, polaroid e oggetti scultorei, fino all’ultima sala con i quattro grandi quadri Ex Film.
Ancora tra inaugurazioni a Palazzo Callicola, sempre per la cura di Gianluca Marziani: una personale del fotografo sperimentale e pittore Gianfranco Chiavacci (1936-2011), sul tema del sistema bianario applicato alle superfici bidimensionali, tra immagine e tecnologia, scienza e composizione visiva, materiali e percezione; un nuovo step nel progetto dedicato alla fotografia italiana, con gli scatti di Giuseppe Ripa, vari cicli realizzati in giro per il mondo, restituendo l’anima dei luoghi con un filtro emotivo e concettuale personalissimo; infine le nove sculture in marmo di Carrara di Giuliano Corelli (Condino, 1971), figure imponenti vitalizzate da una gestualità comune, sostituendo alla staticità il dinamismo, alla monumentalità la misura del quotidiano.
Si chiama invece Sconfinamenti il progetto curato da Achille Bonito Oliva in occasione del Festival, presso la Rocca Albornoziana: evocando la natura multidisciplinare dell’evento spoletiano, la mostra interseca video, installazioni, fotografie, con artisti che nello “sconfinamento” tra generi e linguaggi hanno trovato una cifra identificativa: da Sislej Xhafa a Sri Astari Rasjid, da Shrin Neshat a Ahmet Güneştekin, da Peter Greenway a Shoja Azari.
– Helga Marsala
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