Il quartiere Ostiense come Wynwood Miami. Nuovo grande lavoro di Blu nel quartiere di Roma che sta ospitando sempre più street artist da tutto il mondo
Chissà se questa nuova ondata di graffitismo vero, di graffitismo di qualità, porterà alla equivalente diminuzione del debordante graffitismo vandalico che ammorba Roma (ma anche Napoli, Milano, Torino) umiliandole contesti storico urbanistici invidiabili e mortificandone il decoro. Sta di fatto che, tra migliaia (migliaia, sì!) di vandaletti che imbrattano arredi pubblici, muri privati e mezzi […]
Chissà se questa nuova ondata di graffitismo vero, di graffitismo di qualità, porterà alla equivalente diminuzione del debordante graffitismo vandalico che ammorba Roma (ma anche Napoli, Milano, Torino) umiliandole contesti storico urbanistici invidiabili e mortificandone il decoro.
Sta di fatto che, tra migliaia (migliaia, sì!) di vandaletti che imbrattano arredi pubblici, muri privati e mezzi di trasporto, si fanno largo nella capitale istituzioni e associazioni (dalla NuFactory alla 999 passando per la galleria Wunderkammern, M.U.Ro e l’associazione WALLS) che propongono realizzazioni urbane di qualità, che vanno a qualificare – talvolta a trasformare – interi quartieri. Se n’è accorto perfino il Time che qualche giorno fa ha parlato di Rome’s Graffiti Boom in un lungo articolo in cui il corrispondente Stephan Faris si compiaceva del fatto che finalmente la Città Eterna avesse accolto la street art.
Manifestazioni di buon livello e firmate da grandi nomi, anche internazionali, della miglior street art, si stanno palesando in molti quartieri ma è la zona Ostiense a farla decisamente da padrone. Palazzi, vecchi magazzini (questa è stata, in passato, l’unica area industriale di Roma e dunque l’unica area dove è possibile trovare antiche warehouse, docks, pezzi di porto, capannoni), sottopassaggi ferroviari sono stati presi in consegna dalle varie realtà di cui sopra che, ciascuna a proprio modo, sono intervenute invitando a lavorare sui muri gli artisti. Anche un ristorante, il Porto Fluviale, inaugurato da un anno, ha in programma – ne abbiamo già parlato – un palinsesto di interventi street sulla facciata e proprio lì di fronte, a Via del Porto Fluviale angolo Via delle Conce, ha preso forma negli ultimissimi giorni forse l’intervento più sorprendente: il famoso street artist Blu ha trasformato le pareti di una vecchia caserma oggi occupata (sorvoliamo sui giudizi di opportunità) dai movimenti di lotta per la casa. Proprio loro hanno invitato Blu a lavorare sulle superfici del bell’edificio e il risultato è notevole: una serie di alieni in multicolor fluo con finestre al posto degli occhi che risalgono l’altezza del palazzo.
E qui, a dispetto del processo di ‘legalizzazione’, la street art torna a dialogare con il proibito. I committenti, infatti, sono totalmente abusivi e il palazzo è, da anni, considerato pericolante e inagibile.
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