Torino, la fotografia, l’Arte Povera e altre storie. In una mostra pop up in pieno centro
Al civico 1bis di via Bava, a due-passi-due da piazza Vittorio Veneto, dunque in pieno centro, c’era un negozio di abbigliamento; a settembre, in questo ground floor ampio e prestigioso, ci sarà una trattoria, in cucina uno degli chef emergenti del noto Il bastimento, ristorante specializzato in pesce in zona Borgo Nuovo, quella delle gallerie […]
Al civico 1bis di via Bava, a due-passi-due da piazza Vittorio Veneto, dunque in pieno centro, c’era un negozio di abbigliamento; a settembre, in questo ground floor ampio e prestigioso, ci sarà una trattoria, in cucina uno degli chef emergenti del noto Il bastimento, ristorante specializzato in pesce in zona Borgo Nuovo, quella delle gallerie come Alberto Peola, per intenderci. Nel frattempo, da questa sera e su appuntamento fino a sabato 5 luglio, in spazi inevitabilmente e fascinosamente di confine, stanno gli scatti di due mostri sacri della fotografia d’arte: Paolo Mussat Sartor e Paolo Pellion di Persano. Ma gli occhi sono in realtà otto, perché ci sono anche quelli di due figli, rispettivamente Simone e Sebastiano, l’uno “fotografo per scherzo”, l’altro seguendo creativamente e professionalmente le orme del padre. Opening affollatissimo, per Gli occhi in più. Padri e figli. E pure una sorta di aperitivo per una nuova serie di interviste che Artribune Magazine inaugurerà nella prima parte del 2015. Per ora non vi diciamo di più…
– Marco Enrico Giacomelli
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