AEdicola Lambrate a Milano. Un’edicola restituita al quartiere tra editoria, arte e musica
Dalle ceneri della vecchia edicola di via Conte Rosso, a Lambrate, nasce un progetto di quartiere che scommette sull’editoria e sull’arte per ripristinare un punto di riferimento per la comunità
Tra i feticci della città che cambia lasciando dietro di sé i relitti di spazi (simboli di relazione) che hanno perso la loro centralità, le edicole vivono un presente contrastato. Indebolite nello loro funzione originale, smantellate nel peggiore dei casi, alcune sopravvivono reinventandosi, assecondando nuove esigenze. E nella più fortunata delle ipotesi non si tratta di un ripiego, ma di una concreta idea di rigenerazione, che traghetta l’immaginario nostalgico dell’edicolante eletto a punto di riferimento del quartiere verso un progetto di aggregazione culturale urbana più articolato, tra arte, musica, convivialità; lettura, ça va sans dire.
Nasce AEdicola Lambrate a Milano
AEdicola Lambrate si presenta così a Milano, ereditando il chiosco di via Conte Rosso per diventare spazio-contenitore: di mostre, eventi, residenze artistiche, djset. Ma senza somministrazione, e dunque non cavalcando una tendenza che invece accomuna progetti analoghi avviati negli ultimi anni in diverse città. Nonostante tra i soci fondatori di AEdicola – rilevata lo scorso febbraio – figuri anche Alioscia Bisceglia, più conosciuto come project leader dello storico gruppo Casino Royale e pure titolare, sempre a Milano, di Elita Bar: “Noi abbiamo scelto di essere un’edicola esclusivista, che tratta giornali e prodotti editoriali, non venderemo altro e non possiamo fare somministrazione. AEdicola Lambrate è un progetto in divenire, stiamo vivendo passo dopo passo, prenderemo forma in base a partnership e incontri, insieme al quartiere”. L’obiettivo, insomma, è innanzitutto quello di restituire un punto di contatto alla quotidianità di chi frequenterà l’edicola per ritrovare una rivendita di giornali, riviste indipendenti e prodotti editoriali, diventando al contempo riferimento e contenitore a disposizione di funzioni e anime differenti, “piccola art gallery, ma anche spazio per residenze d’artista” spiega Alioscia “e ospiteremo anche rassegne stampa trasmesse online. Soprattutto, ci proporremo come nuova entità di quartiere che realizza progetti condivisi sul territorio, facendo rete con le persone e le realtà che già hanno risposto positivamente alle nostre sollecitazioni. Dal cittadino anziano a cui manca l’edicola all’azienda che investe nelle iniziative urbane, dalla comunità di genitori per veicolare attività e prodotti editoriali per bambini alla Scuola di comunicazione, cinema e storytelling, a disposizione degli studenti che hanno bisogno di un luogo per proporre i loro contenuti”. Di “una prova di resistenza culturale, uno scudo che usa la lettura come baluardo di comunità”, parla dunque a proposito Paolo Iabichino, tra gli altri animatori del progetto. E si intrecciano relazioni giorno per giorno, per essere pronti ad aprire a settembre.
La performance di Liberi Edizioni da AEdicola Lambrate
Intanto si parte con la performance inaugurale di Liberi Edizioni, venerdì 28 luglio alle 19.30 – “un primo segnale di vita, una pulsazione che avvisa che stiamo cominciando a esistere” – per riflettere sul destino di tante edicole che invece non ce l’hanno fatta, attraverso una sorta di esorcismo, impacchettando AEdicola con dei maxigiornali. È questa la modalità operativa più tipica di Liberi Edizioni (“con cui abbiamo trovato naturale condividere contenuti, dal momento che hanno a cuore i temi della scomparsa delle edicole e dell’informazione libera e indipendente”, aggiunge Alioscia).
Fondato da Nicola Angrisano, il progetto artistico-editoriale prende le mosse a Napoli proprio dalla volontà di fare luce sullo stato in cui versa l’universo delle edicole in Italia, attraverso installazioni temporanee non invasive che ne recuperano la funzione di punto d’informazione, che precede l’attività commerciale. “La lettura fugace delle prime pagine dei tanti quotidiani esposti (nazionali, locali, sportivi…)” spiega il “manifesto” di Liberi Edizioni “ha contribuito per anni all’opinione di tutti noi, oggi orfani di queste edicole ormai vuote e abbandonate”. Il gesto artistico è dunque finalizzato a ricreare quel contesto, evocando gli “strilli” dei giornali stampati, con cui tappezzare le saracinesche delle edicole dismesse. Le edicole raggiunte finora da questa operazione artistica sono rintracciabili su una mappa online, che d’ora in avanti porterà traccia anche dell’incursione milanese.
Livia Montagnoli
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