Alberto Selvestrel – Discensione
GART Arte Contemporanea è lieta di annunciare la rappresentazione del giovane fotografo Alberto Selvestrel con l’apertura della mostra “Discensione”.
Comunicato stampa
GART Arte Contemporanea è lieta di annunciare la rappresentazione del giovane fotografo Alberto Selvestrel con l’apertura della mostra “Discensione”, visitabile dal 4 agosto al 17 settembre 2023.
Era il 2017 quando GART inaugurava la prima mostra nella sua prima sede, attualmente divenuta quella storica. La mostra presentava tre artisti diversi che sperimentavano in modo differente la fotografia. Uno tra questi era Alberto Selvestrel, appena ventenne.
Le sue fotografie dimostravano già la personale attitudine a ricercare perfetti equilibri tra paesaggi naturali e antropici. L’osservazione del mondo e le molteplici linee guida che questo suggeriva lo hanno portato nel tempo ad interrogarsi sul rapporto tra frammentazione e unità.
Con studi di matrice filosofica ed una continua, quanto spontanea, propensione alla fotografia, Alberto Selvestrel ha iniziato la sua carriera espositiva tra Milano, Londra e Bruxelles. Successivamente a diversi riconoscimenti, nel 2020 Automobili Lamborghini gli ha affidato la realizzazione del progetto fotografico “With Italy, For Italy”. L’anno successivo viene selezionato da Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua, per il progetto nazionale “Una boccata d’Arte”, e parallelamente diventa ufficialmente Fujifilm Ambassador.
Ora, con grande entusiasmo la direttrice della galleria GART Arte Contemporanea, Francesca Carbone, conferma la rappresentanza di Alberto Selvestrel in occasione dell’apertura della mostra personale del fotografo, dal titolo “Discensione”, focalizzata su un nuovo ed inedito progetto di ricerca.
La ricerca di Alberto Selvestrel muove i suoi passi dalla riflessione filosofica ed è focalizzata sull'analisi del rapporto tra l'uomo e il mondo. Struttura il suo lavoro attraverso insiemi di fotografie che ritraggono diverse tipologie di soggetti, che relazionandosi come tessere di un mosaico restituiscono l’immagine di un mondo dove artificiale e naturale dialogano senza sosta rivisitando continuamente i propri confini.
Selvestrel pone l'attenzione sul risultato dell'agire umano nei confronti del mondo e lo relaziona con il comportamento degli ecosistemi naturali.
Testo Critico
Autrice: Francesca Carbone
“Discensione” è un progetto esteso, attraverso cui Alberto Selvestrel ci trasporta all’interno di una dilatazione temporale per esplorare la continua e silenziosa relazione tra le cose del mondo.
Collega pulsioni che non per forza sono state vissute vicine, ed associandole in un secondo momento, ridimensiona gli orizzonti estendendo la realtà rispetto al nostro usuale modo di concepirla.
Si immerge nelle situazioni ponendosi al pari delle cose e coglie impulsi non convenzionali fotografando soggetti in situazioni di estraneità e dipendenza.
Cattura la forza della natura, facendocene percepire l’immensa grandezza come l’improvvisa fragilità. Suggestioni che non si esauriscono mai nella loro ambiguità.
Osservando gli scalini lisi di un edificio e le onde del mare si ritrova un legame tra immobilità e movimento, solidità e fluidità, caducità e nascita; situazioni coordinate al di fuori delle categorie in cui siamo soliti a leggerle.
Attendere una suggestione, per trovarne un’altra e ricavarne una ulteriore e superiore rispetto alla sola somma delle precedenti: questo è quello che ho provato osservando il nuovo progetto di Selvestrel. La relazione tra una fotografia ed una seconda, implica un terzo significato, ed un quarto ancora.
L’inesauribilità delle possibilità di trovare significati credo sia il potere libero dell’arte. Delle fotografie di Alberto Selvestrel.
La mostra permette di portare questa possibilità nella contingenza, facendo iniziare il processo in quel territorio iperselvaggio chiamato “capacità di pensare”.
L’allestimento della mostra è stato pensato appositamente per far percepire questa dilatazione, per rendere a dimensione propria ogni singolo scatto, e far vivere durante l’esperienza di visita una più vicina e fedele sensazione di scoperta delle relazioni, tra lo spazio, il tempo e le situazioni a cui ci si ritrova davanti.
Lo stesso processo di creazione di questo progetto viene così restituito allo spettatore, che può continuare a tessere a sua volta l’inesauribile rete dei significati.
Francesca Carbone