Piatti tipici. Autoproduzione dagli ingredienti semplici
I "Piatti tipici" di Marta Lavinia Carboni, designer milanese, mixano arte ceramica e graphic design per dare vita a un prodotto che ha anche un forte messaggio sociale. Il processo è artigianale e ricorda le tante sfumature della diversità.
Gli ingredienti sono semplici: ceramica, colori e grafica, il processo è artigianale perché la decalcomania è una tecnica che richiede l’applicazione a mano su ogni singolo pezzo, il risultato è un oggetto di design che va ad arricchire la fitta schiera delle autoproduzioni italiane.
I Piatti tipici di Marta Lavinia Carboni, designer milanese, mescolano sapientemente arte ceramica e graphic design per dare origine a un prodotto che, oltre ad avere un’utilità pratica, manda anche un messaggio sociale. Sono piatti nati dall’attenta osservazione dei cambiamenti migratori delle città metropolitane. Ogni grande città europea è oggi a tutti gli effetti multirazziale ed è composta da una colorita e ricca schiera di differenti etnie, culture e religioni.
La caratteristica che può diventare un punto di incontro per popolazioni tanto diverse è la cucina.
Il progetto di Marta Lavinia Carboni è partito con una ricerca, svolta in collaborazione con Ambra Zeni, sulle nazionalità presenti in una metropoli X, in questo caso Milano. Il risultato della capitale lombarda è un alta percentuale di Filippini (15,6%) seguita da Egiziani (13,5%), Cinesi (8,8%), Peruviani (8,3%), abitanti dello Sri Lanka (6,1%), Equadoregni (6%), Romeni (5,4%), Marocchini (3,4%), Ucraini (2,6%) e Albanesi (2,3%). Ogni provenienza è stata sostituita con la ricetta tipica di ogni nazionalità, abbiamo quindi, in ordine: Spaghetti di Soia, Falafel, Verdure alla cinese, Ceviche, Riso al Curry, Lomo saltado, Chiftele de vinete, Tajine di pesce, Borsche e Minestra di mais.
Per tradurre sapori e odori in immagini, i singoli ingredienti di ogni ricetta sono stati prima fotografati e poi divisi in una scala cromatica.
Il risultato ottenuto ha permesso di distinguere ogni piatto non più dagli ingredienti ma dalle cromie. I colori sono stati successivamente trasformati in texture, prendendo ispirazione dalla preparazione dei piatti stessi, sino ad ottenere una decorazione differente per ogni piatto tipico.
Ogni piatto è così identico, nella forma e nelle dimensioni, e diverso, per colori e grafica. La caratteristica di questo progetto di design non è forse metafora di quello che distingue anche le persone?
Valia Barriello
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati