La mostra dei superdesigner Formafantasma a Oslo esplora il rapporto tra l’uomo e la pecora

Un progetto centrato sul design da una prospettiva particolare, a partire dalla lana e dalla relazione che si è instaurata nei secoli tra uomo e ovini. E l’allestimento sorprende con un diorama tridimensionale

Oltre Terra è una mostra di design del tutto particolare, come sempre accade con i lavori del duo italiano Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin). Commissionata dal Museo Nazionale di Oslo è divisa in otto sezioni che veicolano una riflessione straordinariamente attuale sullo sviluppo della produzione laniera: non è tuttavia una mostra di moda e nemmeno di storia dei tessuti.

Formafantasma, Oltre Terra. Why wool matters, installation view at Museo Nazionale della Norvegia, Oslo, 2023
Formafantasma, Oltre Terra. Why wool matters, installation view at Museo Nazionale della Norvegia, Oslo, 2023

Il rapporto tra uomo e animale

Il vello delle pecore che conosciamo sotto il rassicurante nome di lana è il punto di ingresso per l’esplorazione di un ecosistema che mette al centro il rapporto di co-addomesticazione iniziato 11mila anni fa, quando gli umani a quel tempo cacciatori-raccoglitori, anziché abbattere le greggi, cominciarono ad adottare la loro “selvaggina”. Gli effetti di questo primo esempio di allevamento non sono mai stati però unidirezionali: se l’uomo attraverso la selezione degli animali “adottati” ha finito per modificarne la biologia, le pecore hanno inconsapevolmente ma potentemente plasmato il corso della sua storia. Non solo con il nutrimento fornito dalle loro carni, ma perché il vello ovino si è rivelato una materia prima straordinariamente utile: facile da infeltrire diviene filato per la tessitura o lavorazione a maglia da cui ricavare vestiti, coperte, tende, arazzi e altri manufatti. Il calore trattenuto dalla lana ha permesso all’uomo di stabilirsi in luoghi prima inaccessibili, dai mari alle montagne.
Grazie alla pratica della transumanza, il movimento stagionale tra montagna e pianura (una delle poche pratiche nomadi ancora attive oggi in Europa) le pecore hanno fatto poi da guida all’esplorazione di nuovi territori. L’occupazione di terre incognite ha così permesso la crescita tanto del numero degli umani che di quello degli ovini. Talvolta in numero spropositato come accaduto in Nuova Zelanda. Spesso a discapito di altre specie: da quelle utili al nutrimento delle greggi a quelle (i lupi ad esempio) che di questi ultimi si nutrivano.

Val Seissa, Photo © Gregorio Gonella
Val Seissa, Photo © Gregorio Gonella

La mostra di Formafantasma a Oslo

Di questa complessa relazione parla dunque Oltre Terra. L’occasione fornita dal museo norvegese ha costituito inoltre la possibilità per Formafantasma di approcciarsi criticamente alla modalità di visualizzazione del diorama, il sistema tradizionale di riproduzione di ambientazioni naturali.
Formafantasma lo ha esploso per contenere riproduzioni a grandezza naturale di razze ovine, differenti tipi di lana, documenti, filmati, e ogni altro genere di oggetto. Al centro dell’esposizione c’è il video realizzato in collaborazione con l’artista polacca Joanna Piotrowska (Varsavia, 1985). Si tratta di un’installazione che prevede di poterlo seguire seduti su un tappeto prodotto da quattro diverse fibre ottenute da razze ovine italiane “rustiche”; l’utilizzo di fibre ritenute di bassa qualità, rappresenta un’indicazione dei Formafantasma (da sempre attenti al problema della circolarità) per un utilizzo virtuoso anche dei tipi d fibra che non risultano adeguati al diretto contatto con la pelle. 

Intervista a Formafantasma 

È stato il museo norvegese a commissionare un tema all’apparenza così singolare o è stata un’idea vostra?
Non è stata una scelta nostra. La mostra ci è stata espressamente commissionata dal Museo di Oslo. La lana è un materiale iconico nella cultura norvegese. 

Per quale ragione per l’allestimento avete adottato la formula del diorama? 
Il diorama è un apparato espositivo e quindi un elemento di design. E tuttavia nel diorama classico la natura è immobile, il background è fisso e l’animale in prima fila. Così però non è nella realtà. La natura non è affatto immobile e l’animale la abita e la trasforma come accade ad esempio nella transumanza. Così per questa mostra abbiamo esploso il diorama rendendolo davvero tridimensionale, inserendovi in qualche modo anche il visitatore stesso.

I video sui mamuthones e il linguaggio non articolato che i pastori rivolgono alle pecore sorprendono. Che significano questi inserimenti? 
Nella danza dei mamuthones l’uomo finge di essere altro da se stesso, in questo caso l’animale. Si tratta di tracce di culture animiste che abbiamo giudicato importanti da riconoscere. Queste culture infatti, non influenzate da religioni monoteiste, avevano sviluppato un rapporto con l’“altro” assai più complesso di quello attuale.  

La pratica del co-addomesticamento emotivamente suggerita dal filmato costruito insieme alla Piotrowska si presenta come il cuore di questa esposizione. Resta da capire chi ha sedotto chi? 
Il film riguarda soprattutto il consenso. Piotrowska si è concentrata sul “tocco”.  Per alcuni versi estrattivo (tosatura, verifica delle carni, costrizione al movimento) per altri empatici, legati alla volontà di conoscenza dell’altro. Il film è un modo per definire i temi di questa mostra in modo astratto e poetico.

Per questa mostra vi siete avvalsi di uno spettro davvero eterogeneo di esperti. Artisti, filosofi e scienziati: ma è davvero solo una mostra di design?
Si è una mostra design. Parla di produzione: delle conseguenze legate al design e alla produzione. Certo è una mostra di design di questo secolo, non segue i parametri utilizzati delle mostre di questo genere nel secolo scorso.

Aldo Premoli

Oslo // fino all’1 ottobre 2023
Oltre Terra. Why wool matters
MUSEO NAZIONALE DELLA NORVEGIA
Kristian Augusts gate 23
www.nasjonalmuseet.no

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

Scopri di più