A Venezia riapre la Palazzina Masieri, progettata da Wright e poi da Scarpa
Finalmente trovato lo sponsor per ristrutturare l'edificio veneziano, originariamente progettato da Wright, chiuso già da cinque anni. La riapertura è fissata alla prossima Biennale d'Arte
Rinasce, sul Canal Grande, la leggendaria Palazzina Masieri. L’edificio pre-ottocentesco, gioiello del centro storico di Venezia, è da mezzo secolo un punto di riferimento per la storia dell’architettura italiana, acquisito per ospitare la famiglia e le attività di un astro nascente dell’architettura come Angelo Masieri. Dopo un primo progetto di restauro affidato a Frank Lloyd Wright, i lavori erano stati portati a termine da Carlo Scarpa. Oggi, dopo cinque anni di chiusura continuata, la Fondazione Masieri che qui ha sede si fa mecenate (insieme a un raggruppamento di società) del restauro della palazzina e punta sia a riportare alla qualità originale i materiali e i trattamenti degli interni sia a rinnovarne il ruolo come punto di riferimento per lo studio dell’architettura. Con riapertura prevista in tempo per la prossima Biennale d’Arte.
La Palazzina Masieri a Venezia
L’edificio in Volta de Canal era stato acquisito dall’architetto udinese Angelo Masieri come residenza familiare e centro di studio di architettura. Era stato lui, negli anni Cinquanta, a commissionare il nuovo progetto per gli interni della palazzina all’archistar statunitense (nonché suo maestro) Frank Lloyd Wright. A seguito della prematura scomparsa di Masieri in un incidente d’auto negli Stati Uniti, la famiglia decise di dare seguito alle sue volontà incaricando Wright della costruzione non di una casa ma di un memoriale in suo onore che però venne respinto dalla municipalità di Venezia. Si giunge al 1968 quando venne dato incarico a Carlo Scarpa di ridisegnare l’interno della palazzina (mantenendo quindi la facciata esterna): delle tre proposte elaborate, l’ultima ottenne l’approvazione del Consiglio Comunale, e il progetto venne completato tra mille difficoltà nel marzo del 1983.
Affidata alla Fondazione Masieri e restaurata di nuovo negli anni Novanta, la palazzina è diventata un centro di produzione culturale di livello internazionale, attivo nel campo dell’architettura con esposizioni (con la Galleria d’Architettura), attività editoriale (con il bimensile di settore Phalaris), ma anche convegni e concorsi È di questi anni anche la fondazione di un attiguo centro di documentazione sull’architettura, che con il relativo archivio è andato a raccogliere, conservare, catalogare e rendere fruibile lo studio di materiali e progetti contemporanei (soprattutto riguardanti Venezia). Sede per molti anni dell’Archivio Progetti Iuav e di mostre di architettura, negli ultimi cinque anni l’edificio è rimasto inutilizzato (con una eccezionale riapertura durante la Biennale Arte 2019). Ora il CdA della Fondazione ha deciso di riattivare il ruolo della Palazzina Masieri come centro di eccellenza, aprendo anche una piccola foresteria per gli studiosi (come da volontà originarie), affidando la gestione al suo Coordinator of operational activities Vittorio De Battisti Besi.
L’intervento della Fondazione Masieri per la Palazzina scarpiana
Questi interventi sono resi possibili da una partnership tra la Fondazione Masieri e il raggruppamento (vincitore di una apposita manifestazione di interesse) tra le società Heritage Asset Management, startup innovativa a vocazione sociale fondata a Venezia nel 2020 da Roberta Bartolone e Giulio Mangano, e Galerie Negropontes, galleria d’arte francese fondata a Parigi nel 2011 e diretta da Sophie Negropontes. Ora questi partner sono impegnati a finanziare, progettare ed eseguire i lavori di restauro conservativo e miglioramento impiantistico del bene, oltre che a presentare un progetto culturale in linea con le finalità della Fondazione, che lega il suo nome all’Università Iuav e che vede alla presidenza il rettore BennoAlbrecht.
“Per la sua particolare storia, la Palazzina Masieri attira da sempre un forte interesse da parte di visitatori, docenti, studenti e studiosi, e anche numerose richieste di utilizzo dei suoi spazi”, ha commentato Albrecht ad Artribune. “Quando ho assunto la carica di presidente della Fondazione Masieri ho coinvolto il consiglio di amministrazione per raccogliere proposte concrete di sponsorizzazione attraverso un avviso pubblico. Abbiamo chiesto ai proponenti sia di sostenere i lavori di manutenzione dell’immobile, premessa necessaria per renderlo fruibile dal pubblico, sia di impegnarsi a organizzare attività culturali concordate, in linea con le finalità statutarie della fondazione. La Palazzina Masieri non è soltanto un luogo di eccezionale bellezza, raro esempio di patrimonio moderno inserito nel tessuto storico della città di Venezia, ma è anche un progetto interessante per la sua storia, che mette a confronto due maestri indiscussi del panorama architettonico del XX secolo: Frank Lloyd Wright e Carlo Scarpa. Punteremo molto sul rapporto tra la Fondazione e Iuav: questa collaborazione d’altra parte è nelle finalità stesse dell’ente. In particolare daremo supporto agli studenti interessati a studi e ricerche sull’architettura e promuoveremo iniziative culturali e collaborazioni nazionali e internazionali”.
Con la riapertura della palazzina alla fruizione della città e dei visitatori nel 2024 si darà quindi il via a un programma di iniziative culturali. Sono previste visite mensili e, nel giorno del compleanno di Masieri il 6 dicembre, sarà promosso un evento per celebrare la figura dell’architetto e la storia della Fondazione, con cicli di conferenze e dibattiti sui temi del restauro conservativo e sulla rifunzionalizzazione degli immobili storici.
Giulia Giaume
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