Picasso e i suoi “maestri”. Il confronto con El Greco e Goya a Madrid

Nell’Anno di Picasso, due piccole mostre a Madrid mettono in luce le radici culturali dell’arte del grande pittore di Malaga. Questa volta a confronto con i maestri spagnoli del passato

Nella capitale spagnola sono due i musei legati alla biografia di Pablo Picasso (Malaga, 1881 – Mougins, 1973): la Real Accademia di San Fernando, dove l’artista si iscrisse nel 1897 senza tuttavia seguire assiduamente i corsi di pittura; e il Museo del Prado, dove, invece di studiare, il giovane Pablo era solito recarsi per ammirare e copiare le opere dei grandi maestri del passato, ispirandosi soprattutto a Velázquez, El Greco e Goya. Entrambe le istituzioni conferirono una carica al pittore: il Prado lo nominò direttore tra il 1936 e il 1939 (ruolo che non ricoprì mai di persona) e di San Fernando divenne accademico d’onore nel 1971. Entrambe le istituzioni, perciò, partecipano di diritto alle celebrazioni del cinquantenario della morte di Picasso.

Goya / Picasso. Tauromachie. Installation view at Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid, 2023
Goya / Picasso. Tauromachie. Installation view at Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid, 2023

Picasso a confronto con Goya a San Fernando

La mostra Goya/Picasso Tauromachie – allestita alla Real Accademia di San Fernando e curata da Victor Nieto, accademico responsabile del museo – è senz’altro un evento eccezionale. Per la prima volta, infatti, sono esposte al pubblico tutte le lastre originali in rame della Tauromachia di Francisco Goya (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828), serie di incisioni all’acquaforte e all’acquatinta date alle stampe per la prima volta nel 1816. Le lastre sono in totale 33; sette, però, per ragioni probabilmente di risparmio, furono incise su ambo i lati perché l’artista escluse dalla prima edizione alcune scene considerate forse troppo violente. La rarità consiste nell’esposizione delle preziose lastre insieme alle corrispondenti stampe originali realizzate all’epoca, con le sette aggiunte solo nella terza edizione del 1876 (già morto il pittore). Il bellissimo allestimento, creato per apprezzare nei minimi dettagli sia le matrici metalliche che le stampe di Goya, valorizza le lastre come veri e propri capolavori creati dalla mano del pittore, e non solo come strumenti di un’antica tecnica di riproduzione artistica.

Picasso / El Greco e il cubismo analitico, installation view at Museo del Prado, Madrid, 2023
Picasso / El Greco e il cubismo analitico, installation view at Museo del Prado, Madrid, 2023

Il manuale del torero Pepe-Illo illustrato da Picasso

La tauromachia è parte della cultura popolare spagnola con la quale si misurò più volte anche Picasso. Il pittore conosceva bene Los toros de Burdeos creati da Goya con matita litografica tra il 1824 e il 1825, serie della quale sono in mostra a Madrid anche quattro eccellenti esemplari. In un sapiente gioco di specchi fra riproduzioni grafiche di epoche diverse, l’Accademia di San Fernando mostra in contemporanea anche la 26 stampe, più la copertina a punta secca, che Picasso realizzò per illustrare il volume Tauromachia o l’arte di toreare, scritto dal torero José Delgado, in arte Pepe-Illo nel 1796. Negli Anni Venti, infatti, Gustavo Gill Roig commissionò a Picasso un’edizione per bibliofili dell’antico trattato, progetto che l’artista completò solo tra il 1957 e il 1959 per l’edizione Cometa. Nella serie di stampe ad acquatinta allo zucchero, proveniente dal Museo Casa natale del pittore a Malaga e dalla Biblioteca Nazionale, Picasso condensa in pochi tratti tutta la forza espressiva e la dinamicità già presenti nella Tauromachia di Goya.

I riflessi di El Greco nel cubismo di Picasso al Prado

Picasso capì meglio di chiunque altro artista del Novecento l’importanza del dialogo costante con i maestri del passato. Carmen Giménez, fra le massime studiose del pittore spagnolo, ha curato la piccola ma significativa mostra proposta nella sala 9B del Museo del Prado, dedicata a Picasso, El Greco e il cubismo analitico. Dalla visione ravvicinata di nove capolavori di El Greco (Candia, 1541 – Toledo, 1614), insieme a quattro tele cubiste di Picasso (provenienti dalla Fondazione Beyeler di Basilea, dal Thyssen di Madrid e dal Guggenheim di New York) è possibile scorgere l’influenza dello stile audace e anticlassico del pittore cretese nei segni dell’avanguardia di Picasso. Nel cubismo analitico il soggetto si scompone in frammenti geometrici e la tela assume una bidimensionalità che ricorda la prospettiva piatta, il formato verticale e persino la pennellata del Greco più maturo, con quelle “crudeli sfocature” che scioccarono i suoi contemporanei. La tesi di Carmen Giménez, perciò, dimostra che l’influenza del Greco sull’arte di Picasso non si limitò agli anni giovanili, al cosiddetto periodo blu, ma fu assai più ampia e profonda, offrendo al pittore le chiavi per abbandonare definitivamente i pilastri della rappresentazione tradizionale.

Federica Lonati

Madrid // fino al 3 settembre 2023
Goya/Picasso. Tauromachie
REAL ACADEMIA DE BELLAS ARTES DE SAN FERNANDO
www.realacademiabellasartessanfernando.com

Madrid // fino al 17 settembre 2023
Picasso/El Greco e il cubismo analitico
MUSEO DEL PRADO
www.museodelprado.es

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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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