A Milano aperto il bando per i Caselli Daziari: possono diventare spazi per la cultura
Gli spazi di Piazza Cinque Giornate e Piazza XXIV Maggio sono aperti a (quasi) tutti, con particolare attenzione alle proposte di valore culturale e civico: una buona opportunità per gallerie, fondazioni e altre attività
Da 140 a 330 metri quadri nel cuore di Milano, una manna per un’attività commerciale. Questo lo spazio dei Caselli Daziari appena tornati disponibili, presenze storiche che il Comune assegna periodicamente privilegiando le attività che creano valore, meglio se culturale e civico. Dopo l’assegnazione di uno degli ex caselli di Porta Ticinese, sul lato ovest di Piazza XXIV Maggio a Enel (previo restauro), che lo userà per parlare di energia sostenibile, il Comune ha messo a bando altri tre caselli: uno sull’altro lato della piazza a due passi dalla Darsena, e gli altri due ai civici 15 e 16 di Piazza Cinque Giornate, vicino al Tribunale.
Il bando pubblico del Comune di Milano per l’assegnazione dei Caselli Daziari
La decisione, che si colloca nell’ambito del percorso di valorizzazione economica, edilizia e funzionale del patrimonio comunale (a differenza di altre grandi città come Roma, a Milano evitano che il patrimonio immobiliare vada in malora o in abbandono), prevede di dare quindi in concessione per 12 anni i tre spazi in buono stato conservativo e di accertato interesse storico-artistico. Gli edifici di Piazza Cinque Giornate sono piccole architetture neoclassiche (circa 140 metri quadri l’uno) su tre livelli risalenti al periodo 1783-1786, con impianto planimetrico quadrato e un portico architravato sorretto da quattro pilastri, con tanto di finiture in pietra lavorata a bugnato. I prospetti laterali e posteriori sono connotati da una bifora centrale con semicolonne tuscaniche, con apparato decorativo arricchito da un fregio con quadriglifi e da riquadri e metope con motivi “a festoni”. Mentre uno dei due spazi è già libero (e infatti nei giorni del 24 agosto e del 7 settembre è disponibile per un sopralluogo) l’altro era occupato da una società di viaggi la cui convenzione è scaduta l’anno scorso. L’immobile di Piazza XXIV Maggio, che sorge allo sbocco di corso di Porta Ticinese, è invece adibito interamente a locale bar/caffè (e infatti c’era qui il Dazio Art Café, che era stato chiuso per risse e furti e che ora dovrà sgomberare). Il fabbricato, di forma rettangolare e disposto su tre livelli, ha due piani fuori terra adibiti all’uso commerciale e un piano interrato utilizzato come deposito. La superficie qui è maggiore, e si attesta sui 335,85 mq.
La destinazione d’uso dei Caselli Daziari in centro a Milano
Ampia la possibile destinazione d’uso dei Caselli, che potranno ospitare uffici, spazi espositivi o attività commerciali. Con le dovute eccezioni: sono escluse l’attività di phone center, money transfert, sexy shop, sala giochi, centro massaggi, agenzia di raccolta scommesse, intermediazione immobiliare e commerciale, supermercati e qualsiasi altra attività “per le modalità di vendita o per le tipologie di beni posti in vendita non conforme rispetto al pregio dell’ambito monumentale”, si legge nel bando. Per aggiudicarselo, l’offerta economica rappresenta massimo 40 punti: per i 140 metri quadri di ciascun casello di Piazza Cinque Giornate, si parte da 41.618 euro di canone annuo, mentre per i 335 metri quadri dell’ex dazio est di Piazza XXIV Maggio, il canone a base d’asta è di 44.987 euro. L’offerta tecnica può arrivare invece fino a 60 punti, da assegnarsi con queste direttive: massimo 15 punti per la qualità della proposta di utilizzo degli spazi; massimo 10 per eventuali funzioni aggiuntive di tipo aggregativo o culturale che favoriscono l’accessibilità degli spazi; massimo 5 per le fasce orarie di apertura al pubblico; massimo 10 per la qualità estetica del progetto, con soluzioni riferite ad arredi e relative funzionalità; massimo 10 per il progetto organizzativo e gestionale a supporto della proposta; massimo 10 per eventuali esperienze pregresse analoghe. “I caselli sono beni comuni che hanno perso la loro funzione originaria ma che oggi possono trovarne una diversa”, ha commentato l’assessore meneghino al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte. “Obiettivo dei bandi è la loro valorizzazione e restituzione alla città, non solo in termini economici ma anche in termini di servizi pubblici, funzioni sociali e culturali, per rispondere alle sempre nuove e diverse esigenze di Milan […] grazie ai criteri previsti per l’aggiudicazione, si può restituire nuova vita e attualità a luoghi storici e simbolici”. Ampio il margine, quindi, per gallerie, fondazioni e altre attività di valore culturale alto, che hanno tempo per avanzare una proposta solo fino al prossimo 28 settembre.
Giulia Giaume
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