Le icone della fotografia in mostra a Milano all’insegna dell’eros

Paesaggio, natura morta, ritratto. La mostra allestita alla galleria milanese The Pool NYC attraversa la fotografia del Novecento all’insegna dell’icona e dell’erotismo

Il concetto di “icona” ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della cultura visuale contemporanea: dalle raffigurazioni sacre russe al nichilismo suprematista di Malevič e del suo Quadrato Nero, fino all’attuale demistificazione rappresentata dalla bulimia visiva della pubblicità e dei social network. Mettere in atto una riflessione sull’icona, oggi, significa cercare di risalire alle sue origini e riattualizzarle: è quello che hanno fatto contemporaneamente Palazzo Grassi – Punta della Dogana a Venezia con la sua ultima mostra ICÔNES, un viaggio sacrale attraverso i grandi nomi dell’arte del Novecento, e la galleria milanese The Pool NYC, che presenta un’esposizione fotografica collettiva dal titolo Are you an icon too?, a cura di Viola Romoli e Luigi Franchin.

Fotografia ed erotismo in mostra a Milano

Tra vere e proprie icone della fotografia, come il ritratto di Che Guevara realizzato da Alberto Korda o quello di Ernest Hemingway ad opera di Yousuf Karsh, è l’erotismo ad apparire come fil rouge di tanti degli scatti esposti. Un erotismo che appare inevitabilmente esplicito (come in L’Origin of the World. After Courbet di Vik Muniz o in Untitled di Nobuyoshi Araki) o più delicato (Nude di Bill Brandt o Gli italiani si voltano di Mario De Biasi). Le stesse anelanti labbra scarlatte che introducono la mostra (ritratte da Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin) appartengono in realtà a una bambina che pare senza vita: un accostamento disturbante che apre la strada ad una riflessione sulla sessualizzazione infantile, in cui desiderio e morte metaforica diventano una cosa sola.

Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin, Kristen, Star, 1997
Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin, Kristen, Star, 1997

La mostra “Are you an icon too?” a Milano

L’ultima stanza, infine, raccoglie scatti di preti (di Mario Giacomelli) e di baci (come quelli celeberrimi di Robert Doisneau Alfred Eisenstadt), ma anche di entrambi insieme: è il caso della provocatoria fotografia di Oliviero Toscani che ritrae l’incontro delicato fra le labbra di un prete e quelle di una suora. Il tutto all’ombra di uno degli storici lampadari Jugen Stilo di Aldo Mondino, realizzati con centinaia di penne Bic e parte dell’allestimento permanente della galleria.

Alberto Villa

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Alberto Villa

Alberto Villa

Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…

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