La Festa del Cinema a Castiglione della Pescaia. Intervista al regista Giovanni Veronesi
Il ricordo di Francesco Nuti, il mare a fare da cornice, la presenza di celebrities quali Valeria Golino e Isabella Ferrari. Giovanni Veronesi racconta il suo festival e la sua idea di cinema. Aspettando Venezia
Davanti e dietro la cinepresa ha indossato il ruolo di regista, sceneggiatore e perfino di attore. Durante la sua quasi quarantennale carriera Giovanni Veronesi ha saputo mettere su pellicola storie quotidiane dai risvolti drammatici, ma con il sorriso. Portatore sano di una toscanità verace, da ormai tre anni è direttore creativo della Festa del Cinema di Mare. Tappa intermedia per arrivare al Festival di Venezia, questa rassegna cinematografica all’insegna di proiezioni ed eventi live si svolge fino al 30 agosto 2023 a Castiglione della Pescaia, in Maremma, luogo del cuore di Veronesi. Tra un tributo all’amico fraterno Francesco Nuti, l’arrivo di amici e colleghi come le attrici Valeria Golino e Isabella Ferrari, ben due premiazioni e un concerto di Vinicio Capossela, la Festa del Cinema di Mare si conferma come un evento importante nel cinema e per il Tirreno.
Intervista a Giovanni Veronesi
Si dice che “il mare toglie e il mare dà”: cosa le è stato regalato dal mare di Castiglione della Pescaia e cosa le ha tolto, se le ha tolto qualcosa?
Castiglione è un luogo dove ho stretto tante amicizie anche se le tre più importanti, sono state portate via dalle dipendenze. Vivere in un paese come questo non è facile: d’inverno le strade si svuotano, non c’è alcun tipo di svago e negli anni ’80 la reazione di molti giovani a questa morbosa noia erano purtroppo l’uso di alcool e droghe. In compenso Castiglione mi ha regalato un posto dove andare a finire la mia vita: non è poco per una persona avere una simile certezza. Nei miei ultimi anni starò qui, immerso nella più selvaggia Maremma a prendermi cura dai miei amati cavalli. Posti così al mondo non ce ne sono.
D’inverno si ritira qui per scrivere. Quanto questo mare è presente nelle sue sceneggiature, direttamente o indirettamente?
Castiglione è una fucina d’ispirazione. Nei miei film racconto storie normali, d’amore, intrighi, divertenti ma anche paradossali e in queste c’è sempre un’aura di provincia. A dirla tutta, molti miei personaggi sono ispirati a soggetti che ho incrociato per le strade del paese: nelle mie sceneggiature Castiglione è sempre presente. Se solo potessi girare qui tutti i miei film!
Chi è stato il più grande sceneggiatore cinematografico?
Di italiani ce ne sono tanti, però credo che Furio Scarpelli sia stato veramente un innovatore. Insieme ad Agenore Incrocci, detto Age, hanno fatto le commedie più importanti.
C’è un attore con cui le piacerebbe lavorare?
Mi sono tolto parecchi sfizi nella vita: ho lavorato ho lavorato con Robert De Niro, David Bowie, Penelope Cruz. Se riuscissi a fare un film con Anthony Hopkins e con Meryl Streep, potrei anche chiuderla qui.
Il tributo a Francesco Nuti
Tornando alla sua Festa. Nell’ambito delle manifestazioni culturali ci si sta muovendo col piede giusto?
Per quanto io mi consideri di sinistra – qualunque cosa voglia dire essere di sinistra in Italia oggigiorno – nei vari comuni in cui ho lavorato, mi sono affiancato indistintamente a sindaci di entrambi gli schieramenti e non ho mai avuto a che dire. Quello che però ho notato è che le donne sono le più attente agli aspetti culturali: spero che in futuro abbiano sempre più potere perchéé solo attraverso la loro cura verso le arti, la cultura verrà valorizzata appieno.
Come si è mosso nella costruzione del programma?
Siamo in ben cinque selezionatori e quest’anno sono arrivati tantissimi cortometraggi di grande qualitàà da tutta Europa: prova che ogni anno il festival alza l’asticella. La Festa del Cinema di Mare è un piccolo gioiellino dove gli ospiti sono figure di grande rilievo dal punto di vista della carriera cinematografica. A ognuno di loro viene dedicato un talk, una giornata o una proiezione.
Tra gli ospiti di quest’anno ci sono molti nomi di spicco.
Saranno con noi Isabella Ferrari, Valeria Golino e Gabriele Muccino, per citarne alcuni. Ci tengo a specificare che gli ospiti non vengono a Castiglione in cambio di un compenso ma solamente perché miei amici, mossi dalla volontàà di stare insieme e di parlare di cinema.
Ci sarà un premio in ricordo di Mauro Mancini. Quanto è importante per lei dar voce ai giovani talenti?
Vedo questo premio come un’enorme opportunitàà per i giovani. Fare corti a basso costo, spedirli a un festival come il nostro ed essere notati non è cosa da poco. Attraverso i corti noi selezionatori riusciamo già a capire se l’artista è abbastanza portato per approcciarsi a un’opera più complicata. I giovani sono la nuova linfa creativa e tra loro mi trovo molto bene, quando vado a fare stage o seminari. Ho molta fiducia nel ricambio generazionale nel mondo dell’arte: affinché la societàà evolva servono persone con forte entusiasmo e dedizione verso la loro opera.
Ha quindi molta fiducia nei giovani d’oggi.
Io credo che se vogliono, i giovani possono. L’arte sa essere magnanima e allo stesso tempo spietata, indipendentemente dall’estrazione sociale. Non costa tanto, alle volte costa zero – non è il caso del cinema, chiaramente – e ci sono variegate pratiche artistiche per esprimersi, per vomitare i propri sfoghi.
Martedì 29 agosto c’è il tributo a una persona speciale nella sua vita. Come ricorda Francesco Nuti?
Lo ricordo tutti i giorni da quando è morto, per cui per me è un giorno abbastanza normale. Anche oggi l’ho ricordato, così come farò domani. Spero di non scordarlo mai.
La sua Festa non ha l’ambizione di diventare mainstream ma di restare una piccola realtà. Come pensa che in futuro si possa evolvere?
Non voglio che il festival evolva in senso di grandezza: deve rimanere una perla conosciuta dai pochi che ne sanno apprezzare la poesia. Il mio auspicio è che diventi piuttosto un posto ambito per gli artisti: dedicando intere giornate a ognuno di loro, viene fatto un focus sulla loro opera e questo è molto importante quanto raro.
Giulia Piceni
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