Nicolas Berggruen compra Venezia. L’imprenditore parigino acquista anche Palazzo Malipiero 

Dopo aver acquisito la Casa dei Tre Oci alla Giudecca e Palazzo Diedo non lontano dalla Stazione, il filantropo francese ha messo le mani anche sul palazzo veneto – bizantino che affaccia sul Canal Grande. A venderlo? L’ex moglie di Gianni De Michelis

È Palazzo Malipiero il nuovo immobile che entra a far parte del patrimonio di Nicolas Berggruen (Parigi, 1961), l’imprenditore e filantropo francese che negli ultimi anni ha deciso di puntare sulla città di Venezia, trasformandola in una fucina creativa. Infatti, dopo aver acquistato sia la Casa dei Tre Oci sull’Isola della Giudecca (oggi sede del Berggruen Institute) sia Palazzo Diedo (sede dell’hub polifunzionale Berggruen Art & Culture che ha fatto un primo debutto negli scorsi mesi e che avrà un restauro robustissimo), ora tocca ad una porzione significativa di Palazzo Malipiero, acquisito dall’imprenditrice e gallerista Francesca Barnabò, già moglie dell’ex ministro  Gianni De Michelis. Ma a differenza dei primi due, l’imprenditore non ha in mente di trasformare il palazzo veneto – bizantino in un centro culturale bensì di farne la propria abitazione personale nel cuore della Laguna. 

Il giardino di Palazzo Malipiero Bernabò a Venezia
Il giardino di Palazzo Malipiero Bernabò a Venezia

Nicolas Berggruen acquista Palazzo Malipiero a Venezia 

Palazzo Malipiero, anticamente chiamato la Ca’ Granda de’ San Samuel per le notevoli dimensioni, è un palazzo di origini bizantine (X – XI secolo) che si trova nel sestiere di San Marco, in prossimità di Palazzo Grassi e affacciato sul Canal Grande. Tra i numerosi proprietari si ricordano i Soranzo, i Cappello e i Malipiero (i quali lo ingrandirono fino a dargli l’attuale struttura), e i Barnabò. Gli stili architettonici che oggi contraddistinguono il palazzo sono il risultato dei rimaneggiamenti che ogni proprietario ha apportato nei secoli in base alle esigenze e ai propri gusti; gli stessi che ora saranno apportati da Berggruen, avvalendosi delle maestranze di Silvio Fassi – si legge su whitewall.art – un esperto architetto veneziano chiamato ad intervenire anche sulle altre strutture di proprietà dell’imprenditore. 

Sterling Ruby, HEX, 2022. Palazzo Diedo, Berggruen Arts & Culture, Venezia. Photo Andrea Avezzù
Sterling Ruby, HEX, 2022. Palazzo Diedo, Berggruen Arts & Culture, Venezia. Photo Andrea Avezzù

Il Berggruen Institute e il Berggruen Art & Culture a Venezia

“Per secoli Venezia è stato al crocevia di culture, di idee, di invenzioni e lo è ancora oggi in termini di scambi commerciali” così si è espresso Berggruen al in un recente simposio a Venezia, riportato dalla rivista whitewall.art. “Abbiamo sentito di aver bisogno di un luogo che, in sostanza, sia più neutrale, abbracci il dialogo e forse un ponte tra il pensiero orientale e quello occidentale, soprattutto di questi tempi. Il modo in cui lavoriamo presso l’istituto è trasversale alle discipline. Quindi ci impegniamo appositamente con pensatori, filosofi, ma anche artisti, politici, scienziati, tecnologi, in modo che le idee possano vivere da tutte queste diverse discipline”. L’istituto, infatti, ha trasformato la Casa dei Tre Oci in un luogo di incontro dove sviluppare riflessioni e nuove idee, ospitando un programma internazionale di summit, workshop e mostre incentrate sui linguaggi delle arti visive e dell’architettura. A questo, si affianca il programma del Berggruen Art & Culture, l’hub multifunzionale con sede nel settecentesco Palazzo Diedo, diretto da Mario Codognato, già a capo della Anish Kapoor Foundation (che ha trovato anche lei un palazzo a Venezia in questo impazzito risico cultural-immobiliare). Tra le iniziative promosse ci sono le residenze d’artista, avviate con Sterling Ruby (Bitburg, 1972), autore dell’intervento visibile sulla facciata dello storico palazzo. Entro il 2024 l’artista americano porterà a termine A Project in Four Act, interagendo con le trasformazioni dell’immobile nel quale condurrà la residenza e concludendosi con una mostra e l’inaugurazione di Palazzo Diedo. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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