Vittorio D’Augusta – Ti verrà dietro la città

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO SAN ROCCO
Via Vincenzo Monti 5, Fusignano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Vernissage
01/09/2023

ore 18

Artisti
Vittorio D’Augusta
Curatori
Claudio Spadoni
Generi
arte contemporanea, personale

Omaggio a Konstantinos Kavafis.

Comunicato stampa

“TI VERRÀ DIETRO LA CITTÀ”
Omaggio a Konstantinos Kavafis

Mostra personale di Vittorio D’Augusta
A cura di Claudio Spadoni
MUSEO S. ROCCO DI FUSIGNANO (RA)
Dal 1° settembre al 19 novembre 2023
Inaugurazione: venerdì 1° settembre, ore 18

Ti verrà dietro la città, per le stesse strade girerai. Negli stessi
quartieri invecchierai…
verso altri luoghi, non
sperare
non c’è nave per te, non c’è altra vita
Konstantinos Kavafis
.
“Come sono belli i verbi con le desinenze del futuro, quando li usano i poeti” scrive in un suo inedito racconto Vittorio D’Augusta, che dall’incontro con una poesia di Kavafis ha tratto giovevole relazione di pensiero.
Ogni suo lavoro impone una sintonia emozionale da parte di chi osserva. Uno sforzo che si scioglie subito, nel dipanarsi davanti agli occhi della limpida liricità dei segni, dei colori, liquidi e ariosi, delle increspature delle materie – tele garze legni –, degli indizi narrativi disseminati.
Nato a Fiume, sin da bambino conosce le contraddizioni delle terre di confine, i contrasti, le vicinanze. Ama gli ossimori, li ha praticati, li ha accuditi, addestrandoli al suo lessico. Crescendo con la pittura, come ama dire, essi sono diventati una costante che serpeggia nelle immagini e nelle sue visioni. Un mosaico di narrazioni. Ogni tassello appare impregnato del passato della sua terra d’origine e si traduce nella pittura con la quale Vittorio da sempre tiene vivo un dialogo fatto di nutrienti e di sfide corrosive.
Si dipana la storia, quella con s maiuscola e quella quotidiana delle esistenze minime, dei destini e delle tragedie. Sgorga un racconto fluttuante che segue, controllato come il gesto di dipingere, impennate e deviazioni randagie. Ma anche un incedere favolistico, con note liriche, alte e struggenti, senza intridere nella nostalgia, anzi, scalzandola. Forse, per D’Augusta, rimane viva solo la nostalgia dell’innocenza.
Nell’attuale mostra, le installazioni si misurano e vivono negli spazi del Museo S. Rocco in una reciprocità “esistenziale”, si alimentano di pittura, ma anche di oggetti o strumenti funzionali al racconto.
Compare, inoltre, la sorpresa di un mosaico, linguaggio insolito per l’artista, ma qui inserito quasi fosse un “oggetto trovato”, che aggiunge suggestioni mediterranee: storie di antichi miti e nuove, attuali, tragedie. Sul pavimento, le direzioni ortogonali dei quattro punti cardinali, allusione alla bussola di una incerta traversata e forse di un naufragio, disegnano una croce.
Vittorio D’Augusta, fiumano, ha conosciuto la dolorosa via dell’esodo, e, dopo decenni di apparente rimozione, il riavvicinarsi alla città d’origine per riconoscerla, e riconoscersi, attraverso la pittura, è diventato ragione ed emozione “necessaria”. L’esplorazione del passato alla ricerca degli indizi del suo sradicamento – luoghi, cose, volti, parole, ombre della propria infanzia – fa parte, appunto, di questa necessità.

Annamaria Bernucci

 

 

COMUNICATO STAMPA

“TI VERRÀ DIETRO LA CITTÀ”
Omaggio a Konstantinos Kavafis

Mostra personale di Vittorio D’Augusta
A cura di Claudio Spadoni

MUSEO S. ROCCO DI FUSIGNANO (RA)
Dal 1° settembre al 19 novembre 2023
Inaugurazione: venerdì 1° settembre, ore 18

Al Museo S. Rocco di Fusignano, venerdì 1° settembre, alle ore 18, si inaugura una mostra personale di Vittorio D’Augusta, a cura di Claudio Spadoni. La mostra prende spunto da un verso di Kavafis e si articola in alcune installazioni, che, attraverso opere di pittura e vari materiali, evocano il tema, antico e attuale, delle migrazioni e dello “spaesamento”. D’Augusta, nato a Fiume, ha conosciuto da bambino l’esperienza dell’esodo, “che non è un trasloco, ma una figura dell’animo, una separazione, e presuppone la perdita non solo dei propri luoghi, ma di qualcosa di se stessi. Con la pittura cerco di ritrovare la parte mancante, ciò che di me è rimasto nel mare del Quarnaro”, scrive in un suo racconto di memorie istriane. Nella attuale mostra, il lato autobiografico si dilata nella più generale percezione di ansie e inquietudini di questo nostro tempo. La dimensione lirica e il sentimento di “attesa emozionale” controllano le nostalgie, trasformandole piuttosto in narrazione visiva e, a suo modo, fiabesca. Fa parte di un’installazione dal titolo “Mediterraneo”, un mosaico, linguaggio insolito per D’Augusta, qui inserito quasi come “oggetto trovato”, funzionale a quell’idea ossimorica, sempre presente nel lavoro dell’artista, che tiene insieme decorazione e inquietudine, piacere estetico e “testimonianza”.