Morto il gallerista Pasquale Leccese. Il ricordo della critica e amica Rosalba Branà
Un ritratto intimo e quotidiano del grande gallerista. Dal funerale in mare di Lisetta Carmi agli ultimi progetti realizzati
Ho conosciuto Pasquale Leccese a Bari ai tempi del Liceo, tra gli ‘alternativi’ ci si conosceva un po’ tutti. E un po’ tutti ricordano oggi tristemente quella superiore personalità che ci ha lasciato. Pasquale non era solo un gallerista, ma anche una figura culturale a tutto tondo in cui l’arte era solo un tassello del suo essere.
Pasquale Leccese direttore di miart
Ricordo che fu Pasquale, come direttore artistico di miart (2001/2007), a dedicare all’interno della fiera d’arte milanese uno spazio gratuito per far esporre musei, fondazioni, istituzioni e fu lui ad invitare l’allor giovane Museo Pascali (Rosalba Branà è stata direttrice del Museo Pino Pascali, ndr) a parteciparvi, invito che accettai con entusiasmo e gratitudine.
Il funerale in mare di Lisetta Carmi
I suoi legami con la Puglia sono noti, da un’infanzia ‘estiva’ a Polignano al suo luogo dell’anima a Cisternino, ormai mitica meta spirituale. Come non ricordare la recente scomparsa, (luglio del ’22), della sua grande amica Lisetta Carmi. Mi ha raccontato di quella mattina di luglio all’alba, Pasquale organizza una barca di pescatori che dal porticciolo di San Vito a Polignano e con un piccolo gruppo di accoliti dell’ashram di Cisternino fondato dalla Carmi, solcano il mare verso il sole nascente. Arrivati tra lo Scoglio dell’eremita e la facciata esterna del Museo Pino Pascali spargono le ceneri in mare come desiderava la grande fotografa. Una ritualità dolce e sentita che Pasquale raccontava con grande tenerezza.
Il genio creativo di Pasquale Leccese
Esattamente un anno fa ci siamo ci siamo rivisti, Pasquale e Giulia ospiti miei e di Paolo Comentale nell’Abbazia di San Vito a Polignano a Mare, un luogo che amava. Ricordo il suo piacere di svegliarsi di domenica con il suono delle campane quasi dentro la sua stanza da letto. Ricordo le chiacchierate lunghissime sull’arte sul nostro terrazzo con gli artisti Miki Carone e Iginio Iurilli. Ricordo la festa per il suo compleanno insieme a suo fratello Vito, la sorella, i nipoti, altri intimi amici e noi. Lì si è visto il genio creativo che straripava da Pas anche nelle piccole cose quotidiane: aveva passato la mattina al mercato di Ostuni con Giulia ed aveva comprato regali mirati per tutti noi. Capovolgendo in un divertissement la consuetudine che a ricevere i regali sia colui che compie gli anni …e non gli invitati. Una serata speciale, con tanti brindisi in rima che Pasquale declinava al futuro.
La collezione di Pasquale Leccese
Ma come tanti scrivono in queste ore la sua mente lavorava sempre e prendeva appunti, disegnava, scriveva articoli e progetti. Ne abbiamo realizzato uno messo a punto in pochi giorni, perché lui era così, ‘detto fatto’ (guarda caso uno dei soprannomi di Pino Pascali) e fu così che il 2 settembre dello scorso anno su una bianca parete esterna del Museo Pino Pascali che allora ancora dirigevo, proiettammo Büsi (Kitty), il video di un gatto bianco che beve del latte da un piattino, opera del duo svizzero Peter Fischli & David Weiss, proiettato per la prima volta su un maxischermo luminoso a Times Square (NY). Si presenta come una critica alla frenesia della vita moderna e alla pubblicità martellante, una piccola pausa per la nostra mente, prendersi qualche minuto di tranquillità per osservare un semplice e naturale gesto, nulla di più. Eppure, neisei minuti della durata della proiezione vi è tutta la potenza e la bellezza di una ritualità quotidiana e senza enfasi. Oggi non posso non paragonare questa intenzionalità all’ultima fase della vita di Pasquale, lo affermo senza retorica.
La mostra sulla collezione di Pasquale Leccese
Nei nostri ultimi incontri nacque l’idea di progettare con la mia curatela una grande mostra della sua collezione privata che accolsi con entusiasmo. Pasquale si mise subito all’opera e un giorno arrivò al Museo già con una bozza d’invito ad acquerello, che conservo gelosamente, con tanto di titolo “DIFRONTE ALL’EREMITA. Arte di Frontiera. Una collezione privata.”. Dovevamo inaugurare in questi giorni a ridosso del suo compleanno, ci teneva tantissimo, ed io con lui.
Non so se questo progetto si potrà fare al Museo Pascali o in altro luogo, ma so che Pasquale l’avrebbe voluto, lui uomo di frontiera di fronte allo Scoglio dell’Eremita a Polignano, una piccola isola felice nel mediterraneo.
Rosalba Branà
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